La rubrica che esplora il territorio italiano si sposta in Calabria, per conoscere la sua storia e la sua natura
di Marco Vassallo© Caretta Calabria Conservation
In questo terzo appuntamento con Bella Italia – Calabria Edition, ci spostiamo sulla costa ionica per raccontare due storie legate dal mare. Una è quella dello scrittore Cesare Pavese, che visse qui il periodo del suo confino, l’altra invece riguarda le tartarughe, che nidificano proprio qui su queste spiagge.
Pavese è stato a Brancaleone solo sette mesi, eppure si è innamorato di questo luogo.
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Ci spiega perché Carmine Verduci, Presidente Pro Loco Brancaleone: “Sicuramente l’accoglienza che ha notato nella gente del luogo. E poi i paesaggi, il mare che fa da sfondo alle campagne”.
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Un borgo con radici antichissime.
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“Nasce come città rupestre, i primi abitanti erano trogloditi. Poi nel tempo noi abbiamo creato questo percorso ecosostenibile ed equosolidale grazie alla risonanza che ci dà Pavese, grazie alla sua narrazione dei luoghi. Noi attraverso il volontariato abbiamo costruito nel 2021 il percorso dei luoghi pavesani”.
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C’è poi un luogo a cui lo scrittore era particolarmente legato e che infatti troviamo nelle opere.
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“Sicuramente le rocce rosse lunari, che ritroviamo nella sua opera “Il carcere”. Si tratta di stratificazioni di arenarie, formazioni geologiche di 20-30 milioni di anni fa. Pavese ne rimase affascinato”.
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“Inoltre, dai suoi scritti sappiamo che faceva lunghe passeggiate sulla spiaggia e soprattutto frequentava questo scoglio, conosciuto dai pescatori come lo scoglio lungo”.
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Questi luoghi sono poi anche una vera e propria culla per le tartarughe.
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Ne parliamo con Carmela Mancuso, Vicepresidente Caretta Calabria Conservation: “Noi, come associazione, ci occupiamo da diversi anni del monitoraggio dei nidi da nidificazione di Caretta Caretta, l’unica tartaruga che nidifica in Italia”.
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“Ormai il legame tra i cittadini di Brancaleone e le tartarughe è profondo, perché è da tanti anni che noi lavoriamo sulle tartarughe e soprattutto sulla divulgazione e sulla sensibilizzazione alla tutela di questa specie”.
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Nel Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone vengono curate le tartarughe ferite. Qui incontramo Tania Il Grande, Infermiera Veterinaria: “Noi le soccorriamo, le portiamo qui e le curiamo. Quando stanno bene le rilasciamo in mare”.
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Molto spesso questi esemplari restano impigliati nell’attrezzatura da pesca o ingeriscono tantissima plastica, che sempre di più soffoca i nostri mari.
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“Noi facciamo di tutto per salvare ogni esemplare, ma per salvare tutta la specie dall’estinzione serve la collaborazione di tutti: cittadini, pescatori, chiunque possa dare un contributo alla salvaguardia di questi meravigliosi animali”.