costo troppo elevato

Pensioni, l'aumento di tre mesi sarà congelato ma non per tutti

Allo studio dei tavoli tecnici ci sono alcune ipotesi, dal taglio in base all'età alla finestra mobile

05 Ott 2025 - 09:59
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L'aumento automatico di tre mesi di lavoro prima di andare in pensione di vecchiaia, che scatterebbe nel 2027, sarà congelato nella prossima manovra. Ma non per tutti. Il costo è elevato e il governo, che non ne ha fatto cenno nel Documento programmatico di finanza pubblica, sta lavorando ad alcune norme per ridurre l'impatto economico. A riportarlo è il Messaggero che rilancia un paio di ipotesi che sarebbero state trovate sui tavoli tecnici che stanno affrontando il dossier.

L'ipotesi principale, riporta il quotidiano, prevede che la sospensione dell'aumento dei tre mesi dell'età di pensionamento scatti soltanto per chi nel 2027 avrà già compiuto 64 anni. Per loro lo scalino dei tre mesi non ci sarebbe più. Questo significa, per esempio, che se un lavoratore ha 62 anni, pur avendo lavorato per 42 anni e 10 mesi si vedrà applicato l'aumento dei tre mesi. Il taglio della platea dei beneficiari sarebbe consistente. Secondo le prime stime il costo di questa misura scenderebbe da 1 miliardo l'anno a 300 milioni.

Secondo il Messaggero ci sarebbe sul tavolo anche un'altra strada che sarebbe stata proposta dalla Ragioneria generale: quella di far scattare per il 2027 almeno un mese di aumento dell'età di pensionamento. Cosa che potrebbe avvenire sia direttamente, sia passando per l'introduzione di una finestra mobile, vale a dire il periodo che passa tra il momento in cui si matura il diritto alla pensione e il momento in cui poi effettivamente si può lasciare il lavoro.

Il quotidiano ricorda che la Ragioneria "aveva posto anche un altro tema rilevante sul congelamento dell'adeguamento dell'età di pensionamento all'aspettativa di vita". In questo caso il nodo è quello dei coefficienti di trasformazione, cioè del moltiplicatore che consente il calcolo della pensione in base ai contributi versati, che è un secondo meccanismo di stabilizzazione che serve a controbilanciare l'aumento dell'aspettativa di vita. Il Messaggero riporta anche una stima: la Ragioneria, spiega, ha calcolato che se l'adeguamento all'aspettativa di vita fosse cancellato senza intervenire sui coefficienti, le pensioni si ridurrebbero di circa il 9%.

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