L'APE PARTIRA' IL PRIMO MAGGIO 2017

Anticipo pensionistico agevolato per redditi sotto i 1.395 euro

Rivolta del sindacato contro le ultime misure annunciate da Renzi. La Cgil punta all'Ape social dopo 20 anni di versamenti

14 Ott 2016 - 11:57

Potranno accedere all'anticipo pensionistico (Ape) agevolato i disoccupati, disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività faticose, purché abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi. Lo riferisce il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, uscendo dall'incontro con il governo. Per queste categorie il costo dell'Ape sarà a carico dello Stato. L'anticipo pensionistico potrà essere chiesto dall'1/5/2017.

Per l'Ape agevolato, continua Proietti, serivranno almeno 30 anni di contributi se si è disoccupati e 35 se si è lavoratori attivi. Ma su questi livelli minimi il sindacato sta ancora discutendo per cercare di abbassarli.

Renzi, firme e antibiotici - Dopo l'incontro tecnico, la Cgil ha subito espresso il suo disappunto scrivendo su Twitter: "Il governo Renzi si rimangia la parola: 30 anni di contributi invece di 20 per Ape social. Gli antibiotici a Matteo Renzi non fanno effetto". Il riferimento è alla battuta dello stesso Renzi dopo la firma dell'accordo con i sindacati in merito. "Dopo aver firmato - ha detto il premier - sono stato sotto antibiotico. Erano anni che non firmavo un accordo con le parti sociali".

Le risorse che saranno stanziate per il pacchetto pensioni saranno di circa 1,5-1,6 miliardi per il 2017, sei miliardi in tre anni, ha spiegato ancora Proietti.

Restituzione al 4,5% - La rata di restituzione del prestito in caso di anticipo pensionistico su base volontaria sarà pari al 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione, dice Proietti, aggiungendo che il governo stanzierà risorse per questa misura, dal momento che il 4,5% annuo non copre il costo degli interessi dell'assicurazione e di una parte del capitale del prestito pensionistico, che sarà restituito in 20 anni una volta che il lavoratore sarà andato in pensione.

I precoci in pensione con 41 anni - La misura prevede poi che potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi i lavoratori precoci, cioè quelli che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni se disoccupati o se parte delle categorie previste per l'Ape social (lavoratori edili, maestre d'infanzia, alcune categorie di infermieri). Proietti precisa al riguardo che è "importante che sia passato il principio che con 41 anni di contributi si possa andare in pensione". In pratica i lavoratori precoci possono andare in pensione con 41 anni di contributi prima di aver raggiunto i 63 anni di età, limite previsto per l'accesso all'Ape agevolata. Il governo ha anche confermato l'intenzione di togliere la penalizzazione (che sarebbe dovuta tornare nel 2019) per chi va in pensione prima dei 62 anni.

Agevolata anche per maestre ed edili - Il governo inserirà nella platea dell'Ape agevolata, oltre ai disoccupati, i disabili e i parenti dei disabili, anche alcune categorie di attività faticose come le maestre, gli operai edili e alcune categorie di infermieri. Saranno inclusi anche i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti. Il governo quindi, secondo Proietti, aggiungerà ulteriori categorie oltre quelle previste già dalla normativa sui lavori usuranti.

Nelle categorie di attività faticose c'è anche quella delle maestre per l'infanzia.

Non è ancora chiaro per quanti anni bisognerà aver effettuato l'attività faticosa ma è probabile che il criterio sia quello del lavoro usurante, ovvero almeno metà dell'attività lavorativa o sette anni negli ultimi 10 anni di lavoro. I sindacati stanno premendo perché il livello degli anni di attività faticosa per accedere ad Ape social sia più basso.

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