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Pasqua al tempo del coronavirus, il mastro pasticciere Fiasconaro: "Più in alto volerà la colomba del Made in Italy"

Eʼ il re del panettone siciliano ma con il dolce della tradizione di primavera vuole ripartire dopo questʼemergenza, come conferma a Tgcom24: "Produzione stoppata, ma le idee non si fermano mai"

Ufficio stampa

L'anno scorso una sua colomba pasquale arrivò al presidente cinese Xi, "quest'anno altri 200mila di questi simboli di rinascita sono pronti a spiccare il volo e arrivare sulle tavole degli italiani, degli europei, di tutto il mondo, in questa Pasqua che è unica perché inimmaginabile". Con il laboratorio chiuso e la produzione bloccata per colpa del coronavirus a un passo dal target prefissato delle 300mila colombe, il mastro pasticciere siciliano Nicola Fiasconaro, re del panettone Made in Sicily, guarda fiducioso avanti: "Le idee non si fermano e per me che gioco con paste acide e lievito madre è tutto un fremito per ripartire e tornare a far trionfare tricolore e Made in Italy".

Maestro, sarà una Pasqua meno "dolce"?
"Assolutamente no: noi pasticcieri non ci siamo mai fermati, soprattutto le idee non si fermano. E' vero, ho dovuto chiudere il laboratorio per le nuove misure anti-coronavirus a un passo dal target che ci eravamo prefissati per il 2020, le 300mila colombe, +20% rispetto al 2019. Ma ne sono già pronte 200mila, che voleranno su tutte le tavole per non far mancare il simbolo della rinascita nelle nostre case. Perché la dolcezza, nonostante tutto, sarà presente, insieme alla speranza".

 

E' purtroppo comunque una Pasqua diversa...
"Direi unica, inimmaginabile. Dove sono finiti maghi, preveggenti, saggi, sapienti che nulla di tutto questo dramma avevano previsto? La Pasqua, purtroppo, ne risentirà, anche in termini economici. Ma noi attraverso la colomba vogliamo sperare in una rinascita nella pace".

 

 

Non è rimasto con le mani in mano, nonostante il lockdown e gli ordini della linea gourmet che stanno rientrando per via della chiusura forzata di negozi, gastronomie, bar?
"Io e mio figlio, soli, in campagna, continuiamo a giocare con paste acide e lieviti, a sperimentare altre produzioni, a proiettarci al dopo Pasqua e alla ripartenza, con nuove idee, nuovi businessplan, puntando all'e-commerce che sarà il nostro futuro, inevitabile, al di là della tragedia che stiamo vivendo".

 

Cos'altro le sta portando via quest'emergenza sanitaria?
"La possibilità di presentare le novità delle feste natalizie. Sono saltati Vinitaly, Cibus, è saltata anche la grande fiera alimentare di New York che ci aspettava a giugno, ma noi stiamo continuando a sperimentare e a diversificare. Stiamo producendo il pane a regola d'arte, per esempio, per riscoprire tutte le sue proprietà nutrizionali e organolettiche. I nostri estimatori godranno di nuove linee di prodotti".

 

Pensiamo allora al dopo, con una ventata di ottimismo.

"Il mio messaggio di Buona Pasqua e di speranza vuole essere doppio: non piangersi addosso e stare accanto alle istituzioni in questo momento critico, supportando gli ospedali e i loro operatori, per raggiungere l'equilibrio, come nel Rinascimento e nel Risorgimento, ed essere così già pronti per il futuro, per riportare in trionfo tricolore e Made in Italy nel mondo".

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