Si assiste a una forte riduzione del numero di donne in età feconda e se si mette relazione chi è in pensione con chi effettivamente lavora, il carico attuale in Italia risulta pari al 60% (il peggiore in Europa). L'allarmante fotografia dell'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche
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L'Italia è il Paese che maggiormente rischia di trovarsi nel 2050 con un rapporto di uno a uno tra persone in pensione e lavoratori. Lo rileva l'Inapp che ricorda che il nostro è anche stato il primo Paese al mondo che, nella prima metà degli anni Novanta, ha assistito al sorpasso degli over 65 sugli under 15.
L'Italia è il terzo Paese più popoloso dell'Ue, con una densità di abitanti per chilometro quadrato tra le più elevate, ma dagli anni Settanta siamo scesi sotto al tasso di sostituzione tra le generazioni. Dai tempi dell'Unità d'Italia non si sono mai fatti così pochi figli e da oltre un decennio è iniziata una decrescita, dopo aver toccato, a fine 2013, il record storico della più alta popolazione.
"Ma attenzione, non basterebbe neppure puntare ad aumentare la fecondità, ossia la propensione a mettere al mondo figli, per invertire la tendenza al calo delle nascite nei prossimi decenni. Nei futuri scenari va infatti messa in conto anche la progressiva forte riduzione del numero di donne in età feconda (le potenziali mamme), come effetto ereditato dalla denatalità pregressa", avverte l'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche.
In particolare, per quanto riguarda il mercato del lavoro emerge come l'Italia stia andando incontro a un "indebolimento della forza lavoro potenziale". Il tasso di dipendenza degli anziani - rapporto tra ultra65enni e popolazione 15-64enne - è già attualmente oltre il 40% per l'Italia e nel 2027 è previsto rimanere sopra la media europea, assestandosi vicino al 66%. Se si mette direttamente in relazione chi è in pensione con chi effettivamente lavora, il carico attuale in Italia risulta pari al 60% - in assoluto il peggiore in Europa (la media Ue è 15 punti percentuali sotto) - ed è proiettato a salire di altri 20 punti nel 2027, arrivando all'80% (il valore più alto assieme a Grecia e Portogallo).