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Moda, Pierre Cardin l’innovatore: ecco le ragioni per cui ci mancherà

Inventore del prêt-à-porter, è stato il primo a “democratizzare” la moda, a “liberare” il corpo femminile, a lanciare lo stile unisex

Moda, Pierre Cardin il visionario: i look che hanno segnato un’epoca

Se n’è andato uno dei più importanti couturier della seconda metà del Novecento. Ne ha fatta di strada Pietro Costante, poi "solo" Pierre Cardin, nato 98 anni fa in una frazione di un comune del Trevigiano da una famiglia di ricchi agricoltori finiti in povertà dopo la prima guerra mondiale. Trasferitosi in Francia, a soli 14 anni ha iniziato lì il suo apprendistato. In “bottega” anche da Elsa Schiaparelli, altra grande stilista italiana naturalizzata francese, è poi diventato il primo sarto della maison Dior nel 1947: da lì, l’ascesa verso il successo…

UN TALENTO RIVOLUZIONARIO - Pierre Cardin è stato forse lo stilista capace più di ogni altro di rappresentare al meglio il mix tra Italia e Francia. Nel 1950 la fondazione della sua maison, nel 1953 il debutto nella haute couture. Attentissimo alle avanguardie e alle imprese dell’uomo nello Spazio, è diventato famoso per il suo stile futurista. Rivoluzionario da sempre, ha saputo sperimentare linee nuove, “liberando” il corpo femminile prediligendo forme squadrate e tagli geometrici. Ha lanciato - primo fra tutti - il genere unisex. Suo il “bubble dress”, il celebre abito a bolle, creato nel 1954. È stato il primo stilista ad aprire in Giappone una boutique d’alta moda, nel 1959. Ha inventato il prêt-à-porter, è stato il primo couturier a “democratizzare la moda”, firmando una collezione per i grandi magazzini Printemps di Parigi (iniziativa che gli è costata l’espulsione dalla Chambre Syndacale francese). Mente fervida, talento poliedrico: è stato anche designer di interni, proprietario e appassionato di dimore storiche (suo, a Venezia, il palazzo Ca’ Bragadin), promotore di artisti e musicisti, organizzatore di festival teatrali.  

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