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Coronavirus, Conte: chiederemo più deficit per aiutare l'economia

Dopo le critiche al decreto, il premier si dice pronto a sforare il deficit. E il ministro Gualtieri annuncia: adesso aiuti per 3,6 miliardi di euro

Il governo sta lavorando per mitigare l'impatto negativo sull'economia dell'emergenza coronavirus. A sottolinearlo è il premier Conte, che annuncia un secondo decreto con finanza aggiuntiva a sostegno di settori e imprese per il quale verrà chiesta l'autorizzazione del Parlamento per ampliare il deficit in accordo con le autorità europee. Gualtieri: aiuti per 3,6 miliardi.

Conte, più deficit per aiutare economia - Conte promette, nell'emergenza coronavirus, nuovi interventi in un secondo e terzo provvedimento. "Puntiamo a una terapia d'urto. Non ci fermiamo qui. L'Italia ha bisogno di una grande spinta economica. Vogliamo creare una grande accelerazione degli investimenti", ha annunciato il premier in un'intervista al Fatto quotidiano, in cui boccia recenti ipotesi di larghe intese come ammucchiate da irresponsabili e fa sapere a Renzi di aspettarsi lealtà e disponibilità. 

 

Il governo sta, dunque, già lavorando al secondo decreto che conterrà finanza aggiuntiva per fare fronte all'emergenza coronavirus, ma c'è bisogno dell' autorizzazione del Parlamento per ampliare il deficit: "Chiederemo di poterlo fare, in accordo con le autorità europee - aggiunge Conte. - Con un terzo intervento, ancora più complessivo e sistematico, faremo ripartire l'intera economia, con un'accelerazione della spesa per investimenti e una poderosa opera di semplificazione".

 

"La solidarietà e il senso di responsabilità - ha sottolineato - me li aspetto, in questo periodo di emergenza, da esponenti dell'opposizione. Dal leader di una forza di maggioranza, quale è Renzi, mi aspetto molto di più: lealtà, spirito di collaborazione, disponibilità a sacrificare interessi personali pur di raggiungere un più ambizioso obiettivo comune".

Il premier, poi, dà atto ai leader di Forza Italia e Fratelli d'Italia di aver "comunicato un grande senso di responsabilità nell'affrontare questa sfida". Infine, definisce le proposte preannunciate da Salvini "in gran parte vaghe o già previste dal piano che stiamo elaborando".  E "con i presidenti delle Regioni del Nord stiamo lavorando con spirito di piena collaborazione", invitando tutti "a coordinarsi con noi, a evitare scarti e deviazioni che garantiscono sicurezze illusorie, ma che in realtà contribuiscono a generare confusione tra i cittadini".

 

Gualtieri: "Adesso aiuti per 3,6 miliardi" - Un pacchetto di risorse da 3,6 miliardi, pari allo 0,2% del Pil, con interventi che saranno concordati nei prossimi giorni con parti sociali, associazioni di categoria ed enti locali. Il governo è pronto, dunque, per la fase due dell'emergenza coronavirus, come annuncia anche il ministro dell'Economia Gualtieri intervistato da Repubblica. Il decreto relativo sarà varato entro venerdì. Stanziamenti aggiuntivi, spiega, per i quali sarà chiesta l'autorizzazione parlamentare e compatibili con la flessibilità del patto di stabilità: "Non ho ragione di temere che Bruxelles possa contestare la nostra richiesta".

 

"Il nuovo decreto legge - aggiunge il ministro - sarà dedicato al sostegno dell'occupazione e dei settori più colpiti dagli effetti del coronavirus in tutto il territorio nazionale". Nello specifico sarà un pacchetto "da 3,6 miliardi di risorse eccezionali e aggiuntive" pari "allo 0,2% del Pil". "Per essi - conclude - chiederemo l'autorizzazione al Parlamento italiano".

 

Gentiloni: "Lavoro perché si usino gli strumenti necessari" Sul tema è intervenuto anche il commissario europeo Paolo Gentiloni: "Proteggere la salute è la priorità. Insieme, senza panico, di fronte alle conseguenze economiche del coronavirus. Lavorerò affinché l'Unione Europea coordini la risposta e usi gli strumenti necessari contro i rischi per la crescita e il lavoro".

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