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L'osteopatia al servizio della bellezza: i segreti della terapia cranio-sacrale

I consigli del masso fisioterapista per un’armonia interiore a prova di specchio

massaggio, benessere, osteopatia
istockphoto

Amarsi vuol dire anche affermarsi (soprattutto a se stessi). Ecco che parlare di bellezza non è solo far riferimento all'estetica, anzi. Oggi incontro per voi il massofisioterapista Matteo Varalli, che ci parla della terapia cranio sacrale, trattamento osteopatico di cui è sostenitore, basato sul principio che le ossa del cranio si muovano. Una terapia grazie alla quale poter sciogliere (anche) blocchi emotivi, fondamentale per un'armonia interiore a prova di specchio.

Varalli, come interviene e su cosa di basa la cranio sacrale?
Interviene su un sistema, quello cranio sacrale appunto, che è in collegamento con ogni parte dell’organismo. E si basa su una forma di contatto in cui le mani del terapista sono allo stesso tempo in grado di interrogare, ascoltare e rispondere a ciò che il corpo del paziente vuole comunicare.

Da dove nasce?
Nasce a fine '800 nel Missouri da William Sutherland, allievo del padre dell'osteopatia Andrew Still. Sino ad allora si pensava che le strutture craniali fossero immobili. La tecnica poi è stata messa a punto da John Upledger (professore di Biomeccanica della Facoltà di Medicina Osteopatica presso l'Università del Michigan, N.d.R.) che osservò durante un intervento chirurgico come appunto le membrane interne al cranio si muovessero.

A chi la consiglieresti?
A chiunque, senza alcun limiti di età. Anche perché è alquanto difficile potersi diagnosticare una disfunzione cranio sacrale!

Come si svolge una seduta?
Il paziente si sdraia supino sul lettino, e il terapista appoggia delicatamente le dita delle mani sul cranio del paziente, eseguendo manovre che seguono canoni statici, come la presa Sutherland e la presa Magoun. È molto importante la propensione all'ascolto da parte del professionista, per essere pronto a intervenire “correggendo” tempestivamente in caso di disfunzione.

Se ti chiedessi i benefici riscontrati?
La prima cosa si percepisce è un completo e profondo relax, anche se post-trattamento possono verificarsi sensazioni di freddo, stanchezza o leggero stordimento. E poi, lo scioglimento di blocchi emozionali. Mente e corpo vanno a braccetto, anche se spesso ce lo dimentichiamo.

Cosa cura questa terapia?
Le disfunzioni delle articolazioni delle ossa del cranio dopo un trauma diretto o shock emotivo, naturalmente dopo opportune e adeguate diagnosi del personale medico competente.

Ci sono controindicazioni?
Assolutamente no, se la terapia viene eseguita in maniera corretta. Alcune tecniche sono comunque alleggerite o evitate in particolari casi, come per esempio su persone con traumi cranici come fratture, con problematiche importanti di natura psichiatrica, con chi è stato colpito da ictus, emorragie o tumori.

Come sei arrivato alla cranio sacrale?
Dopo il diploma in Massofisioterapia e Massaggiatore Sportivo all'Istituto “Enrico Fermi” di Perugia, ho deciso di intraprendere un percorso di studi che mi qualificasse maggiormente. Così mi sono iscritto al corso di Osteopatia della NCO Carluccio di Busto Arsizio, affiliata alla Universitee European Jean Monnet, dove ho assistito alle prime lezioni di cranio sacrale tenute dalla Professoressa Maurizia Bonetti. Qui iniziato a "plasmare" i crani, anche se il mio percorso formativo deve ancora finire: a ottobre discuterò la tesi per i primi tre anni a Bruxelles, dopodiché mi aspettano altri due anni e la tesi finale.

Il miglior successo che hai fatto raggiungere con questa terapia?
Emotivamente parlando la correzione al secondo mese di vita del cranio di mia figlia Giulia, a cui un trauma da parto le aveva causato una torsione del cranio. Ti riporto poi il caso della cavallerizza Simonetta Ferrarin a cui era stato detto che non sarebbe più potuta andare a cavallo. L'ho trattata con la cranio sacrale e oggi a dispetto di quanto temuto fa spettacoli di dressage internazionali col suo cavallo J'adore.

In che modo ricolleghi la cranio sacrale alla bellezza?
Io credo che per apparire belli agli altri occhi bisogna apparire belli soprattutto ai propri. E la cranio sacrale sicuramente agisce ottimamente sull'autostima e sulla percezione di sé. Provate, e mi direte.

A cura della redazione "Bella più diprima".