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Divorzi e separazioni sono in calo, ma non per amore

Ci si lascia meno ma i sentimenti non cʼentrano. La crisi è lʼartefice di questo fenomeno perché vivere da soli costa troppo e a poterselo permettere sono sempre meno

divorzio
dal-web

Aumentano le coppie e le famiglie obbligate a stare sotto lo stesso tetto, anche se non si va più d'accordo, perché vivere da soli costa troppo e separarsi non conviene.

Secondo gli ultimi dati Istat nel 2012 le separazioni sono state 88.288 e i divorzi 51.319, entrambe in calo rispetto all'anno precedente (88.797 e 53.806 nel 2011).

Se si pensa che gli italiani che vivono da soli affrontano un costo della vita superiore del 66% rispetto a quello medio di ogni componente di una famiglia tipo, questi dati non stupiscono.

Da un'indagine Coldiretti emerge che tra i più di 4 milioni di poveri costretti a chiedere aiuto per mangiare, i divorziati e separati sono sempre più numerosi. Un single spende in media 332 euro al mese per alimenti e bevande, contro i 204 euro di ogni componente di una famiglia tipo di 2,3 persone. Se poi si parla di abitazione la forbice è ancora più larga: una casa per persone sole costa il 101% in più di una per famiglie. Ma anche con gli altri beni la percentuale sale a livelli da capogiro: 76% in più per i combustibili e per l'energia e 29% per i trasporti, sempre rispetto alla media per persona di una famiglia tipo.

Ma perché costa così tanto vivere da soli? Spesso gli appartamenti piccoli hanno un costo maggiore sia in caso di affitto che di acquisto. Mantenere un'auto da soli costa di più e anche riscaldare una casa, seppur piccola. Anche per quanto riguarda la spesa i single sono svantaggiati perché devono acquistare maggiori quantità di cibo per la mancanza di piccoli formati, che comunque anche quando sono disponibili risultano essere molto più cari di quelli tradizionali o "formato famiglia".

È interessante notare come le donne siano purtroppo l'anello debole in caso di separazione o divorzio. Se una donna si separa è a maggior rischio povertà rispetto agli uomini nella stessa condizione (24% contro 15,3%, dati Istat). Anche senza arrivare agli estremi, è sempre la donna a veder peggiorare la propria condizione economica (50,9% contro il 40,1%), soprattutto quando non ha un'occupazione a tempo pieno (54,7%) o ha figli (52,9%). Le madri non solo devono far più sacrifici economici, ma in troppi casi anche gestire i figli senza l'aiuto dell'ex-coniuge: la maggioranza delle donne che hanno avuto l'affidamento dei figli riferisce che questi ultimi non hanno dormito a casa del padre nei due anni successivi la separazione (52,8%). Addirittura il 20,1% dichiara che, oltre a non aver dormito dal padre, non lo hanno nemmeno mai frequentato!