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Tasse, i rincari dei Comuni: aumentano Imu e Irpef

Tornano a salire le imposte locali come conseguenza della libertà concessa agli amministratori dallʼultima Manovra: a crescere sono soprattutto i tributi su immobili, redditi e pubblicità

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Riecco i rincari dei Comuni.

Come conseguenza della maggior libertà lasciata agli amministratori dall'ultima Manovra, le imposte locali tornano ad aumentare. Secondo un'inchiesta del Sole 24 Ore, infatti, l'Imu cresce in quasi una città su dieci (+9,4%) mentre l'addizionale Irpef aumenta nel 7,3% dei casi. In generale a registrare più ritocchi sono i tributi minori come tassa di soggiorno, Tosap e imposta di pubblicità. 

Aumenti Imu - Gli aumenti dell'Imu vanno a interessare immobili particolari o utilizzi specifici che beneficiavano di un regime di favore. Come spiegato dal quotidiano economico milanese, ad esempio, a Torino passa dal 7,6% al 10,6% la tassa sulle abitazioni concesse dal proprietario in uso gratuito ai parenti. A crescere, sia nel capoluogo piemontese sia a La Spezia, è anche il prelievo sulle case affittate a canone libero, mentre altre città come Firenze, Grosseto e Pavia vanno nella direzione opposta limando l'aliquota.

Si azzera la Tasi ma aumenta l'Imu - In alcune città inoltre la Tasi sulle prime case di pregio è stata azzerata con, però, un incremento dell'Imu: diversi Comuni, infatti, scelgono di eliminare la Tasi accorpando l'Imu visto che quest'ultima spesso ne costituisce una semplice addizionale. Succede così a Udine e Padova, ad esempio. Anche a Ragusa la Tasi scende ma sale l'Imu.  

Le modifiche all'Irpef - Alcune città hanno deciso di modificare anche l'Irpef: sono poche ma l'aumento è sostanzioso. A Barletta l'aliquota passa da passa dallo 0,2% allo 0,5% per i contribuenti con reddito fino a 15mila euro mentre per i redditi più alti l'aliquota è già al livello massimo. A Mantova e Rimini si passa al sistema degli scaglioni progressivi (passando dallo 0,38% allo 0,8% nel primo caso e dallo 0,55% allo 0,8% nel secondo).

I casi della Tosap - Altri rincari riguardano la Tosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico. A Torino sono stati modificati alcuni moltiplicatori che incidono sul calcolo mentre in altre città come Ragusa e Belluno si estende la tassa ad altre situazioni particolari come passi carrabili e impianti di telefonia mobile e nuove tecnologie di comunicazione. 

L'imposta di soggiorno - Diverso il discorso per l'imposta di soggiorno che già nella primavera del 2017 aveva subito rintocchi. Anche nel 2019, comunque, sono diversi i Comuni che hanno deciso di mettere mano alla cosiddetta "tassa per i turisti". A Napoli c'è un aumento di 0,50 euro a notte ma solo per hotel a 3 o 4 stelle e per le strutture extra-alberghiere. A Salerno l'aumento avviene solo nel periodo che va dal primo ottobre al 31 gennaio. A Rimini si registra un incremento generalizzato del 30% mentre anche a Catania e Verona la tassa sale. Incrementi per i turisti sono previsti per la prima volta anche a Sassari, Brescia e Prato. Rappresenta l'eccezione Siena dove si è deciso di ridurre l'imposta di soggiorno per le strutture extra-alberghiere, i campeggi e gli ostelli