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Baby sitter: come scegliere la persona giusta (e tenersela cara)

Occuparsi dei bambini in assenza dei genitori è una grande responsabilità: qualche dritta per individuare una brava tata

Andare al lavoro, oppure a fare la spesa, o semplicemente al cinema con il partner e con gli amici, e sapere che i bambini sono a casa, al sicuro e in buona compagnia: è questo il presupposto indispensabile per una mamma che si allontana dai suoi figli.

In assenza di nonni, fuori dagli orari dell'asilo o quando i piccoli sono indisposti, è indispensabile avere a disposizione una baby sitter fidata a cui appoggiarsi, per continuare a dedicarsi agli impegni quotidiani senza vivere in un continuo stato di apprensione. Ma quali sono le caratteristiche di una brava tata? Ne abbiamo raccolte alcune.

Deve ispirarci fiducia – Che si tratti di una ragazza giovane o di una signora più “grande”, è indispensabile che guardiamo a lei sapendo che i bambini sono al sicuro e in buone mani. La prima cosa da verificare è la sua esperienza: l'ideale è una persona che è stata mamma a sua volta, oppure che abbia dei bambini in famiglia, come fratellini o cuginetti. Accudire un bambino piccolo richiede un certo “occhio” per riconoscere a prima vista i potenziali pericoli e comportarsi di conseguenza. Verifichiamo dunque le esperienze e competenze della nuova baby sitter: se non si tratta di una tata conosciuta grazie al passaparola chiediamole delle referenze e verifichiamole senza imbarazzi.

Seguiamola attentamente – Se i bambini sono piccoli è indispensabile un breve affiancamento con la tata prima di lasciarla alle prese con i pargoletti, proprio come si fa quando cominciano a frequentare il nido o la scuola materna. Sfruttiamo queste ore per “inquadrare” la baby sitter: è tranquilla o è un'ansiosa? E' paziente o tende ad alzare la voce? E' simpatica ai bambini e non fatica a mettersi in sintonia con loro? Usiamo questo tempo di affiancamento per spiegarle le abitudini dei piccoli (riposino, pappe, merende, giochi o spazi della casa vietati). Alla fine mettiamoci in disparte e, con discrezione, osserviamola all'opera. E' buona regola chiederle di riordinare la cameretta prima di andare via, magari con la collaborazione dei piccoli. Spieghiamole dettagliatamente dove si trova in casa tutto ciò che serve per la cura, l'alimentazione e l'igiene dei piccoli.

Obiettivo sicurezza – Accertiamoci che la tata sia in grado di intervenire in caso di piccole emergenze. Se la ragazza non ha seguito un corso di formazione sanitario o pedagogico, spieghiamole come fare se il bambino cade e si fa male: in particolare accertiamoci che sia in grado di eseguire la manovra di disostruzione delle vie respiratorie, in caso di inalazione di un oggetto che impedisce la respirazione. Se non ne abbiamo mai sentito parlare, è un'ottima occasione per impararla anche noi.

Chiedere di essere sempre informate – Spiegate alla tata che volete essere sempre al corrente di tutto quello che accade ai bambini e di ogni loro spostamento fuori casa, che si tratti di una passeggiata al parco, di una puntata al supermercato, di una festicciola o di un motivo qualsiasi che porti il bambino a saltare la piscina o la lezione di inglese. Da parte vostra, evitate di chiamare a casa ogni mezz'ora per accertarvi che tutto sia sotto controllo. Potreste essere proprio voi a fare danno: la tata, per rispondervi al telefono, può perdere d'occhio i piccoli, i quali saranno bravissimi nel mettersi nei guai in quel breve lasso di tempo.

Numeri di telefono - In casa, a portata di mano, devono esserci i numeri dei genitori, di una persona da chiamare in alternativa nel caso papà e mamma siano irreperibili, e possibilmente un numero di emergenza del medico.

Entrare in sintonia – La tata è una persona con la quale i bambini devono stare bene, divertirsi e anche imparare cose nuove. Perché si affidino a questa nuova amica, devono sentire che tra lei e la mamma c'è accordo e cordialità. Se abbiamo avuto la fortuna di trovare una baby sitter a cui i piccoli si affezionano, è fuori luogo provare gelosia nei suoi confronti. Dimentichiamo le frasi come “vorranno più bene a lei che a me”, oppure “passa con loro più tempo di me”: la mamma è sempre la mamma e non c'è governante in grado di sostituirla, anche i piccoli stanno tutto il tempo con lei. Bando allora al senso di colpa per il tempo che si passa fuori casa, e all'ansia di perdere punti nell'affetto dei piccoli. E facciamo tutto il possibile per conservare questo buon rapporto, assecondando la baby sitter e cercando di venire incontro a qualche sua richiesta.