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Meloni-Salvini, scoppia la pace (con abbraccio): "Uniti si vince" | Ma si discute sulla leadership

Il leader della Lega pubblica uno scatto con la presidente di Fratelli d'Italia per allontanare le voci su presunte divisioni. Tajani: "Anche Forza Italia potrà indicare nomi per la carica di premier"

Scoppia la "pace" tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Entrambi impegnati a Messina per la campagna elettorale, i leader di Lega e Fratelli d'Italia hanno rinunciato a un'ora delle loro agende per incontrarsi in riva al mare e allontanare le voci sulle divergenze. A certificare l'intesa tra i due alleati è la foto diffusa sui social dal segretario leghista, in cui abbraccia sorridente Meloni con le onde alle spalle. "Lasciamo alla sinistra divisioni, rabbia e polemiche. Uniti si vince", scrive Salvini. La leader di Fdi condivide lo scatto e aggiunge secca: "La migliore risposta alle invenzioni della sinistra su presunte divisioni".

"Non serve il blocco navale" - Prima dello scatto con l'abbraccio, Salvini sul tema migranti aveva puntualizzato che "non servono i blocchi navali" paventati da Meloni. Anzi, ha spiegato il leader leghista, "basta riapplicare i decreti sicurezza e trovare qualcuno che al ministero dell'Interno - invece di 'Non vedo, non sento e non parlo' - faccia il suo lavoro". Chi "scappa davvero dalla guerra non deve arrivare con un barchino rischiando di morire. Deve arrivare da in aereo, principe o principessa, come stanno accogliendo gli italiani chi scappa dall'Ucraina. Noi siamo un popolo accogliente, ospitale e generoso", aveva aggiunto.

 

La proposta di Fdi - Meloni aveva invece preferito insistere sulla "proposta di Fdi sul blocco navale: una missione europea in accordo con le autorità nordafricane". Un'idea stigmatizzata dal centrosinistra, che secondo Meloni "non tollera che qualcuno voglia difendere i confini e fermare la tratta di esseri umani verso l'Italia".

 

Il nodo del premier - Dopo l'incontro a Messina, i due alleati hanno ripreso la loro campagna elettorale - Salvini a Scicli, Meloni a Catania - in vista del voto del 25 settembre, i cui sondaggi danno favorito il centrodestra unito. In caso di vittoria, resta il nodo della scelta del premier: la regola su cui gli alleati hanno convenuto è che il partito della coalizione che ottiene più voti indicherà il nome.

 

"Per me sarebbe un onore presiedere il primo Consiglio dei ministri", ha però affermato Salvini a Messina. Nei giorni scorsi anche Meloni, durante un evento a Brindisi, era stata chiara: "Non ho ragione di credere che in caso di affermazione di Fratelli d'Italia il presidente della Repubblica farebbe una scelta diversa" rispetto a indicarmi come premier.

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Tajani: "Anche Forza Italia può fare nomi" - Sulla questione del premier è intervenuto anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ospite di Controcorrente su Rete 4. "Noi abbiamo una regola: chi prenderà più voti avrà l'onere e l'onore di indicare, insieme a tutto il centrodestra, il nome che suggeriamo possa diventare il nuovo presidente. Ma l'ultima parola spetta a Mattarella", ha affermato. "Noi non abbiamo pregiudizi nei confronti di chicchessia, anche in Fi ci sono tante personalità all'altezza. Bene Salvini, bene Meloni, ma anche Fi può fare nomi", ha sottolineato.

 

"Blocco navale difficilmente realizzabile" - Tajani ha però frenato sul blocco navale proposto da Fdi: "È difficilmente realizzabile. Non credo che sia, anche da un punto di vista giuridico, realizzabile". La questione immigrazione "non si risolve con un intervento di polizia, ma con scelte politiche come fatto da Berlusconi da premier, con gli accordi con i Paesi dell'Africa", ha chiarito.

 

"Serve un piano Marshall europeo" - "Noi vogliamo andare al di là della soluzione di polizia, alla radice del problema, intervenire laddove partono gli immigrati. Serve un'azione forte in Africa, con un piano Marshall europeo da almeno 100 miliardi per fare crescere il continente, impedire che sia colonizzato dalla Cina, e impedire flussi migratori senza freni", ha concluso Tajani.

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