UN FENOMENO IN CRESCITA

Videogiochi, i rifacimenti battono le riedizioni: spesa doppia negli ultimi due anni

Nel settore dei videogiochi si è verificato un vero e proprio "boom" dei remake, molto più ambiti dai consumatori rispetto alle consuete riedizioni

04 Nov 2025 - 10:15
 © Ufficio stampa

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I consumatori dell'industria dei videogiochi spendono molto di più per i rifacimenti completi dei grandi classici rispetto alle riedizioni migliorate: lo attesta una nuova analisi di Ampere Analysis, che indica come tra il 2024 e il 2025, remake e riedizioni usciti su Xbox, PlayStation e Steam abbiano attirato 72,4 milioni di utenti e generato circa 1,4 miliardi di dollari tra acquisti e microtransazioni.

Dentro questi numeri c'è un divario netto: sui 42 videogiochi considerati (15 rifacimenti e 27 riedizioni), la spesa media globale per un singolo remake è stata 2,2 volte superiore a quella per una "semplice" riedizione.

Secondo Ampere, i remake possono "ringiovanire" serie storiche di videogiochi e conquistare un nuovo pubblico, ma hanno un prezzo: "richiedono investimenti sostanzialmente più alti in sviluppo, marketing e tempo", stando a quanto riportato nell'analisi. Le versioni rimasterizzate, invece, "possono essere realizzate in fretta e costano meno, ma di norma coinvolgono anche meno".

Non mancano le eccezioni, come l'intramontabile The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered di Bethesda, che ha toccato un picco di 180 milioni di dollari di spesa e 7 milioni di utenti attivi mensili complessivi su PlayStation, Xbox e Steam. "Con i costi di sviluppo in aumento, gli editori guardano sempre più al proprio catalogo per soluzioni efficienti come rifacimenti e riedizioni", spiega Katie Holt, analista del gruppo, che indica come la scelta tra le due opzioni dipenda sostanzialmente da "pianificazione della serie, rischio, età dei contenuti e piattaforme supportate".