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Lorenzo Marini espone "Go-go Obelisk": bellezza e libertà per ricominciare

Il progetto sarà esposto fino al 14 novembre  presso i Musei Civici Palazzo Buonaccorsi

L'arte per celebrare la bellezza del mondo e ritornare alla libertà dopo la pandemia. L'artista Lorenzo Marini conquista le Marche: 50 opere, 2 sedi istituzionali, Palazzo Buonaccorsi di Macerata e il Teatro Politeama di Tolentino, e 4 installazioni a Macerata, Tolentino e Recanati. Questi sono gli incredibili numeri alla base di “Free Type - Go-go Obelisk”, lavoro dell'artista veneto con cui la sua arte si trasforma diventando sempre più urbana e invadendo le città.  Il progetto è stato curato da Sabino Maria Frassà ed è visitabile fino al 14 novembre.

Le lettere - La corrente artistica della TypeArt di Lorenzo Marini è presidiata da due protagoniste assolute: bellezza e libertà. L’artista ha raccontato come, dopo la pandemia che abbiamo vissuto, sia ormai tempo di andare avanti: tramite la sua arte ha deciso di scardinare il modo in cui parliamo e ragioniamo. “Io ho cominciato liberando le lettere dalla schiavitù della loro funzione. - afferma l'artista - È tempo di celebrare la bellezza del Mondo, partendo dalla geometria che compone le lettere, abbandonando il gregge della tipologia alfabetica. Dobbiamo reinventarci: così le lettere non sono necessarie solo per leggere o per scrivere, ma sono la base stessa per alimentare la fantasia.”

 

 

Macerata, l'artista Lorenzo Marini espone Go-go Obelisk: bellezza e libertà per ricominciare 

L'artista Lorenzo Marini espone, fino al 14 novembre ai Musei Civici Palazzo Buonaccorsi, la mostra  "Go-go Obelisk": la più grande disseminazione di opere dell’artista.

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Gli obelischi - Il nome del progetto "Free Type Go-go Obelisk" richiama il senso di libertà e movimento. Letteralmente significa “libera l’obelisco” “vai-vai obelisco” e rimarca l'importanza di questo monumento. Infatti, come sottolineato dal curatore Frassà "gli obelischi sono uno specchio della nostra esistenza. La loro diffusione su un territorio così vasto dà vita a una eccezionale disseminazione d’arte i cui frutti speriamo presto di raccogliere in una ritrovata capacità collettiva di immaginarsi il futuro". Nell'arte di Marini nulla è lasciato a caso: molti obelischi hanno dimensioni ridotte e antropomorfe che rimandano alla sagoma umana come a dimostrare che siamo tutti obelischi; c'è lo specchio in cui riflettiamo poichè la vanità è un'altra protagonista del progetto e infine una continua e sottile citazione della cultura egizia. "Le nuove lettere di Marini possono essere considerate del resto anche una sorta di evoluzione dei geroglifici - afferma ancora Sabino Frassà - questi nuovi types, così come ama definirli l’artista, sono costruiti a partire da simboli e loghi legati alle lettere per vicinanza semantica o di forma. Il risultato è un impossibile nuovo alfabeto visivo di cui la grammatica e la sintassi devono essere ancora scoperte o inventate. In questo modo le lettere di Lorenzo Marini rielaborate in Go-go Obelisk raccontano e celebrano vizi e virtù della nostra società: il culto della forma, dell’esteriorità è in fondo la storia dell’umanità condannata a vivere in bilico tra essere e apparire”.

 

Chi è l'artista - Lorenzo Marini è un artista italiano che vive e lavora fra Milano, Los Angeles e New York. Marini ha frequentato l’Accademia di Belle Arte di Venezia con Emilio Vedova, ma si è laureato in architettura e ha lavorato con successo nel mondo della pubblicità per trenta anni. Nel 2016 Marini ha un’intuizione artistica che lo porta a celebrare la bellezza delle lettere. Nel 2017, forte di questo successo, crea il “Manifesto per la liberazione delle lettere” diventando, di fatto, il caposcuola di una nuova forma d’arte: quella di dedicare ad ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera, liberando così le lettere dall’obbligo della funzione, per celebrarne la pura bellezza intrinseca. Le opere pittoriche di Marini possono essere lette come la traduzione in contemporary art di campagne pubblicitarie, con una rigorosa logica degli spazi e degli equilibri, nella sua prima ricerca sui Visual. Così come possono essere lette come un pensiero rivoluzionario sulla bellezza pop dell’alfabeto contemporaneo, in questa seconda fase artistica

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