© Elena Datrino
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Ai Musei civici Gian Giacomo Galletti l'arte del Novecento è protagonista fino all'11 gennaio 2026
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L'arte del Novecento, quella degli anni a cavallo tra le due guerre e poi fino agli anni Sessanta, ha infranto le regole imposte dalla razionalità, dando una nuova dimensione di ciò che è visibile e tangibile. Artisti come Pablo Picasso, Paul Klee, Marc Chagall (ma non solo) hanno aperto un varco nella tradizione artistica europea, che sfruttano come punto di partenza per realizzare opere che sfidano la logica e la ragione. Sono queste le protagoniste della mostra "Fuori dai confini della realtà", ospitata fino all’11 gennaio 2026 ai Musei civici “Gian Giacomo Galletti” in Palazzo San Francesco a Domodossola. Un progetto che, attraverso un nucleo di dipinti e opere d’arte applicata inedite, punta a riflettere sulla nascita di queste nuove forme artistiche che cavalcano il Novecento. Ma soprattutto vuole parlare del futuro, e di come l’irrazionale e la liberazione dell’immagine possano continuare a influenzare la nostra visione del mondo e della cultura contemporanea.
Il percorso espositivo si snoda attraverso un nucleo di opere emblematiche di artisti straordinari. Sono presenti quelle di ceramica sperimentale di Fausto Melotti, come Senza titolo e il Centauro e Bambini. A queste si affiancano quelle in vetro realizzate nella Fucina degli Angeli di Venezia dove Egidio Costantini collabora con grandi artisti quali Pablo Picasso. Merita particolare attenzione anche l’unica opera di Jean Cocteu, Tre occhi. Paul Klee è presente con l’acquerello Baumgruppe del 1931 e Marc Chagall con il Suonatore di violino e con la Composition au cirque. E infine anche le opere pittoriche di Osvaldo Licini, come Angelo ribelle, Amalassunta. mano piede e il ciclo dei Notturni. Di Gastone Novelli è presente con una serie di opere che testimoniano l’interesse per un alfabeto fantastico che diventa la cifra stilistica di una pittura profondamente mentale.
Il titolo "Fuori dai confini della realtà" non è certo stato scelto a caso. Testimonia infatti come gli artisti abbiano contribuito a liberare l’immagine dai significati quotidiani della realtà, riportandola a uno stato di purezza. L'immaginifico, la fantasia, il sogno, sono stati i motori degli artisti, che hanno creato in quel periodo un nuovo linguaggio artistico, nel tentativo di offrire una nuova lettura, o una nuova chiave interpretativa, della mera esperienza sensoriale. Una realtà diversa, altra, che non si sostituisce a quella esperienziale ma che si sovrappone a essa.
La mostra "Fuori dai confini della realtà", ideata e curata da Antonio D’Amico, si inserisce all’interno della 5^ edizione dell’esposizione Italo Svizzera che sarà allestita dal 13 al 22 settembre 2025 proprio a Domodossola. Per la sua posizione strategica, la città è stata ed è tuttora un luogo di passaggio frequentatissimo da italiani e stranieri, grazie al valore storico e soprattutto commerciale, mantenuto per secoli negli scambi con le comunità presenti nelle vallate vicine. Il confine tra Italia e Svizzera ha rappresentato sempre un terreno fertile e un luogo di incontro per molti artisti. Da un lato la lunga tradizione culturale e artistica dell’Italia e dall’altro l’innovazione e lo sperimentalismo della Svizzera, hanno alimentato rapporti fruttuosi tra gli artisti, influenzando profondamente l’immaginario collettivo.