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La seduzione a tavola cambia look

Ciò che conta è l'atmosfera

13 Set 2004 - 17:01

L'ultima frontiera della seduzione gastronomica? Specchi maliziosi, terrazze, giardini segreti e letti a baldacchino. Insomma ostiche, tartufi e champagne non bastano più, non da soli almeno. Le donne si sono fatte esigenti e hanno maturato un senso estetico particolarmente raffinato. Del resto lo dice il Galateo, lo confermano gli esperti di Bon Ton, lo sostengono a spada tratta pure Gualtiero Marchesi, Veronelli e la Guida Michelin: il vero gentiluomo, e di riflesso il vero seduttore, si vede a tavola.

Dove tuttavia non è più questione solo di ciò che si mangia, ma di atmosfera. Non c'è che l'imbarazzo della scelta: cristalli, tappeti, tovaglie, tavoli rotondi e ben distanziati per garantire l'intimità, e inoltre panorami fantastici, giardini da mille e una notte, musiche paradisiache. Ciò che conta è creare un ambiente ad hoc dove sedurre ed essere sedotti diventa un gioco raffinato dal sapore fiabesco.
Al Clandestino di Portonovo (Ancona), fra i tavoli appoggiati sulla spiaggia più segreta del Conero, prima ancora della caipiroska solida e del baccalà crudo a stregare è la perfezione del suono. Volume giusto, audio perfetto e brani ben scelti. Va bene la musica antica o la musica futura, le ouverture di Gioacchino Rossini (uno che di cibo se ne intendeva) così come le selezioni provenienti dai club più di avanguardia in Europa.
Assolutamente da abolire la musica delle radio, poco poetica e per nulla romantica. Ovvietà? Può darsi, eppuretà anche nei migliori ristoranti italiani l'attenzione è spesso più concentrata sulla cucina che sul luogo dove il cibo viene consumato. Ecco qundi che a chef super quotati si affiancano troppo frequentemente camerieri maldestri, sommelier presuntuosi, luci equivoche e fastidiose, tappezzerie invadenti, tavoli troppo piccoli o troppo grandi, sedie scomode e menu lunghissimi e difficilissimi da leggere.

Insomma un vero disastro per il delicato gioco dell'amore. Non di solo pane vivono gli umani innamorati, o che stanno per innamorarsi, o che desiderano ardentemente e reciprocamente precipitare in quell'abisso di smemoratezza che è l'amore. Non di solo pane, bensì di poesia, come quella che si respira dai fratelli Tamani dell'Ambasciata di Quistello (Mantova) che sanno stupire al momento dell'aperitivo versando sui sontuosi tappeti il vino bianco rimasto nel bicchiere, e al momento del dolce facendo accorrere in massa i camerieri con pentoloni ricolmi di zabaione caldo, pronto da servire con gesti teatrali.

Condizione essenziale quindi per la buona riuscita della serata è non badare a spese: se conoscete una trattoria sulla statale dove si mangia a quindicimila lire tutto compreso andateci pure coi vostri amici, ma non con la bella di turno. I locali più adatti all'approccio amoroso sono sempre i cari, vecchi ristorantini intimi con tanto di separé e lume di candela: probabilmente l'intorto vi costerà circa mezzo stipendio e vi brucerete le sopracciglia con la tanto decantata candela, ma per amore si fa questo ed altro. Una cena al ristorante è forse la più dispendiosa tra le tecniche di seduzione; ma se saprete giocare le vostre carte con garbo e raffinatezza la spesa sarà ampiamente ricompensata dai risultati.

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