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Immortals of Aveum, lo sparatutto "magico" di Electronic Arts a metà tra Doom e Destiny

Il nuovo sparatutto targato EA Originals, opera prima di Ascendant Studios, ci proietta nel cuore di un conflitto eterno in un mondo sovrannaturale

Immortals of Aveum, lo sparatutto "magico" di Electronic Arts a metà tra Doom e Destiny - foto 1
Ufficio stampa

L'idea di creare uno sparatutto basato sull'uso di poteri magici non è certo una novità: negli anni, infatti, l'industria videoludica ha sperimentato idee simili con Hexen, Heretic e più recentemente Destiny, il franchise di Bungie che il prossimo anno celebrerà il suo decimo anniversario.

Da tempo, però, si avvertiva l'assenza di un'esperienza single-player capace di fondere una storia epica, la magia e le meccaniche tipiche degli sparatutto.

Immortals of Aveum è il tentativo da parte di Electronic Arts e Ascendant Studios, nuovo team composto da veterani dell'industria, di concretizzare questo sogno, proiettando i giocatori in un mondo fantasy in cui la magia è utilizzata da pochi eletti come un mezzo difensivo e offensivo.

 

 

LA SEMPIGUERRA

La storia di Immortals of Aveum ci mette nei panni di Jak, un ragazzo che scopre di avere il dono di controllare i tre colori della magia e, in seguito a un evento devastante dal punto di vista emotivo, decide di dedicare la sua vita a difendere il mondo di Aveum nella squadra degli Immortali. Dopo una partenza a rilento, necessaria per permettere al team californiano di introdurre i giocatori al nuovo universo fantasy e aggiungere lentamente nuove meccaniche di gioco, la storia fa un salto in avanti mostrandoci il protagonista ormai a suo agio nel ruolo di Magnus Triarca.

 

Sebbene la storia non sia avara di momenti spettacolari e sequenze al cardiopalmo, c'è qualcosa del comparto narrativo di Immortals of Aveum che convince meno del previsto, anche a causa dei continui tentativi da parte del personaggio principale di smorzare l'atmosfera e il tono epico della narrazione (così come dei documenti che compongono la cosiddetta "lore") con battute frequenti e un atteggiamento spavaldo. Insomma, una narrazione che ricorda le più recenti opere cinematografiche del Marvel Cinematic Universe, ma che non sempre riesce a districarsi come dovrebbe.

 

Immortals of Aveum, lo sparatutto "magico" di Electronic Arts a metà tra Doom e Destiny - foto 2
Ufficio stampa

 

Non aiuta l'introduzione di elementi superflui, come un sistema di dialoghi a scelta multipla, che non hanno alcun effetto in termini di evoluzione (e personalizzazione) della storia fino al raggiungimento dell'epilogo, un'impresa che richiede una ventina di ore dedicandosi a tutto ciò che l'opera prima di Ascendant Studios ha da offrire. Nonostante il comparto narrativo non sia certamente il punto di forza di Immortals of Aveum, però, il nuovo progetto realizzato sotto l'egida di Electronic Arts compensa nel gameplay, grazie a un sistema che sostituisce la magia alle armi creando un'esperienza simile al recente Ghostwire: Tokyo e alla sua tessitura eterea.

 

Come anticipato, Jak può controllare i tre colori delle magie, che corrispondono ad altrettante armi: quella blu infligge colpi di precisione molto utili dalla distanza, quella rossa scatena colpi poderosi simili a quelli di un fucile a pompa, mentre quella verde è utile per tenere a bada orde di nemici a breve distanza, similmente a una mitraglietta. Cambiare poteri costantemente è la chiave per superare le insidie di un gioco che, già dalle prime battute, non fa mai sconti e che, introducendo avversari sempre più potenti e caratterizzati da scudi o potenziamenti, costringe il giocatore a fare uso di tutte le abilità e i poteri a disposizione nel proprio arsenale.

 

 

MAGIE PER TUTTI I GUSTI

Oltre al salto e doppio salto, alla schivata e all'uso di abilità speciali, come una barriera in grado di stordire e rimuovere gli scudi dei nemici più corazzati, c'è uno scudo speciale che consente a Jak di proteggersi dal fuoco prolungato, e persino una frusta che può attirare a sé gli avversari più abbordabili. Tutte meccaniche, queste, che si apprendono nel giro di un paio d'ore e che rappresentano le fondamenta di un gameplay che non fa altro che crescere con il passare del tempo, introducendo nuove meccaniche, nuove abilità limitate e nuovi gadget che rendono l'esperienza sempre più avvincente.

