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Italiani, accumulatori di RAEE

Il 14 ottobre si celebra in tutto il mondo la giornata dedicata al corretto smaltimento dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

Italiani, accumulatori di RAEE - foto 1
Unsplash

Alzi la mano chi non ha mai accumulato in un cassetto cavi e caricabatterie senza mai gettarli via. Probabilmente tutti siamo colpevoli, come dimostra una ricerca condotta da IPSOS ed Erion in occasione dell’International E-Waste Day, celebrato il 14 ottobre.

Si tratta di uno studio sulle abitudini degli italiani in materia di RAEE, i rifiuti elettrici ed elettronici, e mostra dati davvero poco incoraggianti. Nelle nostre case ci sono infatti mediamente nove elettrodomestici o dispositivi elettronici inutilizzati o rotti. Nei cassetti, nei box e nei garage si possono accumulare fino a 5 kg di piccoli RAEE a persona. Ben l’81% degli italiani tiene infatti un apparecchio elettronico in casa senza usarlo e il 61% non lo butta nonostante sia rotto. E ancora: il 23% dichiara di non conoscere la corretta procedura di smaltimento e il 15% ha difficoltà nel raggiungere un centro di raccolta nella propria città.

I “collezionatori” più accaniti sono proprio i giovani (18-26 anni): l’89% di loro, infatti, dichiara di avere almeno un apparecchio elettrico o elettronico ormai in disuso e il 73% di non essersene disfatto anche se rotto. Basso anche il livello di conoscenza e consapevolezza in materia: solo il 26% sa cosa significa l’acronimo RAEE e 4 giovani su 10 si sono liberati del proprio carica batterie gettandolo nel sacco dell’indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica. 

Può sembrare un allarmismo eccessivo, eppure conservare i RAEE senza smaltirli correttamente rappresenta un grave danno sia ambientale che economico. Infatti, da questi rifiuti possono essere estrapolate materie prime che in natura rilasciano sostanze pericolose ma che, se recuperate, diventano risorse indispensabili per alcuni settori legati alla transizione energetica ed ecologica. Si pensi che da una tonnellata di circuiti stampati, presenti in molti dispositivi elettronici, possono essere recuperati 800 grammi d’argento, 150 grammi d’oro e 50 grammi di palladio. Un vero tesoro troppo spesso gettato via. Per dare l’idea dello spreco, l’ONU ha stimato che a livello globale nel 2022 si produrranno più di 24,5 milioni di tonnellate di piccoli RAEE, una quantità pari a quattro volte il peso della Grande Piramide di Giza.

Per questo ricerche come quella di IPSOS ed Erion sono fondamentali per sensibilizzare i cittadini. Conoscere le conseguenze dei propri gesti è infatti l’unico modo per cambiare le proprie abitudini. 

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