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Dune: Awakening, Arrakis prende vita in un intrigante videogioco di sopravivvenza

Il nuovo videogioco di sopravvivenza creato da Funcom, già autore di Conan Exiles, ha in serbo molte sorprese per i camminatori del deserto

16 Giu 2025 - 11:44
 © Ufficio stampa

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Di notte, il deserto fa meno paura. Le sagome lontane di cumuli rocciosi segmentano l'orizzonte, mentre l'azzurro di cui si tingono le dune di Arrakis pare riflettere la luce delle stelle e delle lune Krlln e Arvon. Talvolta, una nave dell'Impero spezza questo candore coi suoi fari: non è chiaro cosa stia cercando. Forse niente. Forse l'imperatore Padishah vuole solo farci sapere che siamo sempre sotto sorveglianza.

Un rumore lontano, simile a quello del legno di una grossa nave mentre le correnti di un mare in tempesta provano in ogni modo a piegarlo e spezzarlo, e la grigia sagoma di qualcosa di gigantesco emergono con violenza dalla distesa di sabbia. Qualcuno ha disturbato il sonno di Shai-Hulud. "Che il suo passaggio possa purificare il mondo."

Funcom, con il suo nuovo videogioco di sopravvivenza Dune: Awakening, per certi versi sembra aver ricostruito con assoluta precisione lo spirito di Arrakis così come Frank Herbert (l'autore dell'omonima, celeberrima saga letteraria di fantascienza) l'aveva descritto. Sulla carta c'è poco da stupirsi: quale genere poteva rendere giustizia alla terra ricca e amara di questo pianeta e alle primordiali insidie della sua sabbia, se non un videogioco che fa della sopravvivenza il suo nucleo? Gli elementi di base sui quali si poggia poi tutto il resto sono, da questo punto di vista, azzeccati, e per quanto da qui in poi i compromessi vadano moltiplicandosi, le fondamenta possono essere abbastanza interessanti da attirare qualsiasi amante di questa saga.

AFFACCIANDOSI SU UN NUOVO PIANETA

Rispetto al loro precedente Conan Exiles, gli sviluppatori di Funcom qui accolgono l'utente con una robusta sezione di (tacito) tutorial, legato con un filo sottile di trama alla premessa narrativa del gioco. Questa è presto detta: qualunque sia l'origine scelta durante la fase di creazione del personaggio, si interpreterà un prigioniero inviato su Arrakis da una veridica Bene Gesserit con lo scopo di scovare i Fremen. Il popolo delle sabbie, stando alle notizie diffuse dall'impero, è stato spazzato via dai Sardaukar dell'Imperatore (le sue truppe d'élite) ma forse, dopotutto, questo non corrisponde alla verità assoluta.

Le prime ore di gioco servono a prendere confidenza con la raccolta di risorse, l'eliminazione delle minacce e, soprattutto, i tre elementi che condizionano la vita e l'esplorazione su Arrakis: la sabbia, il sole e l'acqua. Basta camminare sulla sabbia per troppo tempo e un verme delle sabbie sarà presto alle proprie spalle, ed essere divorati è uno dei pochi modi in cui, al momento, si finisce per perdere tutto l'equipaggiamento morendo. Basta rimanere al sole per più di una manciata di secondi e si finisce per perdere le forze. Basta avventurarsi nel deserto senza una fonte d'acqua e non si farà mai ritorno a casa.

Ogni costruzione messa in piedi, ogni oggetto recuperato, ogni nuovo luogo scoperto e, più in generale, qualsiasi azione significativa per il nostro personaggio farà guadagnare punti esperienza, accumulando punti capacità da spendere nei rami di abilità delle varie classi e punti ricerca utili per sbloccare nuove tecnologie. I primi si spendono inizialmente in una sola delle classi presenti, quella scelta in fase di creazione tra Spadaccino, Mentat, Planetologo, Bene Gesserit e Soldato, ma ben presto le nostre strade si incroceranno con persone in grado di insegnarci le altre vie (per questo è sconsigliabile scegliere, in fase di creazione, il Soldato: lo incontrerete quasi subito).

