nell'Article IV

Fmi all'Italia: solida performance fiscale, in linea con bilancio Ue ma attenzione al debito pubblico "persistentemente alto"

Il Fondo Monetario Internazionale sottolinea la "necessità di un consolidamento sostenuto per mettere il debito su una chiara traiettoria discendente"

22 Lug 2025 - 16:29
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"Proseguire la solida performance fiscale sarà essenziale per riportare il debito pubblico su una traiettoria discendente". Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale nell'Article IV per l'Italia. Elogiando la "solida performance di bilancio e il ritorno all'avanzo primario", i direttori del Fmi "hanno accolto con favore l'impegno delle autorità per un piano fiscale a medio termine che bilanci le considerazioni sulla sostenibilità del debito e le esigenze di investimento, e sia in linea con il quadro di bilancio dell'Ue".

Il Fondo monetario internazionale "nota che il debito rimane persistentemente alto e sottolinea la necessità di un consolidamento sostenuto e per mettere il debito su una chiara traiettoria discendente". Nell'Article IV del Fmi si chiede "di continuare la compliance fiscale, razionalizzare deduzioni e detrazioni fiscali, e sostituire sussidi inefficienti con misure per la produttività".

"L'economia italiana ha continuato a espandersi a un ritmo moderato. Il Pil reale è cresciuto dello 0,7% nel 2024, sostenuto dalla spesa nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e da un contributo positivo delle esportazioni nette", si legge ancora. "Nonostante l'accresciuta incertezza sulle politiche commerciali globali, l'attività economica nel primo trimestre del 2025 si è mantenuta resiliente grazie alla continua crescita degli investimenti e a un mercato del lavoro robusto".

Il Fondo monetario evidenzia infinew come elemento positivo il ritorno a un avanzo primario, "tuttavia, permangono delle sfide. Il debito pubblico rimane elevato, la crescita della produttività è debole, la popolazione sta invecchiando rapidamente, la partecipazione femminile alla forza lavoro rimane ben al di sotto della media UE e le disparità regionali persistono".

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