LA NOSTRA RECENSIONE

Twelve Minutes, un thriller videoludico che intrappola un cast hollywoodiano in un loop temporale

L'opera di Luis Antonio è un'avvincente avventura che vede tre star di Hollywood come James McAvoy, Daisy Ridley e Willem Defoe parte di un irresistibile ciclo senza fine

23 Ago 2021 - 09:00
 © IGN

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Luis Antonio è un veterano dell'industria videoludica con un passione per il cinema, che dopo aver militato tra le fila di Rockstar Games e Ubisoft ha deciso di iniziare la sua carriera da sviluppatore indipendente con una piccola ma grande idea: un'avventura ambientata in un singolo scenario, in cui i personaggi (e con essi, il giocatore) sono intrappolati in un loop temporale di pochi minuti, con lo scopo di capire come uscirne prima che scada il tempo. Un piccolo gioiello quel Twelve Minutes che, al debutto su PC e console Xbox, ha conquistato buona parte della community grazie a una mossa astuta come il lancio su Xbox Game Pass.

Un gioco, quello ideato dallo sviluppatore con il supporto di Annapurna Interactive, che vede la star hollywoodiana James McAvoy nei panni di un protagonista senza nome, può interagire con l’ambiente e modificare ogni volta il loop cercando di apprendere informazioni, dettagli e segreti da sfruttare nel loop successivo, salvando al contempo la moglie (interpretata da Daisy Ridley) dalle grinfie di un misterioso poliziotto (il cui personaggio rende al meglio grazie a uno splendido Willem Defoe). Tutto semplice? Non proprio.

In Twelve Minutes, infatti, la scena iniziale si ripete sostanzialmente all'infinito. Il marito, tornato a casa dal lavoro, si ritrova di fronte alla moglie, pronta a fargli una sorpresa. I due sono interrotti da un poliziotto che accusa la moglie di omicidio, dando inizio a una serie di eventi che possono essere alterati facendo attenzione ai più piccoli dettagli: l’uomo ricorda quanto accaduto ed è consapevole di essere intrappolato all'interno di un ciclo senza fine, e può sfruttare questa conoscenza per alterare il corso degli eventi a suo favore. Ogni azione, in tal senso, ha un impatto diverso sulla sceneggiatura, un intricato insieme di variabili e conseguenze la cui evoluzione è esclusivamente nelle mani di chi impugna il controller.

Si tratta, sostanzialmente, del concept delle vecchie avventure grafiche, traslato all'interno di un comparto narrativo basato appunto sull'idea di continua ripetizione. Un puzzle game il cui la storia è fondamentale per poter progredire, in cui ogni azione ha delle conseguenze sulla scena, ciascuna in grado di cambiare più o meno il loop temporale. Ogni volta, il giocatore apprende dunque l'esito di un'azione e può sfruttare queste nuove informazioni per reagire di conseguenza al loop successivo, memorizzando gli effetti dei vari intrecci per andare avanti... diversamente.

E una simile evoluzione, bisogna ammetterlo, per funzionare a dovere ha bisogno di un grande lavoro: quanto fatto da Luis Antonio merita certo un plauso, perché Twelve Minutes risulta ben presto un cocktail esplosivo che non può non catturare l'attenzione di chi si trova a controllare il loop temporale, mettendolo di fronte a un vero e proprio esercizio di logica in cui tutto ciò che serve per arrivare ai titoli di coda è lì, dentro una stanza che si ripristina ciclicamente alla condizione iniziale.

E le combinazioni per raggiungere la fine non sono sempre così scontate, anzi: Twelve Minutes è un gioco che richiede uno sforzo per entrare appieno nel loop, per continuare ad accumulare conoscenza e rendere significativi i tentativi del ciclo successivo. Basta un’azione fatta nel momento meno opportuno o una disattenzione, in tal senso, per dover ricominciare. Ci sono anche diversi finali da sperimentare, diverse interpretazioni di una storia che parte avvolta in un alone di mistero e diventa progressivamente più chiara... o almeno così pare. Non c'è giusto o sbagliato in Twelve Minutes, ma le scelte di un giocatore che plasma la storia con le sue azioni.

Il cast, composto dai succitati James McAvoy, Daisy Ridley e Willem Dafoe, contribuisce certamente ad accrescere lo spessore della storia, tuttavia si tratta di un valore aggiunto solo per coloro che amano giocare in lingua originale e che perde probabilmente di valore per chi, in un'avventura simile, avrebbe preferito un doppiaggio nella nostra lingua. Nonostante questa piccola pecca, che corre il rischio di tagliare fuori coloro che non masticano particolarmente la lingua d'Albione, Twelve Minutes è un esperimento riuscitissimo, un'esperienza di assoluto valore che si differenzia dalla massa confezionando una storia che solo un videogioco avrebbe potuto offrire efficacemente.

Come lo abbiamo giocato

Abbiamo giocato a Twelve Minutes su Xbox Series X grazie a un codice fornito dallo sviluppatore, cercando di portare a termine l'avventura nel minor numero di ore (e loop) possibili ma impiegando circa nove ore per vedere tutti i finali che la storia confezionata da Luis Antonio e Annapurna Interactive ha da offrire. Il gioco è disponibile anche su PC, ed è incluso all'interno del catalogo di Xbox Game Pass, gratis per tutti gli abbonati al servizio.


Può piacere a chi…
… ama le storie avvincenti, in cui ogni scelta conta
… adora le avventure grafiche e vuole sperimentarne l'evoluzione in un avvincente loop temporale
… apprezza i videogiochi fuori dal coro ed esperienze narrative ben congegnate

Potrebbe deludere chi…
… preferisce giochi più lineari e meno intricati
… non ama l'idea di sperimentare decine di azioni diverse in un singolo scenario
… sperava in un gioco completamente doppiato in italiano

Twelve Minutes è un gioco consigliato ai maggiori di 18 anni.
 

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