emergenza anche sanitaria

Sos clima, in Europa 100mila morti per il caldo in due anni: nasce la Commissione Oms

Il 2024 è stato l'anno con le temperature più alte mai registrate. Siamo diretti verso un aumento catastrofico di 3°C delle temperature globali. La salute pubblica ne sarà devastata. A rischio bambini, anziani e donne in gravidanza

11 Giu 2025 - 14:32
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 Nel biennio 2022-2023, circa 100mila persone sono morte a causa del caldo in 35 Paesi europei. Un bilancio drammatico che mostra come la crisi climatica sia sempre più anche una crisi sanitaria. Per rispondere a questa emergenza, l'Oms Europa ha lanciato oggi la Commissione Pan-Europea su Clima e Salute, un'iniziativa che mira a trasformare le politiche sanitarie per affrontare le minacce ambientali più gravi. A guidarla sarà l'ex premier islandese Katrín Jakobsdóttir, insieme Andrew Haines della London School of Hygiene & Tropical Medicine.

Il gruppo - Il team, formato da 11 commissari di alto livello, formulerà proposte pratiche, sostenibili e applicabili per rendere i sistemi sanitari più resilienti al cambiamento climatico. "Il cambiamento climatico ci sta già colpendo", ha affermato Hans Kluge, direttore regionale dell'Oms. L'Europa, infatti, è la regione dell'Oms che si riscalda più rapidamente.

Non solo emergenza climatica - "Oltre al caldo estremo - spiega ancora Hans Kluge - si moltiplicano gli eventi meteorologici estremi, le alluvioni, le malattie infettive trasmesse da insetti e gli effetti psicologici, come l'eco-ansia. Un cittadino su 10 nelle città europee vive in aree a rischio alluvione. Il cambiamento climatico rende le inondazioni 9 volte più probabili. Dal 2020, quattro anni su cinque sono stati tra i più caldi mai registrati. L'80% degli europei vivrà in aree urbane entro il 2030, aumentando la vulnerabilità. "Il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato. Siamo diretti verso un aumento catastrofico di 3°C delle temperature globali. La salute pubblica ne sarà devastata", sottolinea la presidente Jakobsdóttir.

Bambini, anziani e donne in gravidanza più a rischio - A farne maggiormente le spese sono i più vulnerabili: bambini, anziani, donne in gravidanza. Gli effetti si manifestano sul corpo, con malattie respiratorie, colpi di calore, infezioni, e sulla mente, con un'ondata crescente di disturbi legati al trauma ambientale. "Serve agire ora - ha detto Andrew Haines -. Le evidenze scientifiche parlano chiaro: dobbiamo ridurre le emissioni e adattare i sistemi sanitari a un mondo più instabile". 

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