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Livia Alessandro: "Avere un approccio diretto e aperto è sempre stato vincente"

Direttore delle Risorse Umane di Amgen Italia, Livia racconta la sua storia a Tgcom24

Dalla splendida Vietri sul Mare a Milano, passando per Roma e Piacenza: Livia Alessandro, giovane top manager di Amgen Italia, azienda leader a livello mondiale nelle biotecnologie, parla del suo lavoro, che ama moltissimo e che la fa alzare felice ogni mattina.

Livia Alessandro, Direttore Risorse Umane di Amgen Italia

Buongiorno, Livia. Vorrei invitarla a parlarmi di sé, va bene?
Perfetto! Ho 33 anni, vivo a Milano da diverso tempo, ma sono originaria di Vietri sul Mare, una località famosissima in provincia di Salerno che è anche Patrimonio Unesco. Ho frequentato l’università a Roma, studiando Scienze Politiche prima ed Economia con indirizzo marketing poi.
 
Come è arrivata nelle Risorse Umane?
Ancor prima di laurearmi, trovai un annuncio nella bacheca del placement dell’Università: si trattava di uno stage nelle HR. Risposi, fui scelta e lo stage si trasformò in un rapporto di lavoro di due anni. Ammetto che all'inizio ero un po' perplessa, perché di fatto la mia formazione era diversa, ma mi resi conto che quel tipo di lavoro era in linea con quelle che sono le mie inclinazioni naturali, ovvero la capacità di ascolto e di entrare in contatto con le persone.
 

Dopo la prima esperienza a Roma è iniziato il suo avvicinamento al Nord…
È così, infatti. Mi trasferii in provincia di Piacenza per lavorare in un’azienda leader di vendita online. Per tre anni mi occupai di Risorse Umane in quella che fu una esperienza bellissima e molto intensa nello stesso tempo: i ritmi di lavoro erano molto impegnativi in una realtà che era di fatto una start up. Successivamente proseguii nel mio percorso professionale cogliendo l'opportunità che mi fu offerta da un’azienda di telecomunicazioni e mi trasferii a Milano. Ultima tappa, l'arrivo in Amgen, tra i leader mondiali nelle biotecnologie farmaceutiche con sede negli Stati Uniti e che oggi opera in più di 100 paesi. 
 
Amgen non è un brand conosciutissimo al grande pubblico.
La nostra è un'azienda che da quarant’anni è impegnata a sviluppare farmaci in grado di rispondere ai bisogni dei pazienti affetti da patologie gravi. Per intenderci, siamo presenti in aree come l’ematologia, l’oncologia e il cardiovascolare e i nostri trattamenti terapeutici sono indicati per malattie come l’osteoporosi, la psoriasi. Si tratta di terapie avanzate e innovative che, a differenza dei farmaci di sintesi chimica, contengono un principio attivo costituito o derivato da un organismo vivente: un approccio scientifico completamente nuovo che rappresenta l’ultima frontiera della medicina.
 
Le manca la sua famiglia?
Ovviamente la mia famiglia mi manca molto. Così come Vietri, un posto meraviglioso, famoso in tutto il mondo. Anche se i miei genitori sono imprenditori da generazioni, sia io che i miei fratelli abbiamo scelto tutti una strada diversa; ma non escludo che nel tempo possa esserci un riavvicinamento e un ritorno alle origini. Siamo cresciuti in un ambiente molto moderno, oserei dire: i nostri genitori ci hanno lasciati liberi di andarcene affinché potessimo fare le nostre esperienze, ma lasciando sempre la porta aperta se e quando avremo voglia di tornare.
 
Lei è una giovane manager: come definirebbe il suo stile?
Tanto per cominciare devo dire che il mio lavoro mi piace moltissimo; il mio è un approccio equo e rigoroso, che paga perché le persone si sentono capite. Aver avuto un approccio diretto, aperto e trasparente è sempre stato vincente. Inoltre, dall'ascolto abbiamo sempre ottenuto grandissimi risultati anche in termini di condivisione della cultura aziendale. È un lavoro che mi fa alzare felice tutti i giorni.
 
Essere donna è stato un problema?
Amgen è una multinazionale attenta a non avere pregiudizi né di genere né in relazione all'età dei suoi collaboratori e adottando quindi politiche inclusive.. La nostra è un’azienda da sempre  attenta all’equilibrio tra vita personale e lavoro e che ha favorito fin da subito l’equità della retribuzione e delle promozioni, oltre alla correttezza del trattamento in azienda, indipendentemente dal genere. Una politica confermata dalla forte presenza femminile nelle posizioni manageriali e di vertice aziendale che in Amgen superano il 50% dei dipendenti. 

 

Lavoro e vita privata.
La vita personale è fondamentale perché tutti abbiamo bisogno di coltivare i nostri interessi e le nostre passioni. Avere del tempo per leggere un quotidiano, per esempio, è importante e può contribuire a migliorare la nostra stessa vita lavorativa; non tutti ancora in Italia rispettano quest’equilibrio tra vita privata e lavoro, anche se pian piano si sta imparando a capire quanto sia importante questa distinzione per il proprio benessere e il miglioramento della qualità della vita.
 
Parliamo di tempo libero.
Mi piace correre, non per spirito competitivo, ma per stare bene: non mi interessano i chilometri percorsi o il tempo impiegato a concludere l’itinerario. Inoltre, leggo molto: sono un'amante dei libri con una predilezione per le saghe familiari e i saggi. Seguo anche con piacere le serie tv, soprattutto i documentari e le storie tratte da vicende vere. Infine, sono appassionata di fotografia, oltre ad avere una passione in comune con mia sorella gemella per l’architettura e il design.
 
Nel suo armadio non manca mai…
Una camicia bianca di seta: ne ho davvero tantissime!

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