Il milionario australiano Clive Palmer è alla ricerca di un capitano per l'erede del colosso dei mari. Nel 2016 dovrebbe salpare da Southampton per approdare, finalmente, sulle coste staunitensi
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Ce la farà questa volta il Titanic a intravedere la Statua della Libertà? Se lo augura Clive Palmer, uno stravagante signore australiano il cui patrimonio, secondo Forbes, si attesta attorno ai 795 milioni di dollari.
Per ora della nave esiste solo un progetto di massima, nessun contratto è stato sottoscritto né è stato divulgato il budget da destinare all’epica impresa, ma Palmer è già all’opera per reclutare il personale di bordo. A cominciare dal capitano: “Poter dire di aver lavorato sul Titanic II sarà un privilegio per pochi” ha dichiarato il tycoon, che confida di aver finora ricevuto otto richieste di assunzione per il prestigioso ruolo. Un po’ pochine considerato l’ambizioso progetto abbozzato da Palmer. Saranno le enormi responsabilità, sarà quella discreta dose di inquietudine che già circonda l’erede del colosso affondato nel 1912, fatto sta che, per il momento, la gente non sgomita per diventare il successore del mitico capitano Edward Smith. Se può tranquillizzare, i progettisti garantiscono che la nave sarà dotata di 18 moderne scialuppe di salvataggio, abbondantemente sufficienti a trasportare le 3500 persone previste a bordo.
“Il Titanic rappresenta lo spirito dell’uomo - spiega Palmer - la speranza di un mondo di pace. Sarà una nave piena di amore” promette il milionario australiano, che apre anche a un sequel del film premiato con undici premi Oscar: “Ma non ci saranno attori professionisti, sarà interpretato dal personale di bordo e da passeggeri autentici”. Il fatidico viaggio sulla rotta Southampton-New York è programmato per il 2016.