NUOVE TECNOLOGIE PER FAR FRONTE AL DESERTO

Come quasi sempre accade in questo genere di videogiochi, ampliando il numero di oggetti e costruzioni realizzabili gli ostacoli iniziali diventano sempre meno minacciosi ma, di contro, il tempo necessario per ogni costruzione aumenta a velocità notevole. Non c'è da stupirsi: Dune: Awakening è un videogioco di massa e sono molti gli elementi sparsi lungo la strada che i giocatori percorrono posizionati sapientemente per spingere verso la creazione di alleanze e gilde.

Se vi state domandando se sia un prodotto che valga la pena provare in solitaria, sappiate che, fino al cosidetto "endgame" (e quindi ai giochi politici del Landsraad e le battaglie PvP nel deserto profondo) è fattibile proseguire per conto proprio, a patto di non avere fretta e di accettare che alcune situazioni saranno inevitabilmente più scomode di altre. Ma, se volete provare fino in fondo quello che il gioco ha da offrire, presto o tardi dovrete unirvi a una gilda (o fondarne una) – dopotutto si tratta di un'esperienza multigiocatore. Non temete per la vostra sicurezza, se decidete di avventurarvi da soli su Arrakis: le aree PvP sono ben distinte da quelle PvE, pertanto nessuno verrà a distruggere la vostra base e a rubare le vostre risorse se presterete un minimo di attenzione!

Il sistema di costruzione è piuttosto intuitivo, ma mette in luce fin da subito alcune pecche dal lato interfaccia del gioco: mancano alcune funzioni di base che, se proprio non vogliamo definire essenziali, sarebbe stato del tutto lecito aspettarsi (come una barra di ricerca testuale) data la mole di oggetti tra cui si naviga nei vari menu. Questa strana combinazione di iper-semplificazione e rigidità trova la sua massima espressione nel combattimento in mischia: se quello a distanza riesce a salvarsi con una sorta di sufficienza, gli scatti fuori sincrono che caratterizzano uno scontro all'arma bianca su Arrakis rischiano spesso di far accapponare la pelle – per quanto ci sia un minimo margine di miglioramento per rendere i comandi maggiormente responsivi, la struttura di base risulta davvero primitiva.

IL PROBLEMA SONO LE TECNOLOGIE FUORI DAL DESERTO

Anche il lato tecnico, purtroppo, finisce per risultare tutt'altro che stellare. Per quanto Dune: Awakening riesca a regalare ottimi scorci dipingendo scenari semplici, magari ripetitivi, ma stilisticamente interessanti, la resa pratica non è certo ottima. Alcune interazioni minacciano sempre di far crollare la fluidità dell'esperienza di gioco, mentre il sistema di collisioni regala spesso esperienze surreali – anche dovute alla scelta di rendere ogni superficie del gioco scalabile, che certo pone un carico non indifferente sulle spalle del gioco. Allo stato attuale, Dune: Awakening sta ricevendo aggiornamenti regolari che mirano a risolvere alcuni di questi problemi, ma rimane comunque importante sottolineare la situazione attuale.

Gli appassionati della saga potrebbero trovare alcune delle scelte compiute a livello narrativo poco centrate, per quanto tutte quantomeno comprensibili nell'ottica di un videogioco che richiede una certa stratificazione dell'esperienza in grado di renderla godibile e varia sul lungo periodo.

Al netto dei problemi e dei difetti, l'esperienza di sopravvivenza su Arrakis costruita da Funcom è così calzante all'ambientazione originale da ridare una certa freschezza anche a meccaniche e situazioni già viste numerose volte in precedenza. Anche andare in giro a raccogliere rame, tra le dune di questo deserto sconfinato, può essere un'attività in grado di regalare soddisfazioni. E aspettate di potervi librare in cielo a bordo di un ornitottero tutto vostro.

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