si guarda al recupero del potere d'acquisto

Manovra, governo al lavoro sui salari

Si guarda al recupero del potere d'acquisto, con un'attenzione alla famiglia e al ceto medio. Buoni pasto e benefit: da FdI il piano welfare per sostenere redditi

06 Set 2025 - 18:27
 © Ansa

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Sostegno ai rinnovi contrattuali, alla contrattazione di secondo livello e al welfare aziendale: il governo guarda al recupero del potere d'acquisto dei salari in vista della manovra del giro di boa della legislatura. Una partita che andrà giocata nelle prossime settimane, trovando un equilibrio tra le richieste avanzate nel dibattito estivo dalle diverse anime della maggioranza. FdI si fa avanti con un piano di sostegno al welfare aziendale, che fa il paio con la proposta, emersa nei giorni scorsi sulla detassazione di straordinari, festivi e lavoro notturno. Attenzione anche alla famiglia e al ceto medio.

Il piano di FdI

 Fratelli d'Italia guarda a "forme, anche innovative, di welfare aziendale", per offrire "risposte concrete e immediate a esigenze reali e molto sentite nel mondo del lavoro, dove abbiamo la necessità di crescere in produttività e competitività e l'investimento sulle risorse umane rappresenta il passaggio decisivo per raggiungere tali obiettivi", anticipa la senatrice Paola Mancini, in merito al suo disegno di legge in materia di lavoro, all'esame della commissione Lavoro del Senato. Sul ddl, presentato nel 2023, è già stato fatto un ciclo di audizioni e sono stati presentati gli emendamenti, su cui si attendono i pareri. Ora, l'obiettivo è concludere l'iter in commissione entro ottobre.

Tra le proposte, buoni pasto detassati fino a 10 euro, stabilizzazione dei fringe benefits fino a 750 euro, aumento della soglia di esenzione per le indennità di trasferta.

Il buono pasto digitale è utilizzato oggi da oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori, su una platea potenziale di oltre 10 milioni di persone che trascorrono la pausa pranzo fuori casa. "L'aumento da 8 a 10 euro della soglia entro la quale il valore facciale del buono pasto elettronico non concorre a formare il reddito del lavoratore dipendente risponde alla necessità di adeguare l'importo medio di tale strumento al generale incremento dei prezzi, riscontrato in particolare negli ultimi anni - spiega Mancini -. Un ulteriore, e non secondario, effetto positivo sarà quello di incentivare ulteriormente la diffusione di buoni pasto in formato elettronico, superando definitivamente l'ormai residuale cartaceo".

"Il combinato disposto di questi due aspetti contribuisce a rendere tale strumento non solo un efficace elemento di cuneo fiscale, traducendosi in un concreto sostegno al reddito del lavoratore - sottolinea -, ma anche che una misura di welfare aziendale vantaggiosa per il datore di lavoro".

Altro intervento è l'aumento strutturale fino a 750 euro dell'importo dei fringe benefits che non concorrono a generare reddito da lavoro dipendente, con l'obiettivo di consentire alle imprese lo sviluppo di piani poliennali di welfare aziendale targettizzati per i propri dipendenti.

La Manovra per la famiglia

 Mentre si riaffaccia così l'ipotesi di alzare la soglia esentasse dei buoni pasto da 8 a 10 euro, tra i desiderata dei partiti di maggioranza c'è anche il rafforzamento delle detrazioni per i figli, sponsorizzato da Noi Moderati. "Le nostre priorità sono aumentare gli stipendi, soprattutto dei giovani, e continuare a sostenere le famiglie, rafforzando il congedo parentale e le detrazioni per i figli", spiega il leader Maurizio Lupi.

Forza Italia, che sta predisponendo un documento da presentare al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, insiste sul ceto medio con la riduzione dell'Irpef e sui salari poveri. L'idea è di "eliminare la parte contributiva ai lavoratori che guadagnano dai 7,5 e 9 euro l'ora e lavorare per detassare straordinari e festivi", ribadisce Antonio Tajani che però tira un po' il freno sulla tempistica vista probabilmente la difficoltà di reperire risorse per tutte le misure ipotizzate finora: "Non so se si potrà fare tutto in una manovra, ma in prospettiva si dovrà lavorare in questa direzione", spiega.

Al Mef, Giorgetti sta portando avanti una serie di incontri che andranno avanti anche nelle prossime settimane per raccogliere le esigenze e le richieste dei ministeri, dei gruppi e degli enti locali. A fare il punto con il ministro sono state anche le Province. Oltre a rivendicare una maggiore autonomia tributaria e risorse aggiuntive per assunzioni di personale specializzato, l'Upi ha chiesto di prevedere nella legge di bilancio un piano triennale per l'edilizia scolastica, "considerato che con la fine del Pnrr termineranno i fondi destinati alla messa in sicurezza e alla modernizzazione delle oltre cinquemila scuole secondarie superiori gestite dalle Province".

Le disponibilità finanziarie cominceranno a delinearsi quando il dipartimento delle Finanze renderà noti i dati sulle entrate fiscali aggiornati a luglio. Qualche indicazione più politica potrebbe invece arrivare direttamente dal ministro domenica nell'intervento previsto nel corso del Forum Ambrosetti di Cernobbio.

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