La scrittrice napoletana ha preceduto di un soffio Fabio Stassi con il suo "Bebelplatz"
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Wanda Marasco, con il libro "Di spalle a questo mondo" (edito da Neri Pozza) ha vinto per un soffio, con 86 preferenze, la 63esima edizione del Premio Campiello. Al secondo posto Fabio Stassi con "Bebelplatz" (Sellerio), con 83 voti, protagonista di un testa a testa con la scrittrice napoletana. Sul terzo gradino del podio sale Monica Pareschi con "Inverness" (Polidoro), che ha ottenuto 58 voti.
Al quarto posto Alberto Prunetti con "Troncamacchioni" (Feltrinelli), 36 voti. Ultimo Marco Belpoliti con Nord Nord (Einaudi), 19 voti.
"Ho molta gioia di questo premio. E' come se mettessi un chiodo duro e morbido nello stesso tempo alla mia storia", ha detto subito dopo la scrittrice. "Lo dedico a tutto ciò che nella vita e in letteratura mi ha consegnato amore e conoscenza" ha sottolineato.
Unico vero romanzo classico di questa edizione, in cui la follia è raccontata come una forma di sapere, "Di spalle a questo mondo", ambientato a Napoli alla fine dell'Ottocento, dà voce al dramma dell'imperfezione che si incarna nelle figure del medico Ferdinando Palasciano, personaggio storico e della moglie, la contessa Olga Pavlova Vavilova, che lui guarisce da una zoppia.
"In tutti i miei romanzi ho usato la follia come un terzo sguardo, una capacità di rivelare l'uomo e i suoi mostri, le sue visioni. Tanti archetipi della letteratura e del teatro ci hanno mostrato che la follia ha questa capacità. E' come se fosse una nuova forma di conoscenza. Amleto fa passare la sua follia attraverso la parola, il teatro, per svelare la verità", ha detto la scrittrice del suo romanzo al quale è stata affiancata la canzone La cura di Battiato.
"Bebelplatz" di Stassi, che ha avuto 83 voti, racconta invece roghi dei libri, la censura, in un viaggio a difesa di chi trasgredisce in cui ritrovano anche alcuni scrittori che hanno formato l'autore, tra cui Salgari. "E' un libro - dice - che nasce da quel grande rogo esistenziale e politico che è stata la pandemia. E' un'idea di letteratura" per cui è stata scelta la canzone "Il gatto e la volpe" di Edoardo Bennato.
Terza a sorpresa, Monica Pareschi con "Inverness" (Polidoro), 58 voti per una raccolta di racconti taglienti, spietati, dove ci sono i mostri della nostra interiorità a cui è stata associata nel corso della serata la canzone "La verità sull'amore" di Luca Barbarossa.
Alberto Prunetti con il suo "Troncamacchioni" (Feltrinelli) , 36 voti, in cui racconta la Maremma dell'interno minerario, delle colline metallifere che si sta spopolando, ricostruendola attraverso documenti e memorie popolari, ha avuto 36 voti. "Oggi la storia la fanno i perdenti come chi fugge da Gaza", ha detto lo scrittore, per cui è stata scelta la canzone "La storia siamo noi" di Francesco De Gregori'. Ultimo è arrivato Marco Belpoliti con 19 voti per "Nord Nord" (Einaudi) in cui si interroga su che cosa significhi per noi il Nord compiendo un viaggio che da Milano si estende alla Brianza e Monza dove incontriamo alcuni protagonisti della vita culturale da Alberto Arbasino a Ferdinando Scianna.