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Defcon: quando conquistare il mondo è una questione di equilibri

Regole semplici e una grande libertà d'azione in un boardgame perfetto per chi ama i giochi di combattimento

Defcon: quando conquistare il mondo è una questione di equilibri - foto 1
Ufficio stampa

Sappiamo cosa state pensando: "questo gioco è come Risiko".

In parte è così, ma la realtà non potrebbe essere più differente. Perché se è vero che anche in questo caso ci troviamo di fronte a una mappa del mondo, a truppe che ci si spostano sopra e a un sistema di combattimento simile, DEFCON risulta ben presto infinitamente più avvincente, articolato e divertente rispetto al classico basato su Risk.

Per prima cosa, in DEFCON le partite durano cinque turni: in 60-90 minuti si riesce dunque ad arrivare a una conclusione soddisfacente del match. Non si tratta solo di conquistare nuovi territori, ma anche di gestire i rapporti internazionali e la percezione che il mondo ha della vostra superpotenza.

 

Defcon: quando conquistare il mondo è una questione di equilibri - foto 2
Ufficio stampa

Sul tabellone sono presenti infatti due tracciati: uno che indica i territori che controllate e uno che rappresenta la vostra reputazione; a ogni livello di ciascuno è abbinato un valore PIL, che indica appunto il Prodotto Interno Lordo. Invadendo i paesi avversari salirete nel tracciato dei territori, ma potrebbe anche far scendere la reputazione con il rischio di finire per essere identificati come "Stato Canaglia" e diventare un bersaglio per gli altri perché attaccare chi ha questa classificazione fa scendere meno la reputazione. Per capire come DEFCON sia un esaltante esercizio di bilanciamento tra diplomazia, strategia e percezione pubblica del vostro operato è necessario spiegare un po' più nel dettaglio la meccanica.

 

LE MECCANICHE DI GIOCO

Ognuno dei cinque turni comincia con la raccolta dei punti PIL, ovvero la somma dei due valori abbinati alla vostra posizione nei tracciati. Inoltre potete pescare due Carte Azione che vi serviranno per attivare eventi in grado di modificare a sorpresa i valori in campo.

 

Defcon: quando conquistare il mondo è una questione di equilibri - foto 3
Ufficio stampa

Segue una fase di produzione in cui potrete spendere punti PIL per schierare nuove truppe (da mettere in difesa su i territori o tenerle da parte per iniziare un’invasione), varare una nuova flotta, acquistare missili (convenzionali o nucleari), costruire una fortificazione (che migliora la vostra difesa su un territorio), preparare un sabotaggio (dei token che possono essere spesi per screditare un avversario abbassandone la reputazione) o finanziare degli aiuti umanitari (mossa utile a migliorare la reputazione).

 

Quando tutti avranno fatto "acquisti" si passa alla fase d'attacco, in cui è possibile invadere territori, fare combattimenti navali, lanciare missili (che distruggono tre soldati presenti nell'area bersaglio) o, addirittura, usare l'atomica (che distrugge completamente un territorio rendendolo inutilizzabile). Nell'ultima fase si aggiustano le posizioni sui tracciati: nella reputazione si perde una posizione per un'invasione, due per un attacco missilistico e tre per l'uso del nucleare. Per la modifica al tracciato dei territori basta contare quelli ancora sotto il vostro controllo. Dopo cinque turni vincerà chi avrà il punteggio più alto dato dalla somma di reputazione e territori.

 

Defcon: quando conquistare il mondo è una questione di equilibri - foto 4
Ufficio stampa

QUESTIONE DI EQUILIBRIO

A differenza di altri titoli simili, in DEFCON non è importante solo distruggere l'avversario, dal momento che ci sono moltissimi altri aspetti da prendere in considerazione, primo fra tutti il modo in cui volete approcciare la partita. Sarete il dittatore folle determinato a conquistare il mondo? Oppure screditerete gli avversari per farli crollare nella reputazione e attaccarli con la scusa che sono considerati uno stato canaglia? Oppure farete un lavoro diplomatico per trovare alleati da tradire a fine gioco? Qualsiasi sia il vostro approccio a DEFCON, potete star certi che vi divertirete!

 

Certo, a volte la fortuna ha un ruolo determinate, perché i combattimenti tra truppe prevedono che gli sfidanti tirino un numero di dadi pari alle unità coinvolte e per ogni simbolo "colpito" eliminano una pedina avversaria. A volte può esserci quella frustrante situazione che un solo soldato molto fortunato resista a numerosi assalti, ma anche questo è parte del divertimento. Al tavolo ci si minaccia, si formano alleanze, si ride di gusto... e a volte ci si arrabbia. Per trarre il massimo da questo titolo è fondamentale condividerlo con chi non è intimidito da boardgame con "interazione distruttiva" e non ha problemi a fare anche qualche sgarbo per poi dimenticare tutto a fine partita.

 

Defcon: quando conquistare il mondo è una questione di equilibri - foto 5
Ufficio stampa

Sviluppato da un game designer italiano e pubblicato da una casa editrice nostrana, DEFCON ha il pregio di essere facile da spiegare malgrado delle regole piuttosto articolate ed è sicuramente un passo avanti obbligatorio per ogni giocatore di Risiko e per chi cerca un titolo di controllo del territorio con un guizzo in più capace d'infuocare ogni serata tra amici, o per riflettere su come nei conflitti moderni la guerra d’immagine sia spesso più importante di quella sul campo.

 



SCHEDA TECNICA

- Edizione italiana: Giochi Uniti
- Ingombro scatola: Medio
- Tempo necessario a preparare il gioco: 8 minuti
- Tempo necessario a spiegare le regole: 10 minuti
- Lunghezza manuale: 12 pagine
- Complessità: Media
- Giocatori: 4
- Durata partita: 60-90 minuti


Può piacere a chi…
… vuole un gioco di guerra che gli permetta grande libertà d'azione e in cui non conta esclusivamente invadere i territori avversari

Potrebbe deludere chi…
… non ama che la fortuna giochi un ruolo importante, odia la guerra o preferisce titoli senza "interazione distruttiva"

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