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Gli sciacalli dei ristori Covid: irregolarità per 240 milioni di euro

Scoperti truffatori tra chi ha beneficiato degli 8,2 miliardi di contributo già elargito a fondo perduto

C'è anche l'amministratore di condominio di una grande città del Nord tra gli sciacalli dei ristori Covid. Aveva dichiarato, infatti, di aver fatturato nell'aprile 2019 un milione di euro per ottenere il massimo indennizzo, dimenticando di aver aderito al regime forfettario per chi guadagna meno di 65mila euro annui. Uno dei truffatori della pandemia scovato nei controlli dell'Agenzia delle Entrate, che ha versato 8,2 miliardi di euro di ristori, cioè di contributi a fondo perduto, previsti dal governo per fronteggiare, durante la pandemia, la crisi economica di 2,4 milioni di partite Iva. FInora accertati 217 casi per 240 milioni di euro.

Nelle maglie dei controlli preventivi che il Fisco ha operato su tutte le domande, diverse le irregolarità venute alla luce: dagli errori materiali alla mancanza dei requisiti. E proprio incrociando i dati, finora, sono 217 i casi di tentata frode scoperti.

Così, mentre le verifiche dell'Agenzia delle Entrate  vanno avanti, imprenditori e commercianti, danneggiati a loro volta dagli sciacalli dei ristori, continuano a rimanere a bocca asciutta: sono circa 82mila indennizzi bloccati, per un valore di 243 milioni.

 

  

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