Pescaturismo: piace ed è trendy
Un modo alternativo, divertente ed ecologico di andare per mare: è il pescaturismo, ovvero passare una giornata a bordo di un vero peschereccio per gettare le reti in compagnia dei pescatori, riscoprendo antiche tradizioni e nuovi divertimenti. Il gemello marinaro dellagriturismo sta vivendo un vero boom lungo le coste italiane: piace perché offre una simpatica alternativa alle spiagge sovraffollate, alla scoperta dei segreti dell'ambiente costiero e delle profondità marine, per una giornata tra mare e reti da concludere con una bella mangiata finale a base dei prodotti pescati.
Il pescaturismo è nato per rispondere a una duplice esigenza: da un lato la ricerca da parte dei turisti di unesperienza davvero a contatto con il mare, con le sue tradizioni e i suoi riti, dallaltra il bisogno dei pescatori di creare una fonte di reddito alternativa alle entrate che derivano direttamente dall'attività di cattura. In ogni caso, è bene precisarlo, una giornata di pescaturismo non deve essere, secondo gli operatori, l'equivalente di una gita in barca, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta di tradizioni e sapori. Imparare come si gettano le reti all'alba e come si recuperano al tramonto, immergersi nelle profondità marine accompagnati da istruttori professionisti o ammirarle attraverso un fondale di vetro, salire su un'antica feluca e vedere la caccia al pesce spada, o fare una mini crociera visitando siti archeologici: le proposte sono molte a seconda delle regioni e dell'inventiva dei pescatori.
Di recente al pescaturismo si sono aggiunte anche altre attività come l'ittiturismo che per esempio vede i pescatori dei borghi di mare trasformare le proprie caratteristiche abitazioni, adeguatamente ristrutturate o appositamente acquisite, in strutture ricettive con tanto di servizi di ristorazione e degustazione dei prodotti tipici delle marinerie, escursioni guidate in mare e nei parchi naturali, visite alle bellezze storiche e archeologiche, corsi di cucina locale.
Secondo un dossier di Legambiente, nel 1999 erano 147 le imprese autorizzate a trasportare i pescatori per un giorno, mentre nel 2004 su gozzi e pescherecci si sono contati almeno 220mila turisti, con un incremento del 250% e si prevede che questestate saliranno in peschereccio circa 300mila persone.
Un passaggio in barca, la prossima estate, dovrebbe costare mediamente dai 30 ai 50 euro. Una tariffa che comprende anche, a seconda delle località e delle condizioni del mare, battute di pesca sportiva o immersioni per gli amanti dei fondali, corsi di educazione ambientale ed escursioni naturalistiche lungo la costa. Per avere un quadro delle offerte, oltre a Legambiente, sono sul campo tutte le associazioni del settore, da Agci Pesca, a Federcoopesca e Lega Pesca.
Il popolo degli appassionati del mare e delle sue tradizioni cresce di anno in anno ed esiste anche un identikit: il pescaturista tipo ha infatti tra i 30 e i 40 anni, abita in città, ama vacanze lontano dalla folla e predilige prodotti bio. Ad oggi, il pescaturismo è regolato da un decreto ministeriale del 1999 (293/99), che stabilisce che le cooperative possono svolgere attività di pescaturismo durante tutto l'anno, anche di notte, ed hanno il permesso di far salire a bordo i minori di 14 anni se accompagnati. Non possono, invece, superare il numero di 12 le persone imbarcate.