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Maschere e Spettri, Giovanni Gastel

Milano, Palazzo della Ragione

25 Set 2009 - 13:25

L’immagine della bellezza, trionfo della vita, è fugace. Esalta la maschera del corpo e ne rappresenta l’aspetto sublime. Tuttavia sotto la sua effigie si aggira lo
spettro del tempo che passa, per cui la figura che la rappresenta indica già il fantasma della decadenza. Per questa ragione Giovanni Gastel, che per decenni si è impegnato ad esaltare il bello, femminile e maschile, artificiale e naturale, in questa serie intitolata Maschere e Spettri tende a trasformare il sublime in orrido, il vitale in tombale.

Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, la mostra, a Palazzo della Ragione dal 23 settembre al 25 ottobre 2009,
espone 40 immagini inedite di figure femminili in cui lo specchio della fotografia invece di restituire la loro bellezza quasi sovrannaturale, come è compito della moda, ne documenta l’aspetto transeunte e abissale: presenze che vengono da un altro mondo.

“Quando il corpo diventa una pagina su cui scrivere inquietudine e desiderio mal celati – per l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory – quando il corpo non è solo carne ma scena in movimento verso il mistero, quando il corpo domanda – parafrasando le parole del poeta e filosofo Rainer Maria Rilke – quale sia il volto e quale sia la maschera. Là doveil compito dell’artista diviene quello di affrontare l’esistenza in tutti i suoi aspetti, interrogandosi fra
il sublime e il terribile”.

Fra i fotografi più noti a livello internazionale, Giovanni Gastel vanta un’esperienza trentennale nel mondo della moda. Caratterizzata dal rigore formale, la sua fotografia è un intreccio tra sperimentazione e glamour: è stato, infatti, il primo ad introdurre le tecniche “old mix”, la tecnica “a incrocio”, le rielaborazioni pittoriche e lo still life ironico.
Le immagini esposte nella mostra Maschere e Spettri testimoniano l’orientamento dell’attuale ricerca di Gastel che vede il corpo delle modelle subire ora tagli e metamorfosi inediti in equilibrio tra attrazione e repulsione, tra raffinata eleganza e sottile decadenza. La ricerca di sfumature cromatiche e la manipolazione dei dettagli viene esasperata attraverso la tecnologia digitale che fornisce nuovi stimoli e soluzioni all’immaginario sul femminile.

La mostra, a cura di Germano Celant e allestita su progetto di Franco Raggi nel suggestivo palazzo medievale milanese, punta a creare un contesto architettonico che richiama alla memoria l’antica galleria dei ritratti, dove le fotografie (stampa laser su carta fotografica, 208x125 cm.) si propongono come metamorfosi drammatica della bellezza, sentita come ornamento che decade, ma rimane estremamente potente.

L’esposizione rimarrà aperta fino al 25 Ottobre ed è accompagnata da un volume fotografico, di grande formato e di forte impatto visuale, pubblicato dall’editore Skira, Milano.

GIOVANNI GASTEL (Milano, 1955) è uno dei nomi più noti internazionalmente della fotografia italiana.
Da trent’anni collabora con le principali riviste di moda ed è uno dei grandi protagonisti della comunicazione pubblicitaria. Vive e lavora a Milano, quando gli impegni professionali non lo portano in giro per il mondo. Lavora prevalentemente in Polaroid di grande formato e con il banco ottico 20x25.
Cultore della sperimentazione, ha introdotto nella fotografia di moda contemporanea le tecniche “old mix”, la tecnica “a incrocio”, le rielaborazioni pittoriche e lo still life ironico. Erede dello stile aristocratico e sofisticato che caratterizza l’antica noblesse milanese (è nipote di Luchino Visconti), riflette nel suo stile cultura, eleganza e charme.
A volte rarefatte, oniriche e simboliche, a volte surreali e smitizzanti, le sue immagini raccontano un percorso inarrestabile di ricerca creativa che, letto a ritroso, rispecchia l’evoluzione del costume degli ultimi venticinque anni.
Tre i volumi sinora pubblicati: Gastel per Donna (Edimoda, Milano 1991), I gioielli della fantasia (Edizioni Idea Books, Milano 1991) e il catalogo Gastel in occasione della sua personale alla Triennale di Milano del 1997, curata da
Germano Celant.
Tra importanti campagne pubblicitarie, centinaia di servizi redazionali e mostre monografiche e collettive l’autore persegue una propria ricerca personale rivolta alla fotografia d’arte.


