La decisione si basa anche su modifiche contrattuali e sul mancato parere dell'Art in merito al piano tariffario. Il ministero: "Al lavoro per superare i rilievi"
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La bocciatura del progetto sul Ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti si basa sulla violazione della conservazione degli habitat naturali, su modifiche contrattuali e sul mancato parere dell'Art in merito al piano tariffario. Lo si legge nelle motivazioni ufficiali. Palazzo Chigi replica: "C'è un ampio margine di chiarimento, in un confronto costruttivo con la Corte per garantire l'opera".
Nel documento della Corte si fa presente che con la medesima delibera "sono state formulate osservazioni relative a ulteriori profili confermati all'esito dell'adunanza, ma ritenuti non decisivi ai fini delle valutazioni finali".
"Le motivazioni della deliberazione della Corte dei Conti sul Ponte saranno oggetto di attento approfondimento da parte del governo, in particolare delle amministrazioni coinvolte, che da subito sono state impegnate a verificare gli aspetti ancora dubbi". È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, che spiega come il governo sia "convinto che si tratti di profili con un ampio margine di chiarimento davanti alla stessa Corte, in un confronto che intende essere costruttivo e teso a garantire all'italia un'infrastruttura strategica attesa da decenni".
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha comunicato che prosegue l'iter per la realizzazione del collegamento tra Calabria e Sicilia, "anche alla luce della positiva collaborazione con la Commissione Ue. Tecnici e giuristi sono già al lavoro per superare tutti i rilievi e dare finalmente all'Italia un Ponte unico al mondo per sicurezza, sostenibilità, modernità e utilità".