Le più grosse bufale sul tema "sesso"
Sesso. Tutti ne parlano, tutti ne scrivono. I consigli per farlo meglio, più velocemente, più intensamente si sprecano. Le leggende su posizioni, dimensioni e prestazioni fioriscono. Ma quanto c'è di vero e quanto di luoghi comuni? Studi di psicologia e sociologia hanno messo in evidenza alcuni grossi falsi miti, per rivedere le convinzioni comuni in fatto di sesso e rendere meglio sotto le lenzuola.
Le "bufale più comuni in materia di sesso, come riferisce il quotidiano tedesco Die Welt, sono sette.
1) Gli uomini lo voglio fare più spesso delle donne - Il clichè vuole che siano gli uomini ad insistere quando si tratta di fare sesso. Lui vuole, lei ha mal di testa, lui ha voglia, lei è stanca...Le cose non stanno propriamente così. Secondo gli esperti il 50% delle coppie felicemente sposate o conviventi hanno desideri sessuali "paritari". Del restante 50% un quarto vede gli uomini più "vogliosi" delle donne e un quarto le donne. Anche se di queste donne, che hanno più spesso voglia di fare sesso degli uomini si parla poco. Come del resto poco si parla di quegli uomini che hanno raramente desideri sessuali. Poco conformi al clichè ormai comunemente accettato sulla materia.
2) Insieme al precedente da sfatare è un altro dei grandi miti sbagliati sul sesso, causa di molti problemi psicologici e di coppia: più "lui" è grande, più lei prova piacere. Una grande bugia che tuttavia fatica a morire. "Il piacere non si misura con il righello", afferma Emanuele A. Jannini, professore di sessuologia l'Università dell'Aquila. E' molto più importante la qualità dell'erezione. Inoltre, come spiega un sondaggio condotto dall'Università di Zagabria, l'85% delle donne non gradisce il superdotato
3) Il sesso funziona anche se il resto va male - L'uomo non si può scindere. Da una parte ha a che fare con un lavoro insoddisfacente, pochi amici, pochi hobby e una vita insoddisfacente e dall'altra sprizza di sessualità e piaceri della carne? Studi scientifici affermano l'esatto contrario. Uomini e donne che sono soddisfatti della vita che conducono sono anche i più felici nella relazione di coppia. E le stesse donne e gli stessi uomini, sempre secondo le statistiche, lo sono anche con la loro vita sessuale. Del resto è una legge che vale sempre nella vita, chi ha, riceve anche.
4) Il sesso con un solo partner alla lunga annoia e stanca - E' il tema che fa più discutere e di cui si dibatte di più. Le sentenze si sprecano e tra le più comuni, quella tramandataci dai nostri genitori e nonni: la coppia scoppia dopo sette anni. Ma i termini di "sopportazione" accanto allo stesso compagno o alla stessa compagna si accorciano anno dopo anno. In realtà non esiste nessuna ricerca scientifica che provi questo tipo di affermazione. Il desiderio non è più lo stesso, e allora? E' male? Nelle coppie in cui i partner sono davvero vicini, anche la vicinanza fisica diventa più intensa con gli anni. Le scintille del periodo iniziale, quando l'innamoramento scuote il corpo con una carica di ormoni, scema con il tempo. Al suo posto però l'erotismo diventa più interiore ed intenso. Ma questo vale solo per le coppie, che vivono in armonia la loro relazione.
5) Pensare ad un'altra o ad un altro durante il rapporto non significa che la storia è in crisi. - Non c'è niente di male nei sogni hard a occhi aperti. Le fantasie sessuali fanno parte della vita di coppia, specie se di lunga durata. Del resto sono in molti ad affermare che il più potente organo sessuale sia il cervello.
6) La passione resta - Che il desiderio sessuale col tempo si affievolisca è normale. Un cinquantenne è in genere meno attivo sessualmente di un trentenne. Lo stesso vale per le relazioni di lunga durata: coppie con due anni di convivenza alle spalle faranno quasi sicuramente più sesso di coppie che di anni insieme nello stesso letto ne hanno già passati venti. E gli studi scientifici lo confermano. Come confermano che non serve a nulla contrastare questo andamento, del tutto naturale, delle cose. Tra gli esseri umani infatti le cose vanno diversamente che fra gli animali. Per i primi la sessualità è inscindibile dalla vita sentimentale. Se i sentimenti si "sgonfiano" l'unica strada da percorrere è quella di alimentare e migliorare la soddisfazione reciproca. L'insoddisfazione subentra ad esempio se in una relazione di coppia i lavori di casa vengono divisi in maniera diseguale. Gli esperti lo confermano. In matrimoni in cui la donna abbia l'impressione che il contributo maschile alla gestione casalinga sia esiguo, sia da parte di lei che da parte di lui si registra una diminuzione della soddisfazione sessuale. Al contrario se lei ha la netta impressione che lui partecipi attivamente ai lavori di casa, entrambi risultano più soddisfatti anche sotto le lenzuola. E lo stesso vale in presenza di una divisione dei poteri diseguale nella coppia. Se è lui ad avere sempre l'ultima parola, la sessualità di coppia ne risulta in qualche modo negativamente influenzata. Sia gli uomini che le donne risentono fortemente della cosiddetta parità dei diritti sessuale. Già 100 anni fa il famoso austriaco Alfred Adler criticava la supremazia degli uomini nelle relazioni, sostenendo che solo un bilanciamento dei poteri fosse il giusto nutrimento per la felicità sessuale e sentimentale di una coppia.
7) Due volte alla settimana è la giusta frequenza Gran parte dei problemi nascono, secondo gli esperti, da aspettative non realistiche. Non esiste una frequenza ideale di rapporti sessuali settimanali o mensili. E ogni aspettativa provoca esattamente il contrario. Più alta essa è, minore sarà il risultato e più probabile la perdita di desiderio sessuale. E poi le statistiche non fanno che ripeterlo, le donne italiane sono le più soddisfatte in Europa e quelle che vantano una più intensa vita sessuale. Qualcosa vorrà pur dire?