 

Tutti elementi che tornano particolarmente utili nelle missioni previste nella campagna principale, che ai combattimenti e all'esplorazione di una grande varietà di scenari alterna anche delle piccole fasi in cui tocca spremere le meningi e risolvere degli enigmi ambientali (non troppo esigenti dal punto di vista della complessità) basati sui tre colori della magia: si tratta di sparare a interruttori o indirizzare dei fasci di luce per sbloccare determinati meccanismi, momenti non troppo originali e già visti in decine di altri sparatutto ma certamente capaci di spezzare un po' la monotonia e aiutare il giocatore a rifiatare tra uno scontro e l'altro.

 

Immortals of Aveum, lo sparatutto "magico" di Electronic Arts a metà tra Doom e Destiny - foto 3
Ufficio stampa

 

Come da tradizione, ormai, Ascendant Studios ha deciso di offrire ai giocatori una componente ruolistica che, tra abilità da sbloccare, armature da indossare e altri oggetti con cui comporre il proprio "assetto", risulta più che utile nei momenti in cui il gioco introduce nuove insidie come i "terreni di sfida" e aree in cui affrontare dei nemici opzionali particolarmente ardui. Certo, visto il prezzo scelto dalla software house e da EA per la distribuzione sul mercato ci si poteva aspettare qualcosina in più in termini di meri contenuti, considerando che altri giochi simili offrono allo stesso prezzo modalità cooperative o competitive.

 

Immortals of Aveum, invece, si concentra esclusivamente sul comparto single-player senza offrire particolari stimoli una volta portata a termine la storia, senza possibilità ad esempio di sfidare altri giocatori grazie a un comparto multiplayer che avrebbe certamente potuto offrire qualche idea interessante, visto l'ottimo "feeling" offerto dal sistema di combattimento a base di magie, incantesimi e altri gadget sovrannaturali. Certo, non è da escludere che il team possa offrire nuovi contenuti nei mesi successivi, ma allo stato attuale non c'è molto da fare una volta supportato Jak nel suo viaggio per proteggere il mondo di Aveum.

 

 

TECNICAMENTE NON PERFETTO

Uno degli elementi che aveva colpito maggiormente dello sparatutto magico di EA era certamente il suo comparto tecnico, forte di un motore all'avanguardia come Unreal Engine 5.1. Sebbene il colpo d'occhio sia certamente degno di nota, Immortals of Aveum non riesce a mantenersi sugli stessi livelli elevati per tutta la durata dell'avventura, con qualche sbavatura nel sistema d'illuminazione e nella resa degli elementi particellari, ma anche una sorta di "degrado" quando si passa dai (bellissimi) filmati di stampo cinematografico alle sequenze in-game in cui i volti e le espressioni dei personaggi sono meno impressionanti.

 

Uno dei punti più critici di Immortals of Aveum, tuttavia, consiste nel suo frame-rate "ballerino", che nonostante la potenza di console come PS5 e Xbox Series X/S non riesce a mantenersi stabile sui 60 frame per secondo, lo "standard" per esperienze ritmate e frenetiche come questa. Nulla che Ascendant Studios non possa risolvere nelle prossime settimane con qualche patch correttiva, e in tal senso sarebbe un vero peccato se a causa di un'ottimizzazione non perfetta il team di sviluppo guidato da un veterano come Bret Robbins (che ha lavorato per anni a Call of Duty) dovesse ridimensionare lo splendore di alcuni scorci e una direzione artistica davvero intrigante.

 

 

A ogni modo, Immortals of Aveum rappresenta un buon esordio per lo studio americano, che ha tutte le carte in regola per trasformare questo progetto in un franchise di successo: il gameplay è divertente, l'universo ha delle potenzialità enormi e dal punto di vista tecnico i presupposti per fare bene ci sono davvero tutti. Non resta che sperare che Ascendant Studios possa imparare dai suoi errori e creare un seguito (o un'espansione) ancora più avvincente e coinvolgente.

 



Come lo abbiamo giocato

Abbiamo portato a termine la storia di Immortals of Aveum su PlayStation 5 grazie a un codice fornito dagli sviluppatori. Il gioco, disponibile anche su PC e Xbox Seriex X/S, è completamente localizzato in italiano e include un buon doppiaggio nella nostra lingua (sebbene quello originale, anche grazie al coinvolgimento di star del piccolo e grande schermo come Gina Torres e Darren Barnet, sia inevitabilmente superiore).


Può piacere a chi…
… ama gli sparatutto di stampo fantasy
… ha sempre sognato di usare magie e incantesimi al posto delle armi
… vuole un'avventura bella da vedere ma anche divertente da giocare

Potrebbe deludere chi…
… vuole una storia epica e dal tono solenne
… non ama le ambientazioni fantasy e gli elementi sovrannaturali
… sperava in un nuovo punto di riferimento dal punto di vista tecnico

Immortals of Aveum è un gioco consigliato ai maggiori di 16 anni.

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