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Resident Evil 4: un remake perfetto per rivivere la terrificante avventura di Leon

A quasi vent'anni dalla versione originale, per il survival horror di Capcom è tempo di affrontare "l’operazione remake" già apprezzata per il secondo e terzo capitolo della serie

Resident Evil 4: un remake perfetto per rivivere la terrificante avventura di Leon - foto 1
Ufficio stampa

Quattordici diverse versioni (inclusa quella VR, lanciata nel 2021) in 18 anni di storia: è questo l’incredibile traguardo raggiunto dal 2005 a oggi da Resident Evil 4, e se non è un record assoluto per un videogioco di metà anni 2000...

poco ci manca. Forte anche del successo riscosso da Resident Evil Village, che riprende diversi elementi proprio da questo episodio seminale della serie, Capcom non si è tirata indietro di fronte a una nuova rivisitazione delle avventure di Leon S. Kennedy in terra spagnola.

Tra dosi abbondanti di trash, tanta azione, horror come se piovesse e buchi di trama grandi come voragini (ma alla saga giapponese si perdona questo e altro) hanno fatto di Resident Evil 4 un gioco assolutamente degno di così tante versioni.

 

 

AL PASSO COI TEMPI

Un classico senza tempo a cui Capcom ha voluto riservare lo stesso regale trattamento già apprezzato per Resident Evil 2 e 3, proponendo su PC e console l’episodio di maggior successo della serie con uno "svecchiamento generale" davvero degno di nota. Dopotutto, giocare oggi all'originale è assolutamente anacronistico, scomodo e limitato, sebbene alcune versioni successive (come quella per PC del 2014) avessero tentato di aggiornare il gioco a livello grafico senza apportare cambiamenti significativi.

 

Il Resident Evil 4 del 2023 è invece qualcosa di completamente diverso. Forte anche dello spessore visivo assicurato dal motore grafico RE Engine, questo remake sembra quasi del tutto un gioco davvero odierno, al netto di qualche retaggio del passato (la gestione dell’inventario, la macchina da scrivere per i salvataggi) che però finisce con l’ammantare il gioco di quella patina "vintage" e nostalgica che farà piacere ai fan di vecchia data... e non solo.

 

 

Il cambiamento più atteso, gradito e necessario riguarda il sistema di controllo, che finalmente permette al giocatore di muovere e contemporaneamente di far sparare Leon come in qualsiasi odierno gioco d’azione in terza persona. Su questo versante il miglioramento rispetto alla versione originale è enorme: anche se i movimenti di Leon e la sua velocità rimangono sempre un po’ "appesantiti" (non aspettatevi insomma i movimenti ipersonici di Forspoken), ci si può muovere nell’ambiente di gioco senza più quel pachidermico sistema di controllo di metà anni 2000, il motivo principale che rendeva la versione di diciotto anni fa quasi ingiocabile.

 

PUGNALE, STEALTH ED ESPLORAZIONE

Capcom ha poi aggiunto e modificato diversi aspetti del gameplay: ora Leon può accucciarsi, avvicinandosi lentamente e silenziosamente alle spalle dei nemici e uccidendoli con una sola pugnalata. Non è qualcosa a cui si può ricorrere sempre e comunque, ma questo approccio stealth, che si riscontra in parte anche nella nuova arma (il silenziosissimo lanciafrecce), può far risparmiare diversi proiettili e riesce persino a variare un po’ il classico approccio ai combattimenti frontali.

 

Resident Evil 4: le immagini del remake

Leon S. Kennedy torna in Spagna per un'avventura tra orrori e creature mostruose

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Tra l’altro, uccidere i nemici alle spalle non incide sul consumo del pugnale di Leon, arma già presente nella versione originale del gioco ma che qui diventa molto più importante. Con il pugnale possiamo infatti parare i colpi dei nemici, sbilanciarli e contrattaccare con un calcio, impedendo che si trasformino in orrendi mostri mutanti quando sono feriti; in più questa arma infligge danni elevatissimi pur consumandosi piuttosto velocemente con l’utilizzo, anche se è sempre possibile ripararla e potenziarne la resistenza ogni volta che si fa visita al mercante. Il cambio dell’arma avviene inoltre al volo e senza più dover passare per la schermata dell’inventario come in passato. Un'altra gradita miglioria.

