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A Palazzo "Primavera"

Macerata, vecchi telai dell'Istituto d'Arte Apolloni di Fano tornano in vita in un museo

Erano conservati inutilizzati in un magazzino, con il rischio che il tempo potesse distruggerli. Il merito è di Brunella Sestili Cardarelli, già insegnante della scuola fanese che lo scorso anno è mancata

di Enrico Fedocci
17 Set 2024 - 12:55
9 foto

Per decenni hanno avuto il compito di tramandare all'Istituto d'Arte Apolloni di Fano l'arte dell'intreccio, di generazione in generazione. Ma i tempi, si sa, cambiano anche le tradizioni e quei telai, muti testimoni dell'età pre-industriale, ora sono tornati a far bella mostra di sé a Palazzo "Primavera" a Bolognola, borgo di 153 abitanti delle Marche incastonato tra le montagne del Maceratese a 1000 metri di altitudine. 

Merito di Brunella Sestili Cardarelli, già insegnante della scuola fanese in cui i telai erano conservati inutilizzati in un magazzino, con il rischio che il tempo potesse distruggerli. È nato così il museo "I telai di Brunella". Grazie all'idea di questa straordinaria insegnante che lo scorso anno è mancata. Il suo progetto, però, le è sopravvissuto e l'associazione Intrecci - creata dalla stessa Sestili - e le associazioni che aveva coinvolto, i Lions Club di Fano e della città gemella tedesca Rastatt, oltre al Comune di Bolognola e lo stesso Liceo Apolloni (che ha concesso l'uso dei telai in comodato gratuito) sono riusciti a realizzarlo con tanto di inaugurazione nei giorni scorsi. A tagliare il nastro il sindaco di Bolognola, Cristina Gentili, che ha così aperto le sale del "Museo della Lana" a chi è appassionato. Da Fano sono arrivate tantissime persone ad assistere all'inaugurazione. Tra loro i figli di Brunella, Luca e Paola Cardarelli, con i nipoti Giammarco e Ludovico. "È un momento di grande commozione per noi - ha commentato il figlio Luca - è bello vedere quanto nostra madre abbia rappresentato per il territorio. Non ci aspettavamo che l'esposizione con i telai restaurati fosse dedicata a lei". 

Sorrisi, entusiasmo, qualche lacrima, ricordando questa donna straordinaria che non c'è più, ma che ha saputo fare della passione un esempio, regalando alla Comunità questa esposizione permanente, ideale collegamento tra passato, presente e ponte verso il futuro. Affinché questi telai possano ispirare nuovi talenti. E, chissà, dare vita a nuove iniziative artigianali, creando esperienza. "L'idea è proprio questa - aggiunge Luca Cardarelli - far capire ai giovani come nasce un semplice maglione: partendo dalla tosatura di una pecora, alla tessitura vera e propria".

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