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Smartphone, decine di videogiochi violenti nascosti tra quelli per bimbi

Lo store digitale di Google per dispositivi Android promuove tra i giochi per bambini una serie di prodotti non adatti ai minori

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Da tempo, la vetrina di Google Play Store - il negozio virtuale per smartphone e tablet con sistema operativo Android - è invasa da videogiochi di ogni tipo e studiati per ogni fascia d'età.

Dai platform per i più piccoli agli sparatutto per gli utenti più maturi, è difficile al giorno d'oggi non trovare un gioco adatto ai propri gusti.

Tuttavia, sembrerebbe che nell'ultimo periodo alcuni giochi presenti sul negozio di Google non rispettino effettivamente le linee guida per il rating, ovvero il processo di valutazione che serve a stabilire il pubblico più adatto a un particolare prodotto.

Al contrario dei prodotti per PC e console, infatti, i videogiochi per Android non devono essere valutati da un ente specializzato come il PEGI, che si occupa di studiare e classificare ogni singolo gioco lanciato sul mercato: considerata la mole di prodotti sottoposti quotidianamente su Google Play Store, la casa di Mountain View ha studiato un sistema di "lealtà" che consente agli sviluppatori di autoclassificare il proprio software sulla base di un questionario automatico, e come tale facilmente ingannabile. Così, nelle scorse settimane sono stati scovati dalla rivista Wired ben 36 prodotti promossi come giochi adatti a bambini dai tre anni in su, che al contrario non sono assolutamente adatti a un pubblico così giovane.

È il caso di Mad Max Zombies, uno sparatutto particolarmente violento che mostra sangue a ogni uccisione e zombi raccapriccianti, che secondo l'autore del prodotto è adatto a un bambino di tre anni, tanto da averlo classificato come gioco PEGI 3. La stessa sorte è toccata a Baby Panda Dental Care, con un piccolo panda che ricorda il protagonista di Five Nights at Freddy's (tutt'altro che adatto a un bambino) che invita il giocatore a rimuovere i suoi denti marci. Sia il design del personaggio che l'idea stessa del gameplay non risultano assolutamente adatti a un pubblico di bambini.

Dopo la denuncia di Wired, 16 dei 36 giochi succitati sono stati rimossi o riproposti dai relativi sviluppatori con un rating appropriato, ma resta il fatto che nel frattempo gli stessi giochi sono stati scaricati milioni di volte su dispositivi in ogni parte del mondo. Come se non bastasse, alcuni di questi prodotti includevano dei meccanismi nascosti in grado di localizzare la posizione del dispositivo, che avrebbero potuto essere utilizzati da potenziali malintenzionati.

Google sembra essere corsa ai ripari, ma urge che il colosso della Silicon Valley utilizzi un processo di verifica più severo e non basato su sistemi dalla dubbia riuscita come quello della "lealtà", specialmente se in ballo c'è la sicurezza dei bambini. In tal senso, Apple attua processi decisamente più severi e meticolosi per videogiochi e app che arrivano sui propri dispositivi iOS, ed è lecito pensare che Google voglia optare per un sistema analogo nelle settimane a venire per evitare possibili sanzioni.

 


 

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