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Istat: "Al lavoro con il lockdown più della metà degli addetti di industria e servizi"

Non si è fermato il 55,7% del totale. Oltre la media nazionale molte regioni del Sud del Paese

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Oltre la metà dei lavoratori dell'industria e dei servizi privati (credito escluso) va a lavorare anche in tempo di lockdown. Si tratta del 55,7%. A stimarlo è l'Istat, che traccia una mappa delle attività "sospese" e "attive", senza considerare lo smart working. In "molte Regioni del Mezzogiorno oltre la metà dei comuni fanno registrare una quota di addetti appartenenti ai settori aperti superiore al valore medio nazionale".

Oltre la media - Tra le regioni in cui il valore di chi lavora supera la media nazionale ci sono Basilicata, Sicilia e Calabria. Oltre la media anche Genova (69,6%), Roma (68,5%) e Milano (67,1%). 

 

I Comuni più "attivi" - Nella sua mappa l'Istituto di statistica mette infatti in fila i primi cento Comuni per quota di apertura, considerando quelli che superano i 10mila abitanti. E al primo posto c'à Priolo Gargallo (Siracusa) con l'82,3% di addetti "impiegati in settori aperti". Al secondo posto c'è Rutigliano (Bari) con il 79,2% di addetti attivi. Il primo comune del Nord si piazza in quinta posizione ed è Somma Lombardo (Varese) con il 77,2% di addetti. Al terzo posto figura Fiumicino, che grazie alle attività dei trasporti aerei fa registrare una quota di addetti in settori aperti del 78,4%. 

 

E i Comuni "sospesi" - L'Istat ha poi stilato la classifica dei cento Comuni in base alla quota di addetti inclusi in settori "sospesi". In testa c'è Valenza (Alessandria) con il 79,2% di addetti. "Nelle prime cinque posizioni tre comuni sono delle Marche, due della provincia di Fermo (Montegranaro al secondo posto con il 79% di addetti e Sant'Elpidio a mare con il 77,2%) e uno in provincia di Ancona (Castelfidardo con il 75,4% di addetti in settori sospesi). In questa lista, sottolinea l'Istituto di statisstica, "per trovare un Comune del Mezogiorno bisogna arrivare alla tredicesima posizione, con il Comune di Atessa della Provincia di Chieti (72,3% di addetti che appartengono ai settori sospesi". 

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