Prorogate le mostre fino al 5 settembre
Questi dovevano essere gli ultimi giorni per le sette mostre dedicate al "Divin pittore", ovvero Pietro Vannucci, meglio noto come il Perugino.
Ma i 200mila visitatori in questi quattro mesi e le migliaia di prenotazioni di turisti italiani e stranieri sono stati determinanti affinché il Comitato organizzatore decidesse la proroga delle rassegne. Si chiuderà il prossimo 5 settembre, due mesi e più di tempo per conoscere l'opera del Perugino.
Soprattutto perché nella mostra più importante, quella alla Galleria Nazionale di Perugia, sono esposte opere di grande fama e importanza, dipinti che arrivano da musei come il Metropolitan di New York o il Louvre di Parigi, musei in genere piuttosto restii nel concedere proprie tele e ancora più restii a prorogare i prestiti. Questo disponibilità deriva dal fatto che la Sovrintendenza di Perugia ha lavorato ben dieci anni per preparare questo evento.
Due lustri nel corso dei quali si sono intrecciate relazioni e sono stati concessi favori da parte della Sovrintendenza umbra proprio in vista del ciclo dedicato al Perugino . Dieci anni durante i quali ovviamente, si è studiata e ripensata l'intera opera di Pietro Vannucci.
Lodato dai contemporanei e imitato da allievi e seguaci, Perugino è considerato uno dei protagonisti dell'arte Rinascimentale.
" Vennero - racconta il Vasari - in molti di Francia , di Spagna. d'Alemagna per imparare la sua arte, tanto piacque al suo tempo."
Nato nel 1448 da una ricca famiglia,Pietro ha una formazione fiorentina. Coetaneo di Leonardo e di Luca Signorelli, con cui condivide l'apprendistato alla bottega di Andrea del Verrocchio, da subito Pietro ottiene importanti committenze.
Ha solo 32 anni quando il pontefice, papa Sisto IV, lo chiama a Roma per dipingere in San Pietro a cui presto si aggiunge l'incarico per la Cappella Sistina.
E' la committenza più prestigiosa del Quattrocento .
Lì sulle pareti della Cappella pontificia oltre al Perugino lavorano Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli.
Siamo nel 1481, Perugino è all'apice del successo.
A Roma, alla Sistina, raffigura alcune storie di Mosè e di Cristo,fra cui la celeberrima Consegna delle Chiavi, opera considerata unanimemente il sua apice espressivo.
Purtroppo non è rimasto nulla, se non i disegni preparatori e qualche cartone di quell'affresco, distrutto anni dopo per far posto al Giudizio Universale di Michelangelo.
Quella committenza fa di lui un artista richiestissimo. Apre e gestisce ben due botteghe, a Firenze e a Perugia.
Ranta gloria e, anche tanto denaro.
Un'attività senza sosta, senza la possibilità di ripensare, di rifondare la propria arte.
Accanto a dipinti di grande successo, realizza opere che deludono le aspettative di committenti arguti e sofisticati come la marchesa di Mantova, Isabella d'Este.
Addirittura ,nel 1508, deve lasciare ad altri la decorazione di una Stanza Vaticana, detta poi "dell'Incendio".
L'accusa è di ripetersi, di non essere all'altezza dell'aspettative dei committenti, di non riuscire più a rappresentare il gusto, l'emozioni del suo tempo.
Ma prima di quelle critiche, prima della data fatale del 1508, Perugino produce straordinari capolavori.
La pala dei Decemviri, il Polittico di san Pietro e gli affreschi superbi nella sala delle Udienze del Collegio del Cambio a Perugia , solo per parlare dei più noti.
E, in questi lavori, come nei precedenti, quelli che hanno fatto di lui un Grande artista, inventa la percezione della luce, delle trasparenze, dei colori .
Un interprete intenso, "divino" come lo chiama Giovanni Santi, padre di Raffaello, tanto che decide di mandare il figliolo a bottega dal Perugino per carpirne i segreti, per apprenderne l'arte.
La grazia delle sue pitture, l'eleganza delle sue forme, la perfezione compositiva la ritroviamo ora in queste sette mostre e nei luoghi, undici siti, dove Pietro Vannucci dipinge e affresca.
Sette rassegne sparse attorno al capoluogo. Città della Pieve, Corciano , Deruta e Torgiano, oltre , appunto ,a Perugia . Sette mostre visitabili fino al 5 settembre prossimo.
Daniela Annaro
Perugino, il divin pittore
Fino al 5 settembre
Galleria Nazionale dell'Umbria
Perugia
Centro Espositivo di Rocca Paolina
Perugia
Monastero di San Pietro
Perugia
Palazzo della Corgna
Città della Pieve
Museo Regionale della Ceramica
Deruta
Chiesa di San Francesco
Corciano