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Grazia de Gennaro: "Il cambiamento per affermare la leadership femminile parte da noi"

Grazia de Gennaro, Responsabile Comunicazione e Pari Opportunità di Maiora, si racconta a Tgcom24

Grazia de Gennaro, Responsabile Comunicazione e Pari Opportunità di Maiora

 

Grazia, partiamo da te: una donna a cui la determinazione non ha mai fatto difetto. 

Non sempre è stata costante o esponenziale, ma sicuramente la determinazione è una delle mie caratteristiche più rappresentative sin da quando ero piccola. Ho sempre profuso le mie energie nel superare i miei limiti in ogni circostanza con perseveranza e sacrificio, senza abbattermi nei momenti di sconforto, che ovviamente possono capitare lungo il percorso. Credo che con abnegazione e dedizione si possano raggiungere traguardi e risultati importanti. 

 

Un percorso di formazione molto ricco il tuo: verrebbe da dire che non si smette mai di imparare. 

Assolutamente, soprattutto nell’ambito della Comunicazione e del Marketing, un mondo mutevole dove ciò che studiamo e impariamo oggi può diventare già anacronistico domani. Dopo la maturità mi sono laureata in Scienze della Comunicazione, ma non ho mai smesso di studiare e formarmi, soprattutto in base alle esigenze aziendali. La mia specializzazione è iniziata con il Master in Ufficio Stampa e Online Media Relations alla 24ORE Business School, la cui naturale evoluzione mi ha portata nel mondo del giornalismo. In base alle necessità aziendali, la mia formazione è proseguita col Master in Relazioni Pubbliche d’Impresa della IULM e con quello in Corporate Communication alla LUISS Business School.

 

Tuttavia, ancora non è finita qui. 

Infatti, è così. Attualmente mi sto formando nell’ambito della Governance: sento di aver lavorato nell’ambito della Comunicazione al meglio delle mie possibilità in Maiora, portando ottimi risultati, perciò è giunto il momento di allargare le mie prospettive e i miei orizzonti. Ho iniziato quindi un percorso di Amministratrice in Cerealitalia, azienda dolciaria multicanale presente in 33 paesi nel mondo, con i suoi brand principali: Cerealitalia, per barrette e cereali per la prima colazione, e Dolci Preziosi per quanto riguarda le ricorrenze pasquali e natalizie, con uova, calze e pandorini. Inoltre, dal 2023 sono anche Consigliera in ARDita, la nuova realtà nata dalla joint venture strategica siglata tra Ergon e Maiora, che si occupa dello sviluppo della rete ad insegna ARD nel centro-sud Italia. Infine, sono Docente al mio terzo incarico presso l’Università degli Studi di Bari nella magistrale di Comunicazione. 

 

Quando è iniziata la tua carriera professionale e come? 

Ho cominciato con un tirocinio in Maiora circa dieci anni fa, per poi proseguire con il ruolo di assistente al Responsabile Marketing. Mi sono resa conto del momento di grande fermento ed evoluzione che stava vivendo l’azienda e volevo cogliere quell’occasione preziosa per crescere e fare qualcosa di importante per la realtà alla quale ormai sentivo di appartenere. L’Ufficio Comunicazione, di cui oggi sono la Responsabile, allora non esisteva; l’azienda non aveva ancora un’immagine definita ed è stato proprio quello il mio punto di partenza. Ho posto le fondamenta dell’Ufficio Comunicazione, che a oggi conta 9 risorse, che lavorano in sinergia e di cui vado molto orgogliosa. Il nostro è un lavoro importante e molto delicato: oltre a occuparci di pubbliche relazioni, ufficio stampa, comunicazione corporate, in store e social, ci dedichiamo anche ad attività di responsabilità sociale e alla comunicazione diretta col cliente. Comunicare significa non solo rendere Maiora riconoscibile, ma anche entrare in contatto con le persone che ci scelgono ogni giorno e trasmettere loro i nostri valori. Con le parole e le immagini si possono connettere mondi e idee, per condividere ideali e obiettivi. 


Sport e lavoro, da sempre un connubio importante. 

Gioco a pallacanestro da quando avevo otto anni, quindi mi sono abituata sin da piccola a dedicare impegno e costanza allo studio/lavoro e allo sport, senza trascurare nessuno dei due. Ho avuto l’occasione di giocare anche in squadre importanti: il basket ha acceso in me la scintilla della competizione sana, ma mi ha insegnato anche valori fondamentali per la mia vita di tutti i giorni, privata e professionale. Dallo sport si impara a comprendere e rispettare le gerarchie e le regole, e soprattutto si apprende l’importanza dell’appartenenza a una squadra. Tutto ciò mi è stato di aiuto anche in Maiora, per un buon connubio di lavoro corale e leadership solida. Proprio perché la pallacanestro mi ha trasmesso tutto questo, mi piacerebbe che un domani anche i miei figli possano appassionarsi a uno sport di squadra. 

