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Covid, a Bruxelles lo stress traumatico si cura anche con l'arte 

I medici potranno "prescrivere" visite ai musei per curare gli effetti del Covid sulla salute psichica. L'iniziativa, ora in fase sperimentale, sarà potenziata in caso di risultati positivi

bruxelles, grand place, 
Afp

A Bruxelles le persone affette da stress traumatico da Covid potranno essere curate anche attraverso la cultura. Grazie a un progetto pilota di tre mesi, i medici della capitale belga avranno la possibilità di prescrivere visite gratuite ai musei. L'iniziativa si rivolge ai pazienti dell'ospedale universitario di Brugmann, e ha coinvolto cinque tra i più famosi musei della città.

Stress e ansia sono solo alcuni degli effetti a lungo termine provocati dalla pandemia nelle persone. Il progetto, annunciato dall'assessora alla Cultura di Bruxelles, Delphine Houba, è stato pensato per aiutare coloro che hanno sofferto di più lo stress da pandemia. "La crisi del Covid, accentuando lo stress, l'esaurimento e altre patologie, ha confermato l'importanza di un simile progetto" ha sottolineato Houba. 

 

I risultati dell'iniziativa, secondo quanto riporta il Guardian, verranno pubblicati l'anno prossimo. Per il momento si tratta ancora di un progetto pilota, ma l'obiettivo, in caso di risultati positivi sui partecipanti, è di estendere l'esperimento ad altri ospedali, oltre al Brugmann. Non solo, Houba spera che altri musei e collezioni d'arte della capitale si aggiungeranno ai cinque già partecipanti: i musei pubblici della Grand Palace, il Fashion & Lace Museum sulla Rue de la Violette, il Sewer Museum, il GardeRobe Manneken Pis e il Centrale for contemporary art. "Confido nella loro solidarietà, ma la decisione spetta a loro in base ai risultati della nostra esperienza pilota" ha aggiunto l'assessora.

 

Non è la prima volta che l'arte viene utilizza come sostegno in percorsi di riabilitazione mentale. La stessa Houba ha spiegato di aver strutturato questo progetto sul modello dello schema adottato nel Quebec, in Canada, dove i medici possono prescrivere a ciascuno dei loro pazienti fino a 50 visite ai musei all'anno. Ma è il Regno Unito ad aver già diversi anni fa sottolineato le potenzialità benefiche che arte e cultura possono avere su chi soffre di disturbi psichici. Lo dimostra un documento approvato dal 2017 dal parlamento inglese che invitava il sistema sanitario nazionale ad avvalersi dell'arte nella cura dei pazienti con patologie mentali.

 

 

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