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eSports: a tu per tu con Reynor, il 18enne italiano diventato campione del mondo di Starcraft 2

Continua l'ascesa di Riccardo Romiti, giovanissimo pro gamer che ha vinto 65mila dollari all'ultima edizione degli Intel Extreme Masters

Reynor - StarCraft
IGN

A soli 18 anni è già salito sul tetto del mondo, diventando il campione globale di StarCraft 2 grazie all'incredibile trionfo all'evento Intel Extreme Masters 2021 e, soprattutto, mettendo fine a un'egemonia coreana che durava da circa vent'anni: quella di Riccardo Romiti, conosciuto nel panorama degli eSports col nome di Reynor, potrebbe sembrare la più classica delle favole ma in realtà è solo la storia di un ragazzo ambizioso che, a dispetto della giovane età, è già perfettamente consapevole dei suoi mezzi. Qualità, quest'ultima, che gli ha permesso di avere la meglio su avversari agguerriti pur partendo quasi sempre da una situazione di svantaggio.

Tgcom24 e Mastergame hanno intervistato Reynor per rivivere le emozioni del torneo che ha sancito la sua definitiva consacrazione, l'ascesa di un giovane talentuoso che nell'ambiente aveva già fatto parlare di sé grazie alle vittorie ottenute all'evento DreamHack Masters.

 

Come ci si sente ad aver vinto il mondiale e aver interrotto un trend che durava da due decenni? "Molto bene, specialmente qualche giorno dopo, perché dopo la vittoria non te ne rendi neanche conto", afferma Riccardo, che confessa di non essere mai lasciato intimorire dall'idea che, negli ultimi vent'anni, la quasi totalità dei vincitori del torneo mondiale era di origine coreana, vera e propria patria di StarCraft. "Io non tendo molto a pensare a queste cose mentre gioco. Ad esempio, in semifinale non sapevo nemmeno quanto avrei vinto se fossi stato eliminato in quel frangente. Non tengo molto a queste cose". Una risposta, quella di Riccardo, che sin da subito mette in chiaro uno dei tratti più importanti della sua personalità: la consapevolezza dei propri mezzi.

 

Reynor - StarCraft
IGN

 

Una peculiarità che ha permesso al giovane Romiti di ribaltare più volte un risultato che sembrava ormai segnato. Nella fase a gironi, Reynor ha ottenuto la seconda posizione dietro a Joo Sung-wook (conosciuto come Zest), ma è il percorso nelle fasi a eliminazione diretta ad aver appassionato particolarmente gli amanti della scena eSports: dopo essere stato sotto per 2-1 nei match contro Kim Dae Yeob (noto come Stats) e Park Ryung-woo (Dark), Reynor ha avuto la meglio vincendo per 3-2 entrambe le partite e ottenendo così l'accesso alle semifinali.

 

In entrambe le partite, Reynor ha mostrato una grandissima capacità di tenere a bada i nervi e di ragionare sulla prossima mossa con lucidità e quel pizzico di freddezza che non guasta mai. "Io non sento ansia o pressioni, non sento nulla. Non so come mai, mi sorprendo un po' di me stesso", afferma il 18enne. "L'anno scorso sono stato in California per il Mondiale, c'era uno stadio con migliaia di persone a seguirci. Mi sarei aspettato un minimo di ansia e pressione, ma non è stato così. Lo considero un po' il mio superpotere".

 

 

 

E in effetti, Riccardo ha dimostrato di saper vincere anche partite all'apparenza impossibili contro una schiera di fuoriclasse, studiando a fondo gli avversari ("mi alleno soltanto un paio d'ore al giorno mentre cerco di fare una vita bilanciata tra sport, studio e amici, il più è lavoro mentale", afferma), credendo in sé stesso e cercando di dare il massimo. "Quando devo prepararmi per un torneo, vado a studiare gli avversari che dovrò affrontare e osservare le loro partite, poi penso a ciò che potrei fare per contrastarne le mosse", svela Romiti. "Cerco di studiare quali sono le loro tattiche, così da pensare alle contromosse. Per quanto mi riguarda, è molto più a livello mentale che pratico. Ho una buona idea di quello che sono in grado di fare se gioco bene, se gioco al 100%. In molte partite mi sono accorto di aver commesso degli errori di valutazione: penso sempre che risolvendo questi errori dovrei essere in grado di farcela".

 

La maturità di Riccardo va certamente oltre l'età anagrafica, e il neo-campione del mondo di StarCraft 2 ha certamente raggiunto questo traguardo grazie a quella che si defisce una mentalità vincente. "Ci sono molti giocatori professionisti che vanno fuori di testa in caso di sconfitta alla prima partita, ne conosco un po', ma c'è bisogno di mantenere una certa mentalità", afferma Riccardo. "Devi sempre pensare di poterla vincere: io ho sempre fatto così, anche quando avevo otto o nove anni, sono sempre stato sicuro di potercela fare anche quando non avevo grosse speranze. Arrivare a un torneo come gli Intel Extreme Masters pensando che il massimo risultato ottenibile sia quello di uscire alla fase a gironi, non è certamente l'attitudine giusta".

