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I vizi capitali diventano Festival

L'invidia è la grande protagonista

14 Mag 2008 - 09:44

Fino al 18 maggio è di casa a Lodi il sesto e punltimo appuntamento del Festival dei peccati capitali che quest'anno è dedicata all'invidia. Dopo ira, gola, superbia, avarizia ed accidia la rassegna lodigiana dà il giusto spazio anche ad un altro dei sette peccati capitali attraverso incontri, conferenze, laboratori ed eventi speciali che si tengono nelle vie e nelle piazze della Lodi storica. E' proprio negli angoli suggestivi della città che si possono ammirare le performance e gli spettacoli che raccontano il peccato capitale più tipico del mondo occidentale e che tanta dà importanza all’immagine e alla ricerca dell’apparire: l’Invidia.

Sono gli imponenti specchi deformanti, posti nei luoghi centrali della città a rammentare a tutti che l’invidia è semplicemente, come indica bene l'etimologia stessa della parola, un "in-videre”, cioè un vedere malato che tutto guasta e sfigura.

Il sesto peccato capitale viene raccontato all'interno della manifestazione attraverso la riflessione sui molti aspetti in cui l’invidia si mostra in questo tempo: l’invidia tra territori – veicolata attraverso le serrate contrapposizioni tra “festival” ed eventi culturali – e quella tra persone: ad esempio tra i divi dello spettacolo e dello sport, tra le grandi penne del giornalismo e della letteratura. Si illuminano coni d’ombra in cui s’annidano forme d’invidia anche poco comuni: tra queste l’”invidia sociale” che, paradossalmente, muove la “rivolta dei ricchi”, quando i più fortunati scatenano ostilità e diffidenza verso gli ultimi, portatori di modelli di vita eversivi, non omologabili. Uno spazio è dedicato anche alle invidie che torturano i pensieri dei più giovani, sin dai loro primi passi in famiglia e nella scuola.

Molte le tavole rotonde organizzate all'interno della manifestazione dedicati a questo sentimento non proprio lusinghiero e agli antidoti che gli si potrebbero opporre, come l’ammirazione per chi vince ed è più capace, il riconoscimento delle eccellenze e la stima per chi dimostra valore ed, infine, la partecipazione alle sfide altrui. Ad intervenire anche molti personaggi autorevoli come lo psichiatra Giovanni Jervis, il gigante della musica contemporanea Michael Nyman, l'inviato speciale del Corriere della Sera Ettore Mo e gli scrittori Lidia Ravera, Giuseppe Pederiali e Guido Conti. I diversi volti dell'invidia così come appaiono nella Bibbia sono analizzati dallo studioso Paolo De Benedetti mentre Aldo Bonomi e Marco Revelli si confrontano sul tema dell’invidia sociale.

Sono presenti alla rassegna anche alcuni personaggi dello spettacolo tra cui Enzo Iachetti, Flavio OreglioFrancesco Baccini. Per combattere l'invidia, Jiso Forzani, propone invece le forze della spiritualità orientale, le uniche che possano fare da barriera a questo male dell’anima. Ma l'invidia è anche stretta attualità e per questo il giornalista Pino Corrias, parlando del suo libro "Vicini da morire", accenna ai delitti di vicinanza come quello di Erba, spesso accesi da sentimenti invidiosi. Spettacoli, animazioni, gustosi assaggi di invidiate prelibatezze di altri territori accompagnano l'intera durata del Festival fino alla sua chiusura, il 18 maggio, con un concerto in piazza S.Francesco. La rassegna dedicata ai sette peccati capitali giunge così alla penultima edizione, prima del "piatto piccante" offerto dalla lussuria, che si terrà nel 2009.

 

"I sette peccati capitali - Occhio all’invidia!"

Lodi. Fino al 18 maggio 2008.

Le iniziative sono gratuite, senza obbligo di prenotazione, con ingresso fino a esaurimento dei posti disponibili.

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