FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Fotogallery - 8 Marzo a Milano: la boxe manda ko il patriarcato nella performance "Workout"

Un paio di guantoni da boxe, un tecnico della Federazione pugilistica italiana a dare indicazioni su come sferrare colpi da ko, due artiste di origine argentina, Silvia Levenson e Natalia Saurin, a guidare tutt'intorno cameramen e fotografi per l'azione artistica femminista da loro ideata e patrocinata dal Comune di Milano per l'8 Marzo. Persino una sposa in abito bianco e bouquet. E poi tanti i "protagonisti" di tutte le età coinvolti nella performance dedicata alla Giornata internazionale dei diritti della donna. Tra milanesi e turisti anche tre generazioni di donne (una bimba di 5 anni, la sua mamma e sua nonna), appassionati di pugilato e semplici curiosi. E' così che Palazzo Reale di Milano si è trasformato per un giorno in un ring. Al centro del Cortile Nobile, infatti, su un tappeto dove era possibile calpestare frasi misogine a firma di Sofocle, Freud, Bukowski e molti altri filosofi e letterati del passato e del presente, un sacco da boxe con la scritta "Patriarcato": tutti invitati a prenderlo a pugni, per abbatterlo. Si intitola "Workout. Allenamento per la distruzione del patriarcato" il progetto che si realizza in un video fatto di volti e pugni in slow motion in onda su schermi e circuiti comunali. E', così, proprio con quelle immagini a evidenziare la fatica e il tempo necessari perché uomini e donne insieme, anziani e bambini possano cambiare preconcetti e stereotipi radicati in una cultura maschilista, che Milano vuole celebrare l'8 Marzo. E non a caso, per questo progetto artistico di Silvia Levenson e Natalia Saurin, madre e figlia che già hanno realizzato insieme installazioni contro la discriminazione di genere, è stata chiamata la coach Angela Guidoni, tra le prime pugili italiane e lombarde della storia della pugilistica nazionale a rompere, proprio nel suo sport, il soffitto di cristallo che ha portato la boxe femminile solo nel 2012 a diventare, per esempio, disciplina olimpica. Un esempio vivente, insomma, di donna e sportiva che ha permesso con la sua esperienza e la sua professionalità a tutti i partecipanti di "cancellare" con pugni ben assestati la scritta "Patriarcato" sul sacco. Obiettivo, dunque, raggiunto con successo, come si erano prefissate le due artiste.

Fotogallery - 8 Marzo a Milano: la boxe manda ko il patriarcato nella performance "Workout"

clicca per guardare tutte le foto della gallery

Un paio di guantoni da boxe, un tecnico della Federazione pugilistica italiana a dare indicazioni su come sferrare colpi da ko, due artiste di origine argentina, Silvia Levenson e Natalia Saurin, a guidare tutt'intorno cameramen e fotografi per l'azione artistica femminista da loro ideata e patrocinata dal Comune di Milano per l'8 Marzo. Persino una sposa in abito bianco e bouquet. E poi tanti i "protagonisti" di tutte le età coinvolti nella performance dedicata alla Giornata internazionale dei diritti della donna. Tra milanesi e turisti anche tre generazioni di donne (una bimba di 5 anni, la sua mamma e sua nonna), appassionati di pugilato e semplici curiosi. E' così che Palazzo Reale di Milano si è trasformato per un giorno in un ring. Al centro del Cortile Nobile, infatti, su un tappeto dove era possibile calpestare frasi misogine a firma di Sofocle, Freud, Bukowski e molti altri filosofi e letterati del passato e del presente, un sacco da boxe con la scritta "Patriarcato": tutti invitati a prenderlo a pugni, per abbatterlo. Si intitola "Workout. Allenamento per la distruzione del patriarcato" il progetto che si realizza in un video fatto di volti e pugni in slow motion in onda su schermi e circuiti comunali. E', così, proprio con quelle immagini a evidenziare la fatica e il tempo necessari perché uomini e donne insieme, anziani e bambini possano cambiare preconcetti e stereotipi radicati in una cultura maschilista, che Milano vuole celebrare l'8 Marzo. E non a caso, per questo progetto artistico di Silvia Levenson e Natalia Saurin, madre e figlia che già hanno realizzato insieme installazioni contro la discriminazione di genere, è stata chiamata la coach Angela Guidoni, tra le prime pugili italiane e lombarde della storia della pugilistica nazionale a rompere, proprio nel suo sport, il soffitto di cristallo che ha portato la boxe femminile solo nel 2012 a diventare, per esempio, disciplina olimpica. Un esempio vivente, insomma, di donna e sportiva che ha permesso con la sua esperienza e la sua professionalità a tutti i partecipanti di "cancellare" con pugni ben assestati la scritta "Patriarcato" sul sacco. Obiettivo, dunque, raggiunto con successo, come si erano prefissate le due artiste.

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali