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Renzi: "Nella P.a. rottamare la filosofia Checco Zaloniana"

Il premier annuncia che "nelle prossime ore chiuderemo la legge di Stabilità", e anticipa interventi sulla pubblica amministrazione, nuovi concorsi pubblici, la chiusura di Equitalia e interventi sullʼedilizia scolastica

Nella Pubblica amministrazione "la fiducia è fondamentale.

Deve essere un valore servire lo Stato, l'impiegato pubblico deve sentire l'onore del servizio. Va rottamata la filosofia Checco Zaloniana". Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, intervenendo all'Anci a Bari. Renzi ha poi annunciato che saranno indetti nuovi concorsi. "Possiamo immaginare - ha spiegato - di avere tra infermieri, forze dell'ordine e spero medici, 10mila unità".

Per il premier il rapporto con la P.a. è "una delle sfide più importanti", anche se è "chiaro che poi bisogna anche sbloccargli i contratti. Ma va rovesciato l'approccio che c'è stato finora". E per quanto riguarda il turn over, "deve essere differenziato: ci sono palazzi romani in cui va bene al 25%, ma per le forze dell'ordine e per gli infermieri, professioni così impegnative, un segnale ci sarà".

Per Renzi, quindi, "dire che si modifica il turn over significa tornare a fare i concorsi, una cosa che e' mancata in questi anni. C'è fame di lavoro". Mentre in tema di pensioni, l'accordo con i sindacati "è oggettivamente un passo in avanti significativo: vediamo se apre spazi nuovi nel pubblico, non so quanti accetteranno di andare via prima. E' un'opportunità, vedremo".

Il presidente del Consiglio ha quindi spiegato che "come annunciato Equitalia sarà abolita e si indicherà la creazione di un modello diverso con interventi di riorganizzazione del rapporto cittadino-pubblico ufficiale. Ruffini (ad di Equitalia, ndr) mi ha confermato che dal 7 novembre partirà un sms se si ha un ritardo nei pagamenti".

Renzi, sottolineando che "chiuderemo nelle prossime ore" la legge di Stabilità, ha insistito sul fatto che "bisogna tornare a progettare. Negli ultimi anni da sindaco, abbiamo smesso di progettare perché i soldi mancavano. L'Italia si e' tagliata il ramo sul quale sedeva. Siamo passati da 40 miliardi di euro annui di spesa nel 2007 a 20 miliardi l'anno. E tutti abbiamo smesso di fare investimenti. Bisogna tornare a farlo".

E, a questo proposito, ha ricordato che "tutto ciò che attiene all'edilizia scolastica è finanziabile fuori dal patto di stabilità: in questa legge di stabilità bisogna dire con chiarezza all'Europa che tutti i denari relativi all'edilizia scolastica vanno spesi".

Infine, rivolto ai sindaci Renzi ha promesso che tutti i progetti presentati dai Comuni sulle periferie "saranno finanziati entro il 2017".