 

Hai raggiunto posizioni apicali in Maiora e fai parte del Consiglio di Amministrazione di Cerealitalia: è stato difficile in quanto donna? 

Purtroppo non è difficile scontrarsi quotidianamente con gli enormi problemi causati dalla disparità tra uomo e donna, evidenziata nettamente dai dati recenti del Global Gender Gap 2023, soprattutto in Italia, che è arretrata al 79esimo posto rispetto all’anno precedente. Anche nel Retail la situazione non è certamente incoraggiante, a maggior ragione nelle posizioni di responsabilità dove le donne sono solo il 27%. Il gap salariale poi è una cartina tornasole per la sconfortante situazione radicata nella nostra società, dove le donne che lavorano sono considerate spesso un'anomalia e in generale sono sottoposte continuamente a pregiudizi e pressioni socio-culturali. Sicuramente il percorso che mi ha portato dove sono oggi avrebbe richiesto un impegno diverso, se a percorrerlo fosse stato un uomo.

 

In Maiora com'è la situazione?

In questo contesto cupo Maiora rappresenta una perla rara, testimoniata anche dal prestigioso riconoscimento Equal Salary, ottenuto come prima azienda al Sud e nella GDO: ho seguito il progetto che ha portato al riconoscimento in prima persona, in quanto Responsabile Pari Opportunità, e pertanto posso affermare con grande orgoglio che nella nostra realtà aziendale non ci sono differenze tra uomini e donne. La strada per vedere affermare la leadership femminile resta molto lunga, ma a chi vuole intraprenderla mi sento di dire di tenere duro: il cambiamento parte da qui, da noi e dalla nostra determinazione e caparbietà, perché poi i risultati arrivano. Di questo siamo convinte io e le altre co-fondatrici dell’Associazione Donne del Retail, nella quale ricopro l’oneroso ruolo di Vice Presidente: la nostra associazione vuole promuovere la cultura di un Retail di qualità in ottica di pari opportunità, e per farlo si impegna attivamente a collaborare con le istituzioni competenti in ambito provinciale, regionale, nazionale, comunitario e internazionale. 

 

Worklife balance, un argomento importante soprattutto per chi, come te, ha bimbi piccoli. 

Un argomento molto importate visto che, nonostante spesso la donna venga erroneamente considerata solo nello stereotipo di madre e casalinga, è anche vero che, almeno nei primi mesi, spesso il ruolo di cura dei bambini spetta davvero più alla donna che all’uomo. Eppure, se una moglie e una madre vuole essere anche una lavoratrice, l'essere multitasking finisce per scontrarsi con la dura realtà. Così, come nel mio caso, diventa difficile gestire due bambini piccoli da sola, lavorando, senza l’aiuto di nonni o figure esterne. Sarebbe sicuramente più semplice se, almeno sul lavoro, le donne potessero ricevere un riconoscimento da parte dello Stato o delle aziende per i molteplici ruoli che si ritrovano a dover coordinare, utili a sostenere la vita di lavoratrici e madri, ad esempio la flessibilità oraria. Invece, spesso ci ritroviamo addirittura costrette a pagare le conseguenze del ruolo al quale la società stessa ci relega continuamente. 

 

Un suggerimento alle ragazze che desiderano entrare nel mondo della Comunicazione? 

Il suggerimento che do in generale a tutti i miei studenti all’Università, ragazzi e ragazze, è quello di essere curiosi: siamo bombardati ogni giorno da comunicazioni dirette, indirette, scritte, iconografiche, sonore e quant’altro. Mi piace spronarli ad andare oltre quello che vedono e sentono, fino a domandarsi che tipo di lavoro ci sia dietro la superficie: perché un certo tipo di messaggio è stato costruito in un certo modo? Quali sono le intenzioni dietro alla resa finale che poi ci viene proposta? Voglio spingerli ad approfondire e a non accontentarsi, a non limitarsi all’obiettivo più facile e immediato di una pubblicità o di un qualsiasi messaggio, ma ad andare oltre. Credo che sia la curiosità il motore primario per fare questo lavoro. 

 

Qualcosa di speciale da condividere con i lettori di Tgcom24. 

Amo il mio lavoro, la mia famiglia e la pallacanestro, e non vorrei mai dover rinunciare a nessuna di queste cose. A tutte le persone, in particolare alle donne, vorrei dire di non lasciare mai che qualcuno semplifichi la nostra persona, riducendola semplicemente al ruolo che la società vorrebbe per noi.

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