Per accertare la correttezza delle detrazioni indicate nei modelli 730 e Redditi. Resta la possibilità di opposizione per i contribuenti
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Dal 2025 l'Agenzia delle Entrate potrà consultare direttamente i dati delle spese sanitarie e veterinarie trasmessi al Sistema tessera sanitaria per verificare la correttezza delle detrazioni indicate nei modelli 730 e Redditi. La novità è contenuta nel decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze del 29 ottobre 2025, che introduce una nuova modalità di accesso ai documenti di spesa caricati dagli operatori sanitari. Il Fisco potrà così verificare importi, date, tipologie e soggetti erogatori senza richiedere preventivamente scontrini o fatture, fatta salva la tutela dei dati per cui il contribuente abbia esercitato l'opposizione prevista dalla normativa vigente.
L'accesso diretto ai dati sanitari riguarda esclusivamente le dichiarazioni selezionate in via centralizzata per il controllo formale previsto dall'articolo 36-ter del Dpr 600 del 1973. Per ciascuna di esse, gli uffici territorialmente competenti potranno visualizzare le informazioni di dettaglio relative alle spese sostenute dal contribuente e dai familiari a carico come risultano dal Sistema tessera sanitaria. Il meccanismo rende più efficiente il processo di verifica, perché consente agli operatori di confrontare in modo immediato quanto dichiarato con quanto inviato dagli operatori sanitari, senza dover richiedere documentazione aggiuntiva. Si rafforza così anche il valore probatorio dei dati digitali già utilizzati nella dichiarazione precompilata.
Il decreto introduce un nuovo comma 4-bis all'articolo 4 del Dm 19 ottobre 2020, ampliando la disciplina sull'invio delle spese sanitarie. Nel dettaglio, l'Agenzia delle Entrate potrà accedere a tutte le informazioni già trasmesse dagli operatori sanitari al Sistema Tessera sanitaria: codice fiscale del contribuente o del familiare a cui la spesa si riferisce, dati identificativi del soggetto che ha erogato la prestazione, data del documento fiscale, tipologia della spesa secondo le classificazioni ufficiali, importo corrisposto o rimborsato, data del pagamento e indicazione della modalità tracciata quando necessaria per la detrazione. Il funzionario potrà così verificare una per una le voci di spesa, confermando o rettificando gli importi indicati nella dichiarazione senza richiedere copie cartacee.
Accanto all'accesso diretto ai dati, il decreto modifica il calendario degli adempimenti per gli operatori sanitari. Dal 2025 l'invio delle spese al Sistema tessera sanitaria avverrà con cadenza annuale e non più semestrale. Tutte le spese sostenute nel corso dell'anno dovranno essere trasmesse entro il trentuno gennaio dell'anno successivo, termine che nel 2026 slitterà al due febbraio poiché la data cade di sabato. La nuova periodicità semplifica gli obblighi per medici, farmacie e strutture sanitarie, garantendo allo stesso tempo un flusso più omogeneo dei dati per la predisposizione della dichiarazione precompilata.
Il decreto conferma il diritto dei cittadini a non rendere disponibili al Fisco alcune o tutte le proprie spese sanitarie. Chi esercita l'opposizione tramite il portale della tessera sanitaria con Spid, Cie o Cns potrà escludere determinate voci dall'invio automatico. In questi casi, i dati non saranno visibili ai funzionari dell'Agenzia delle Entrate e non compariranno nella dichiarazione precompilata. Il contribuente dovrà però conservare ricevute e fatture relative alle spese escluse, così da poterle esibire in caso di controllo. Restano inoltre escluse dalla consultazione tutte le spese non obbligate all'invio, come cure all'estero o acquisti effettuati in contesti non convenzionati.
L'accesso diretto del Fisco ai dati del Sistema incide anche sulle procedure adottate da Caf e intermediari. La possibilità di basare il visto di conformità sul prospetto delle spese scaricato dal Sistema tessera sanitaria, autocertificato dal contribuente, resta valida e viene rafforzata dalla consultabilità dei dati da parte dell'Agenzia delle Entrate in caso di controllo. Ne deriva una maggiore certezza per chi compila il modello 730 e un minor ricorso alla documentazione cartacea, pur restando necessario conservare autonomamente scontrini e fatture per le spese escluse dall'invio o oggetto di opposizione. Il nuovo sistema mira a rendere più fluido lo scambio informativo tra contribuenti, operatori e amministrazione finanziaria. La disciplina entrerà in vigore con riferimento alle spese sostenute dal primo gennaio 2025.