Elezioni, Letta non si ricandida alla segreteria del Pd: "Giorno triste per l'Italia, faremo un'opposizione dura"
"Non permetteremo che il nostro Paese esca dall'Europa e dai valori della Costituzione". E sul governo Meloni, "è colpa di Conte che ha fatto cadere Draghi"
"Oggi è un giorno triste per l'Italia e per l'Europa".
Il leader del Pd Enrico Letta, che ha deciso di non ricandidarsi alla segreteria dem, ha commentato così l'esito delle politiche, che hanno dato la vittoria a Giorgia Meloni. "Gli italiani hanno scelto la destra e il Paese avrà un governo di destra - ha spiegato -. Ci aspettano giorni duri. Faremo un'opposizione dura e intransigente. Non permetteremo che l'Italia esca dall'Europa e soprattutto dai valori della Costituzione".
"Governo Meloni perché Conte ha fatto cadere Draghi" - "Se dopo il governo Draghi arriva Meloni è per colpa di Conte che ha fatto cadere Draghi", ha sottolineato Letta ricostruendo gli ultimi eventi politici che hanno portato alla caduta dell'esecutivo e alle elezioni. "Noi ci siamo battuti per i nostri valori e adesso il Pd, secondo partito del Paese, è la prima forza di opposizione", ha ribadito.
"Le sconfitte sono sempre solitarie" - "Ho la fortuna di avere una certa esperienza, le sconfitte sono sempre molto solitarie, sono in coscienza convinto di aver fatto quello che era giusto fare", ha affermato poi Letta in conferenza stampa al Nazareno, parlando della rottura col M5s.
"Bonino non entra in Parlamento per il fuoco amico di Calenda" - "Il campo largo - ha sottolineato - era l'unico modo per battere la destra, non è stato possibile non per nostra responsabilità, alcuni interlocutori si sono sfilati, altri sono stati con noi e li voglio ringraziare. Sono rimasto amareggiato dai risultati del collegio senatoriale di Emma Bonino per il fuoco amico di Calenda che ha aiutato l'elezione della candidata di destra".
"Accelerare il congresso, non mi ripresenterò da candidato" - "Questa legislatura sarà la più a destra, è un rammarico profondo ma anche uno stimolo a continuare a lottare. Nei prossimi giorni riuniremo gli organi di partito per accelerare il percorso che porterà a un congresso", ha aggiunto Letta, spiegando che lui non si ricandiderà alla segreteria del partito. "Sarà un congresso di profonda riflessione, sul concetto di un nuovo Pd che sia all'altezza di questa fida epocale, di fronte a una destra che più destra non c'è mai stata".
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