GERMANO CELANT (Genova, 1940), è Senior Curator per l’arte contemporanea del Solomon R.Guggenheim Museum, New York e Direttore artistico della Fondazione Prada, Milano.
Autore di oltre centinaia di pubblicazioni, tra libri e cataloghi, è conosciuto internazionalmente per la sua teorizzazione dell’Arte povera. Ha orientato il proprio lavoro di storico dell’arte contemporanea alla fusione linguistica e alla contestualizzazione storico-ambientale delle arti.
Nel 1987 ha ricevuto dalla CAA, The College Art As sociation of America, il premio “The Frank Jewett Mather Award”, massimo riconoscimento statunitense per la critica d’arte.
Nel 1996 è stato co-direttore artistico della prima edizione della Biennale di Firenze, dal titolo Arte e Moda e, nel 1997, è stato curatore della XLVII Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia. Per la XLIX edizione (Venezia, 2001) ha curato il Padiglione Bra siliano. Nel 2004 è stato Supervisore artistico per Genova 2004, Capitale Europea della Cultura, nel cui ambito è stato anche curatore della mostra Arti&Architettura, 1900-2000,
inaugurata nell’ottobre 2004.
È Contributing Editor delle riviste “Artforum” e “Interview”, New York, responsabile dall’ottobre 1999 della rubrica Arte per il settimanale “L’Espresso”, Roma e dal novembre 2000 cura la rubrica dedicata alle arti visive per il mensile Interni, Milano.


FRANCO RAGGI (Milano, 1945) architetto.
Nel 1971 partecipa alla redazione di Cas abella. Nel 1973 organizza al Design Zentrum di Berlino la prima mostra storico critica sul Design Radicale.
Nel 1973 collabora con Aldo Ros si all’ordinamento della Mostra Internazionale di architettura della 15a Triennale di Milano.
Nel 1975 è caporedattore della neonata rivista MODO che dirigerà poi dal 1981 al 1983.
Dal ‘75 al ‘76 coordina la sezione Architettura della Biennale di Venezia diretta da Vittorio Gregotti, dove ordina la mostra “Europa-America”. Nel 1979/80 è responsabile della “Raccolta del Design” alla Triennale di Milano, per la quale nel 1983 e nel 1988 progetta rispettivamente le mostre “Le case della Triennale” e la sezione “Design” dellamostra tematica “Il futuro delle metropoli”.
Dal 1980 opera nel campo dell’architettura e dell’industrial design, per aziende come FontanaArte, Barovier&Toso, Artemide. Vive e lavora a Milano.

 

GIOVANNI GASTEL. MASCHERE E SPETTRI
dal 23 settembre al 25 ottobre 2009
a cura di Germano Celant
allestimento di Franco Raggi


orario: lunedì ore 14.30–19.30; da martedì a domenica ore 9.30–19.30; giovedì ore 9.30–22.30

ingresso: gratuito

Ufficio stampa Giovanni Gastel
Attila & Co.
Francesca Cortesi – 02. 34970.731 -
francesca.cortesi@attila.it
Alessio Guidelli – 02 34970.754 – alessio.guidelli@attila.it

Ufficio Stampa Comune di Milano
Francesca Cassani |
francesca.cassani@comune.milano.it
Martina Liut | martina.liut@comune.milano.it
Tel. + 39 02 88456796

Palazzo della Ragione
Piazza dei Mercanti 1
Milano

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