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Videogiochi: cosa cambia con l'arrivo di Xbox Live su Nintendo Switch

Dopo il lancio di Cuphead sulla console ibrida, Microsoft porterà alcune peculiarità tipiche di Xbox sulla piattaforma rivale

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Sono giorni particolarmente intensi per gli appassionati di videogiochi: dopo l'annuncio di Google Stadia, la piattaforma streaming che potrebbe rivoluzionare l'industria, Nintendo e Microsoft hanno ufficializzato la volontà di intensificare una collaborazione iniziata nei mesi scorsi con l'arrivo di Minecraft su Switch, seguito dall'introduzione del multiplayer cross-platform tra la console della casa di Kyoto e Xbox One.

La presentazione di Cuphead su Nintendo Switch ha ribadito, se ancora ce ne fosse bisogno, la volontà dell'azienda di Redmond di portare il marchio Xbox e i suoi giochi di spicco su quante più piattaforme possibili, e in tal senso le voci sull'arrivo di Xbox Live su altri dispositivi sono state confermate proprio ieri, a margine dell'annuncio di Cuphead per Switch.

Con il gioco d'azione di StudioMDHR per la console ibrida di Nintendo, si apre ufficialmente una nuova era.

Analizziamo i possibili scenari di questa inconsueta e decisamente storica collaborazione.

L'ARRIVO DI XBOX LIVE Qualche settimana dopo l'arrivo di Cuphead su Nintendo Switch, Microsoft aggiungerà anche il supporto alle funzionalità di Xbox Live. Ciò vuol dire che anche su Switch i possessori di Cuphead potranno sbloccare i tanto agognati Achievements (gli obiettivi che donano al giocatore un punteggio in base a particolari "compiti" portati a termine nel gioco), ma allo stato attuale non è ancora chiaro che tipo di integrazione sarà disponibile su Switch.

Guardiamo al caso di Minecraft: la Bedrock Edition del titolo di Mojang include non solo gli Achievements, ma grazie all'iniziativa Better Together proposta da Microsoft e Nintendo, anche il supporto al cross-play tra Xbox, Switch e altre piattaforme. Lo stesso potrebbe accadere con Cuphead, che oltre agli obiettivi, al punteggio Gamerscore e alle funzioni basilari di Xbox Live, potrebbe essere impreziosito da alcune delle più importanti tecnologie create dal colosso statunitense.

Resta tuttavia da capire come sarà gestito il discorso di Xbox Live su Switch: con l'abbonamento a Nintendo Switch Online necessario per godere di qualsivoglia funzionalità multiplayer, sarà necessario essere abbonati anche a Xbox Live per godere del multiplayer nei titoli Xbox, o basterà la sottoscrizione al servizio di Nintendo? Switch sarà considerato un dispositivo parte dell'ecosistema Xbox Play Anywhere, dando a chi già possiede la versione Xbox di Cuphead la possibilità di scaricare gratuitamente l'edizione Switch, oppure ci sarà bisogno di acquistare nuovamente il gioco per la console di Nintendo?

Funzioni come i Gruppi o la piattaforma di broadcast Mixer, entrambe già disponibili su dispositivi iOS e Android, arriveranno anche su Switch? I giochi gratuiti offerti agli utenti Xbox come parte dell'abbonamento a Xbox Live saranno giocabili anche su Switch? Al momento non ci sono dettagli concreti sui piani delle due aziende.

PROJECT XCLOUD E XBOX GAME PASS Guardando al futuro, è chiaro che Microsoft abbia l'intenzione di espandere i confini di Xbox al di fuori del semplice concetto di "console", trasformando il suo marchio in un vero e proprio servizio. In tal senso, la volontà di portare Xbox Game Pass su altre piattaforme è palese: il successo del "Netflix dei videogiochi" creato dalla casa di Redmond è tale da spingere i vertici dell'azienda a proporne l'introduzione su piattaforme esterne al marchio Xbox, tra cui la stessa Switch.

