Musica per gli alberi: il progetto Artists for Plants
Un’iniziativa che riunisce diversi artisti internazionali nel nome della musica e della sostenibilità, per sensibilizzare sulla bellezza della biodiversità e sull’importanza del prendersene cura, come ci racconta Sara Michieletto, violinista e fondatrice di Artists for Plants
Si chiama Artists For Plants ed è un progetto dedicato alle piante che riunisce diversi artisti internazionali. L’obiettivo è valorizzare e prendersi cura del mondo vegetale.
Tutto nasce quattro anni fa ammirando l’alba in Amazzonia. Una scintilla per i tre ideatori: il creativo belga Stijn Jansen, la fotografa Elisabetta Zaboli e Sara Michieletto, violino primo del Teatro La Fenice di Venezia, che ci racconta: “È stata un’emozione straordinaria, commovente. Il cuore si ingrandisce in quei momenti, perché vedi proprio la luce, i suoni, i profumi, gli animali. E in quel momento ti senti come innamorato e quando sei innamorato di una cosa tanto grande e tanto bella non puoi non volertene prendere cura”.
Un esempio è stato il progetto di arte e musica per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’Oasi delle Dune degli Alberoni, al Lido di Venezia, un ecosistema che rischia di sparire. O quello che ha messo al centro la banca che alle Isole Svalbard in Norvegia conserva milioni di semi appartenenti a circa 6000 specie di piante. La bellezza della biodiversità che l’arte ci aiuta a riconoscere.
“E noi con Artists For Plants abbiamo cercato di chiedere agli artisti di valorizzare la bellezza di queste specifiche piante che sono tipiche di quei luoghi. Agli Alberoni per preservarle dalla distruzione di un commercio e di un turismo troppo “sfrenato”, alle Svalbard per far conoscere questa realtà e anche perché i semi sono un grande simbolo di rinnovamento e speranza”.
Abbiamo chiesto a Sara Michieletto se natura e musica sono la stessa cosa e lei ci ha risposto così: “Diciamo che la separazione tra la musica e la natura è una cosa recente, perché già nel Medioevo l’essere umano si sentiva parte di tutto questo e anche gli indigeni sanno di essere parte di qualcosa, di una catena di esseri viventi tutta collegata. E addirittura sentono la melodia delle piante, te la possono cantare. Pertanto sì, direi che la musica e la natura vengono da una stessa fonte. Ci possono portare ad altre dimensioni della realtà dove le parole non servono più”.
E allora quale musica ascolta la natura? “Da quanto so, alcune note sono preferite dalle piante. Quelle con frequenze tra i 200 e i 300 hertz”.
Un motivo in più per salvaguardare l’ambiente e continuare a godere delle sue melodie.
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