In mostra 130 capolavori di circa 50 tra i più grandi artisti dell'Ottocento e del Novecento
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I confini fisici, geografici, quelli culturali e i più intimi, quelli che sono un limite oppure punto di partenza… è questo il tema esplorato da "Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni”, la mostra ospitata da villa Manin a Codroipo (UD) fino al 12 aprile 2026. Lo fa attraverso 130 capolavori di circa 50 tra i più grandi artisti dell'Ottocento e del Novecento, tra i quali Munch, Gauguin, Van Gogh, Hopper, Cezanne, Matisse, Renoir, Modigliani, Bacon (solo per citarne alcuni). Le opere, provenienti da 42 musei europei e americani, accompagnano i visitatori in un percorso emozionante e ricco di spunti di riflessione.
La mostra “Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni”, uno degli eventi di punta di GO! 2025&Friends, è stata ideata e curata da Marco Goldin. Il percorso espositivo porta alla scoperta dell’arte internazionale degli ultimi due secoli, e prende il via nella sala introduttiva con opere di Anselm Kiefer e Mark Rothko, nelle quali il confine si fa, seppure in modo diverso tra i due, dilagante, a fissare linee che sono orizzonti.
Nelle sale successive si susseguono altri capolavori che esplorano il tema del confine interiore, attraverso l’autoritratto come sguardo rivolto verso sé stessi. Qui troviamo tra gli altri Munch, Gauguin, Van Gogh, Hodler, Kirchner. E poi i ritratti di Courbet, Manet, Degas, Renoir, Modigliani, Bacon, Giacometti, che cercano un confine quotidiano nel viso che ritraggono.
Nella mostra viene indagato anche il rapporto tra l’uomo e la natura, figure e spazio. A questo scopo è particolarmente utile la grande pittura americana tra Ottocento e Novecento, con opere di Hopper e Diebenkorn, Segantini e Matisse. Ma c'è anche la ricerca del Paradiso Perduto, con opere di Gauguin a Monet, da Van Gogh a Cezanne e Bonnard. E poi, attraverso una quarantina di xilografie giapponesi, si parla della ricerca del familiare anche in ciò che è lontano. Non possono mancare i confini per antonomasia, quelli creati dagli elementi naturali: montagne, mari, cieli. E quindi Turner, Courbet, Friedrich, Constable e altri maestri, con una sala intera dedicata alle ninfee di Monet.