L'arrivo di Cuphead, uno dei titoli esclusivi Xbox più riusciti di sempre, ha aperto a scenari interessanti, ed è lecito credere che in ballo ci sia molto più di questo. Microsoft punta a portare sulla console ibrida i servizi di Xbox Game Pass e permettere all'utenza della grande N di sperimentare giochi mai visti su una console di Nintendo. Immaginate di poter giocare a Sea of Thieves o a Forza Horizon 4 ovunque vi troviate, di perdervi nei meravigliosi scenari di Ori and the Blind Forest o di vivere esperienze fuori di testa come quella di Crackdown 3 sul piccolo schermo di Switch.

Non è da escludere che Microsoft e Nintendo abbiano in serbo l'introduzione di Xbox Game Pass nei prossimi mesi, magari in occasione dell'E3 2019, anche se restano grandi dubbi sulla gestione dei titoli di terze parti presenti su Xbox e non disponibili su Switch. Saranno inclusi solo una selezione di giochi first-party o tutti i titoli del catalogo Game Pass presenti su Xbox? La seconda ipotesi non è assolutamente da escludere se si pensa ai notevoli investimenti che la casa di Redmond sta sostenendo sul fronte Project xCloud. Già, perché il servizio (simile a quello annunciato da Google alla Game Developers Conference di San Francisco) di streaming sorretto dall'infrastruttura cloud di Microsoft Azure potrebbe essere la risposta più adatta alla distribuzione di tutti quei giochi che su Switch non sarebbero realizzabili, vuoi per limitazioni tecniche, vuoi per i tempi di sviluppo di un porting efficace.

Con xCloud, Microsoft potrebbe garantire l'uso di tutti i giochi presenti nel catalogo Xbox Game Pass in streaming, sfruttando la propria connessione per la trasmissione e ricezione dei dati, e il touchscreen di Switch come "schermo" per visualizzare il flusso di gioco. Google ha dimostrato che una tecnologia simile è funzionante perfettamente su computer più modesti, smartphone, tablet e tv, e in tal senso anche Microsoft ha cominciato a "riscaldare i motori", mostrando un titolo come Forza Horizon 4 in azione su un normalissimo smartphone senza particolari patemi.

L'industria dei videogiochi si muove con prepotenza verso scenari impensabili fino a qualche anno fa, scenari che preoccupano gli utenti più tradizionalisti, spaventati dall'eventualità di perdere totalmente il controllo di ciò che "acquistano" ed essere costretti a pagare mensilmente decine di sottoscrizioni diverse per godere di un particolare servizio. È lo stesso discorso che altri settori dell'intrattenimento, ad esempio musica e cinema, hanno già affrontato loro malgrado in passato, superando lo scetticismo iniziale fino a diventare parte delle abitudini quotidiane di milioni di consumatori.

Alzi la mano il cliente abituale di Blockbuster che, vent'anni fa, immaginava di non dover più uscire di casa per poter noleggiare un film o guardare una serie TV. Servizi on-demand come Netflix, Infinity e compagnia bella hanno reso possibile tutto ciò. Spotify ha trasformato il modo di ascoltare la musica. Il tutto grazie a una progressiva diffusione della banda larga nella nostra penisola.

L'ultimo settore dell'intrattenimento digitale che sarà costretto ad "arrendersi" a questa evoluzione è proprio quello dei videogiochi. Google, Microsoft, Nintendo e Sony hanno già intrapreso, in modi differenti, un cammino che trasformerà progressivamente le piattaforme da gioco in servizi. Il concetto di "esclusive" sarà drasticamente ridimensionato (basti pensare che, oltre al succitato Cuphead, Epic Games ha svelato l'arrivo di tre esclusive PlayStation di Quantic Dream su PC), e sempre più giochi saranno fruibili su piattaforme diverse, permettendo agli utenti di utilizzare il dispositivo preferito per godere dei propri contenuti.

Tutto ciò porterà comprensibilmente a un senso di smarrimento iniziale, che sarà progressivamente metabolizzato anche dai consumatori più testardi. Continueremo a giocare ai videogiochi, ma con un vantaggio: farlo in qualsiasi momento, su qualsiasi piattaforma. Fino a qualche mese fa sarebbe stato impensabile poter giocare a Cuphead sullo schermo di Switch comodamente sdraiati sul divano, o di scorgere i personaggi di Splatoon mentre si sfogliano le pagine di Xbox Games Store. Adesso non più.

 


 

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