Effetto Covid, lettori ancora in calo e l'Italia si spacca | Solo il 56% degli italiani legge, al Sud il 35%
Ecco i numeri della ricerca del Centro per il libro e la lettura (Cepell) e dell'Associazione Italiana Editori (Aie), presentata al Salone del Libro di Torino
Vendite dei libri in salita ma diminuiscono ancora i lettori in Italia e, durante la pandemia, sono aumentate le disparità legate al livello socio-economico, culturale e geografico. E' quanto emerge dalla ricerca del Centro per il libro e la lettura (Cepell) e dell'Associazione Italiana Editori (Aie), presentata al Salone del Libro di Torino nel convegno "Leggere in pandemia - Nuovi percorsi di lettura degli italiani". In particolare, la percentuale degli italiani (15-75 anni) che legge è al 56%, mentre al Sud è sempre meno (35%).
I dati tra luci e ombre - La percentuale degli italiani (15-75 anni) che legge è, dunque, oggi al 56%, a fronte del 59% del 2020 e del 65% del 2019. Peggio al Sud: si è passati dal 41% di lettori del 2019 al 40% del 2020 fino al 35% del 2021.
Il calo più evidente durante la pandemia si è registrato tra i giovanissimi (15-17 anni), ma chi leggeva molti libri ne legge e ne compra di più. Cresce, infine, il numero degli italiani che legge almeno un'ora ogni giorno: è il 15 %, era il 9% nel 2019.
L'Italia che legge si spacca in due - Crescono le disparità anche nella lettura. Al Nord, i lettori in tre anni passano dal 63% (2019), al 60% (2020) e al 59% (2021); valori simili al Centro (61% nel 2019, 57% nel 2020, 56% nel 2021), mentre al Sud si passa dal 41% del 2019 al 40% del 2020 e al 35% del 2021.
Il divario Nord-Sud si amplia da 22 punti percentuali fino a 24. I lettori con basso titolo di studio oggi sono il 36%, in calo di 14 punti percentuali in due anni, mentre i lettori con la laurea sono l’84%, in calo di 7 punti. Si mantiene invece intatto il differenziale tra uomini e donne: entrambi leggono meno di prima (sono lettrici il 60% delle donne, lettori il 52% degli uomini).
"E' da tempo che diciamo che la lettura è un'emergenza nazionale. Come evidenziato dalla ricerca, la vera emergenza è proprio questa: le disparità all'interno della società italiana", sottolinea il presidente dell'Aie Ricardo Franco Levi.
"Il divario si è approfondito, come altre disuguaglianze durante la pandemia. Le differenze geografiche, anagrafiche, di genere, di reddito pesano sulla lettura ancora più che in passato. Questo è oggi il campo della sfida e di un necessario cambio di rotta", commenta il presidente del Centro per il libro e la lettura Marino Sinibaldi. "Dobbiamo lavorare per diminuire i divari. E' importante che aumentino le vendite dei libri", sottolinea il ministro della Cultura Dario Franceschini.
L'andamento del mercato editoriale - Tra i lettori, la maggioranza assoluta ha letto da uno a tre libri (il 55%), il 23% ha letto da 6 a 4 libri, il 14% da 11 a 7 e il 9% più di 12 libri. I lettori forti (più di 12 libri), leggono mediamente 17 libri l’anno, 3 in più di quanti non ne leggessero nel 2020. E, oltre a leggere, come detto, comprano anche più di prima: in media 12,3 libri, due e mezzo in più del 2020.
Il risultato? Un mercato sempre più concentrato: il 59% delle copie vendute sono acquistate dal 23% dei lettori (quelli che leggono più di 7 copie l’anno).
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali