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Un indumento nato per la guerra, consacrato dal cinema e oggi scelto da first lady e principesse
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Non è solo una scelta di stile, ma un vero tributo alla storia della moda inglese. In visita ufficiale a Londra insieme al marito Donald, Melania Trump ha indossato un trench Burberry color sabbia, lungo fino ai piedi. Un capo che non rappresenta soltanto eleganza e sobrietà, ma che racchiude oltre un secolo di storia: nato nelle trincee della Prima guerra mondiale, è diventato un’icona globale capace di parlare di raffinatezza, autorevolezza e potere silenzioso. Con questa scelta, la first lady ha reso omaggio a uno dei simboli più celebri della tradizione britannica, dimostrando come il trench resti il ponte ideale tra passato e presente.
Sobrio, versatile, perfetto per viaggi e cerimonie ufficiali: il trench è l’alleato ideale per chi vuole trasmettere rigore e affidabilità senza rinunciare allo stile. Per questo Melania Trump ha puntato sul modello Burberry più classico, color sabbia e “floor-length”, che ben si adatta al clima londinese e al contesto istituzionale della visita. Un abito che non distrae, ma rafforza l’immagine di solidità e misura.
Il trench coat vide la luce a inizio Novecento grazie a due maison britanniche, Burberry e Aquascutum, che lo idearono come soprabito militare per gli ufficiali. Realizzato in tessuto impermeabile e resistente, con spalle ampie e cintura regolabile, prese il nome dalle trincee in cui veniva indossato durante la Grande Guerra. Col tempo, da capo da combattimento si trasformò in simbolo di stile, conquistando guardaroba maschili e femminili e guadagnandosi un posto d’onore nella moda internazionale.
Se Burberry ha reso il trench un capo iconico, le principesse britanniche ne hanno consacrato il mito. Lady Diana lo indossava nei viaggi ufficiali e nelle uscite quotidiane, scegliendo spesso modelli beige o grigi che comunicavano un’eleganza spontanea e regale allo stesso tempo. Kate Middleton, decenni dopo, ne ha raccolto l’eredità con versioni moderne ma sempre fedeli alla tradizione, rilanciando il trench come capo simbolo della nuova generazione di Royals. Compresa Meghan Markle che più volte ha sfoggiato questo capo in tonalità neutre e linee pulite.
Prima di leader e reali, la consacrazione del trench arrivò con il cinema. Humphrey Bogart in Casablanca e Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany lo hanno reso leggenda, associandolo a un fascino misterioso e senza tempo. Negli anni il trench è diventato uniforme di detective, spie, eroi romantici e manager di successo, consolidando quell’aura popolare e universale che ancora oggi lo rende riconoscibile a prima vista.
In più di un secolo, il trench ha attraversato epoche e culture lasciando tracce indelebili. Winston Churchill ne possedeva uno su misura che usava nei momenti informali; nei film noir francesi degli anni ’60 era il “cappotto da commissario”; durante la Guerra Fredda diventò sinonimo di spie. Negli anni ’80 e ’90 incarnava la frenesia delle grandi città, indossato da broker e giornalisti, mentre la cultura pop lo ha trasformato in uniforme futuristica in Matrix. Ogni decennio gli ha dato un volto diverso, senza mai intaccarne il fascino.
Che sia indossato sotto la pioggia londinese, sul red carpet o in un viaggio diplomatico, il trench resta un capo unico: funzionale, elegante e immediatamente riconoscibile. La scelta di Melania Trump non è stata solo moda, ma un messaggio: il trench, dalle trincee alla passerella, dalle mani di Burberry ai Royals, continua a incarnare l’essenza stessa dell’eleganza inglese.