 

Grazie a queste novità, combattere nel remake di Resident Evil 4 è un’esperienza rinfrescante rispetto all'originale, specialmente perché i combattimenti rappresentano, oggi come diciotto anni fa, l'elemento principale di gameplay. Abbiamo apprezzato anche la maggior attenzione riservata all’esplorazione: Capcom ha infatti inserito tantissimi nuovi oggetti da raccogliere sparsi per i livelli (tesori, risorse, munizioni) che spesso vanno cercati appositamente deviando dal percorso principale, oppure tornando in luoghi già visitati dove magari c’era un altarino, prima inaccessibile perché ci mancava una chiave per aprirlo che nel frattempo abbiamo raccolto.

 

 

TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Questo approccio permette quindi un frequente backtracking che pur rimanendo opzionale, è caldamente consigliato non solo per aumentare longevità, ma anche per incrementare la quantità di proiettili, risorse, tesori da rivendere in cambio di denaro, che spenderete poi dal mercante per potenziare le armi e acquistarne di più potenti. Oltre a combattere, preparatevi a esplorare e risolvere qualche enigma come nella miglior tradizione della serie, con in più delle nuove missioni secondarie affidate dal mercante e un nuovo sistema di crafting, che permette di creare munizioni e mischiare piantine.

 

Insomma, pur se inserite in una cornice identica al gioco principale, tutte queste novità fanno del nuovo Resident Evil 4 un remake nel verso senso della parola: una rivisitazione che rispetto all’originale non ne migliora solo l’aspetto grafico ma ne muta profondamente (e in positivo) l’intera esperienza di gioco. Se poi dal punto di vista narrativo siamo di fronte a un capitolo della serie fortemente sopra le righe, pieno di battute invecchiate male, di trovate spesso senza senso e di "spacconate" da film d’azione di serie Z, la narrazione di Resident Evil 4 Remake risulta tutto sommato divertente e leggermente più cupa dell’originale, grazie ad alcune aggiunte e cambiamenti decisamente gradevoli.

 

 

La valutazione complessiva, considerando anche diversi momenti di tensione e di genuino spavento, non può quindi che essere del tutto positiva: inoltre, anche se avete già giocato alla versione originale, tornare in questa Spagna piena di orrori con l’incarico di salvare la figlia del Presidente degli Stati Uniti dalle grinfie di una spaventosa setta vi sembrerà un’esperienza molto più fresca del previsto, anche perché a quasi vent’anni di distanza molti si saranno dimenticati una buona parte del comparto narrativo.

 

Dovendo invece trovare limiti e difetti (oltre ai buchi di sceneggiatura già accennati), la seconda parte del gioco risulta meno riuscita sia a livello di atmosfera e ambientazioni, sia per una certa ripetitività di fondo dovuta anche alla longevità elevata, dal momento che parliamo del secondo capitolo più longevo di sempre dopo Resident Evil 6.

 

 

Inoltre, l'impatto complessivo di questo remake non è lo stesso di quello suscitato dal Resident Evil 2 del 2019, che presentava un gioco diverso in tutto e per tutto rispetto all'originale, mentre qui lo stacco generazionale è meno marcato proprio perché il Resident Evil 4 del 2005 era già di per sé un gioco fortemente innovativo per l’epoca. Piccole macchie che comunque poco tolgono alla riuscita di un survival horror dai forti accenti action bellissimo diciotto anni fa... e bellissimo anche oggi.

 



Come lo abbiamo giocato

Abbiamo completato la storia di Resident Evil 4 Remake su PC (il gioco è disponibile anche su PlayStation e Xbox), una versione che gode di un'ottimizzazione decisamente buona ed è davvero ricchissima di opzioni grafiche con le quali sbizzarrirsi. Per ottenere tutti i trofei dovrete affrontare la storia al livello di difficoltà Estremo e mettere in conto almeno 25 ore, ma aspettatevi comunque almeno 15-16 ore di gioco al livello di difficoltà Normale.


Può piacere a chi…
… è rimasto impressionato dai remake di Resident Evil 2 e 3
… non vede l’ora di giocare a questo classico del 2005 in una veste finalmente al passo con i tempi
… ama i survival horror con forti dosi di action e l’atmosfera che solo Resident Evil sa creare

Potrebbe deludere chi…
… si aspetta un gioco dalla trama seria e adulta
… non ha mai digerito del tutto la svolta action della serie
… preferisce l’approccio più esplorativo e survival dei primi Resident Evil

Resident Evil 4 è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.

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