 

Reynor - StarCraft
IGN

 

 

Romiti è sempre stato molto sicuro di potersi giocare la finale alla pari, tuttavia c'è stato un momento in cui l'eccessiva sicurezza l'ha portato a compiere alcuni errori di valutazione e a esagerare, ritrovandosi a passare da un momento all'altro dalla vittoria alla sconfitta. "Contro Dark c'è stato un momento in cui le cose sono andate diversamente da come mi aspettavo", afferma. "Stavo vincendo l'ultima partita con grande vantaggio, e il mio cervello ha smesso di funzionare. Mi sono lanciato all'attacco anche se non era il momento adatto e così ho perso tutto. In quell'istante ho capito che avrei dovuto ridimensionarmi un po'".

 

Proprio questa attitudine ha permesso a Reynor di continuare la sua ascesa fino a ottenere la vittoria. In semifinale, il giocatore italiano si è trovato ad affrontare uno dei più temuti giocatori professionisti di StarCraft, Cho Seong Ju (meglio conosciuto come Maru), il quale solo nella fase precedente aveva fatto fuori il campione in carica Lee Beyong Yeol (in arte Rogue). Sotto di 2-0, Riccardo ha saputo mantenere la calma e ribaltare ancora una volta il risultato, ottenendo la vittoria. "Per quanto mi riguarda, andare in svantaggio serve da motivazione per vincere le altre partite, mentre altre persone pensano già di aver perso. Anche in questo caso è un discorso prettamente mentale", afferma con convinzione il giovane pro gamer.

 

Una vittoria, quest'ultima, che ha spalancato le porte per il suo ingresso in finale, dove avrebbe ritrovato Zest in una lotta al meglio di sette partite. Ancora una volta, Riccardo si è trovato a gestire uno svantaggio: sotto di 1-0, Reynor ha reagito colpo su colpo portandosi sul 3-1 e ipotecando la vittoria. Il suo avversario non si è tuttavia dato per vinto e, grazie a una giocata che ha sorpreso il giovane italiano, si è portato sul 3-2: il "superpotere" di Riccardo gli ha permesso però di mantenere la calma e non farsi influenzare dai tentativi di rimonta da parte di Zest, e con un guizzo finale il 18enne si è portato sul 4-2 che ha sancito la sua vittoria ai mondiali di StarCraft. È il primo italiano a raggiungere un simile risultato.

 

 

"È stato bello, più che altro perché sono andato sotto in tutte le partite", ha confidato con entusiasmo il giovane campione del mondo. "Vincerne un po' di fila e realizzare di aver vinto, specialmente contro Maru e Dark, è stato molto bello. L'ultima partita è stata combattuta fino alla fine". Un successo che Romiti ha vissuto da casa, vista la situazione pandemica globale che ha costretto gli organizzatori a realizzare un'edizione interamente online del torneo. A gioire con Riccardo c'era anche la famiglia, che seguiva le sue partite in diretta: "Ho giocato da casa, al piano di sopra, mentre i miei seguivano la partita (trasmessa con un ritardo medio di tre minuti) dal piano di sotto. Così, a partita terminata, io sapevo già il risultato e dopo tre minuti, mentre ero pronto a iniziarne un'altra, sentivo i miei esultare dal piano di sotto. È stato davvero bellissimo, loro sono impazziti di gioia", ha affermato.

 

Ed è proprio alla famiglia, in particolare al padre (anch'esso giocatore), che Reynor deve la sua passione per i videogames. "La passione per i videogiochi l'ha sempre avuta mio padre, io l'ho un po' presa da lui", confida. "Quando avevo sei anni e lui si metteva a giocare, io mi mettevo lì a guardare e volevo fare lo stesso. Verso gli otto anni ho iniziato anche io, andammo a scegliere un gioco, io scelsi StarCraft specialmente perché mi piaceva molto la copertina. Andammo a casa e iniziammo a provarlo, quando mio padre mi disse che era troppo difficile per me. Allora io, testardo come sono, ho iniziato a impegnarmi veramente per imparare a giocare. Tutto è nato un po' così, grazie a una copertina".

 

Reynor - StarCraft
IGN

 

Una copertina che ha portato Riccardo a imparare l'inglese grazie ai videogiochi ("a volte mi sembra di essere più fluente in inglese che non in italiano!") e a diventare campione del mondo, il miglior giocatore di StarCraft 2 sulla piazza. Nel suo futuro c'è la voglia di vincere altri tornei e premi importanti ("Mi piacerebbe ottenere qualche altro trofeo da aggiungere alla collezione, sempre su StarCraft. In futuro si vedrà", afferma), ma senza dimenticare le cose che contano, come lo studio e i rapporti interpersonali.

 

"Penso sia importante avere sempre le priorità giuste. Io ho sempre avuto la scuola al primo posto, è molto importante non sostituire nulla per inseguire il proprio sogno. È importante cercare di coniugare tutte le cose", ha affermato Riccardo. "La costanza è altrettanto importante: mi arrivano tanti messaggi di gente che gioca da una settimana e mi chiede perché non ha ancora vinto un mondiale. Serve tempo, continuità e allenamento".

 


 

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